
Per la Cattedrale di Parigi, in seguito all’incendio dello scorso 15 aprile, tante proposte di ricostruzione. Una di queste è di matrice ambientale.
Era lo scorso 15 aprile quando il mondo occidentale, artistico e culturale è rimasto scosso da una notizia che ha aperto per giorni i telegiornali e riempito le prime pagine dei giornali cartacei e online: la Cattedrale di Notre Dame di Parigi è andata a fuoco.
Non ci soffermeremo qui sui fatti di cronaca. Sono stati già sviscerati con dovizia di particolari da media ed esperti del settore. La cosa bella però in un disastro così grande è, come l’araba fenice, la forza, la capacità di rinascere.
Una delle strade che può accompagnare la rinascita della Cattedrale di Notre Dame ha una spiccata matrice green.
Notre Dame de Paris in green for all of us
Lo studio di architettura e progettazione NAB che dalla Francia ha esportato i suoi avveniristici progetti anche in Belgio e Svizzera, ha presentato un progetto che prevede oltre alla ricostruzione del tetto distrutto anche la realizzazione al suo interno di una grande serra.
Definita dal designer transalpino Nicolas Abdelkader del medesimo studio «oasi di pace», questa serra sarà un connubio di storia ed ecologia, cultura e didattica.
Proprio quest’ultimo punto è centrale nel progetto: questa serra urbana che guarderà la città di Parigi dall’alto tra piante e orticelli, sarà teatro di eventi e laboratori a tema, per i più grandi, specialmente poveri che possono acquisire esperienza e competenza in ambito agricolo, e per i più piccoli, grazie a visite guidate e per le scolaresche.

La struttura è pensata in vetro – naturalmente, per permettere la penetrazione dei raggi solari al suo interno – e acciaio, mentre la guglia centrale realizzata in legno ospiterà un’arnia con molteplici alveari, dove accogliere quelle stesse api che – salite anche loro agli albori della cronaca – sono sopravvissute all’incendio di metà aprile.
Il nome del progetto dello studio NAB è, magari poco fantasioso, sicuramente eloquente: “Notre Dame de Paris in green for all of us”. Non richiede traduzioni, e lancia netto i contenuti dell’opera che vuol mettere in atto.
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Notre Dame de Paris. Le altre proposte architettoniche
Il lodevole proposito ambientale dello studio NAB va a confrontarsi, tuttavia, con altre progetti architettonici, comunque affascinanti.
Non li approfondiremo in questa sede come tuttavia meriterebbero, ma per sommi capi è giusto dare evidenza di altre interessanti proposte.

C’è infatti chi ha previsto un tetto in vetro o addirittura in cristallo, che accumuli l’energia del sole per risplendere di notte – stravolgendo l’immagine originale del tetto della Cattedrale parigina – e chi invece più romanticamente vi si accosta, miscelando tradizione e modernità.
Chi immagina uno o più fasci luminosi futuristi che puntino dritti al cielo, e chi invece adornerebbe il tetto con delle vetrate colorate che ricordano i mosaici delle basiliche medievali (periodo storico cui Notre Dame appartiene).
Finanche chi ricostruirebbe il tetto come una grande fiamma, quasi una cicatrice di quel doloroso – permettete la parafrasi – incubo di un crepuscolo di metà aprile.
In ogni caso, col proposito di rinascere. Come l’araba fenice.