
Gianni Picella, delegato per l’ambiente FAI Bari, risponde all’architetto e paesaggista Andreas Kipar, che in un’intervista di qualche giorno fa a un quotidiano locale parlava del Nodo Verde della stazione ferroviaria di Bari come di un luogo iconico e invitava i baresi a immaginarla come un pezzo della High Line Park di New York
(QUI le informazioni sul progetto del Nodo Verde)
Bari non è una città anodina, al contrario è una città meridionale con una forte identità (San Nicola, borgo murattiano ecc., quando con una forte passione degli amministratori si è potuto costruire in bellezza: quella bellezza che ora possiamo mostrare). Non si può rinunciare a questi caratteri, pena la dissolvenza della sua immagine!

Quello che si è costruito sin qui ha un carattere invalicabile e un limite che costituisce la sua storia identitaria. Il ponte verde sulla stazione storica, oltre che inutile e fuorviante per la storia della città non trova alcuna giustificazione nell’intervento del famoso architetto, paesaggista e urbanista Andreas Kipar: Non siamo a Milano, né tanto meno a New York e scimmiottare altre realtà, oltre che antieconomico rimane inconcludentemente squallido, (se si ama la città di cui vogliamo godere). Bisogna conoscerla intimamente, saperla vivere ed amare la città che ora vogliamo trasformare. Il “nodo verde” è sempre più un nodo scorsoio per la storia di Bari. Vanno, secondo i criteri europei, ridefiniti gli angoli verdi con dolcezza, quegli angoli negletti che risultano una risorsa per la forestazione: potrà, solo così, ricomporre un tessuto omogeneo, che lascia trasparire l’armoniosa bellezza di questa città costruita con amore. Riqualificazione significa attenzione e ricomposizione di aspetti trascurati, non riproposizione di una nuova città avulsa dal suo genius loci. Secondo i criteri europei, guardiamo alle aree neglette, anche se piccole, con alberi, arbusti rampicanti, già presenti, senza tagliare alberi (ammalorati?) e senza ricorrere a nomi altisonanti, ed avremo un sereno tessuto omogeneo.
Siamo in una città povera d’acqua, non sprechiamola con prati e fioriture esigenti. Siamo a Bari e vogliamo questa Bari per i baresi. Quella Bari che sa affascinare con la sua forte identità anche gli stranieri. Non stiamo a creare un non luogo, rigettato già da chi vuol trovare nelle sue vacanze un carattere deciso.