Nel nome del santo di Myra, a Bari i “Puglia Days with San Nicola”

Bari, Sagra di San Nicola. la statua del Santo di Myra, giunta dal mare, è portata in processione

Cultura, turismo ed enogastronomia pugliesi sono le eccellenze per promuoverne l’export della nostra regione, grazie ai bandi europei. È quanto si prefigge il progetto “Puglia Days with San Nicola”.

Il programma, elaborato dall’associazione “Puglia Days”, è patrocinato dal Comune di Bari, dalla Basilica di San Nicola, dalla Città metropolitana di Bari, da Unioncamere Puglia e dalla Camera di Commercio di Bari.

L’iniziativa, della durata di quattro anni, segue altrettanti distinti percorsi nel nome del Santo di Myra: si parte alla fine dell’anno con la via angioina che collega Bari a Parigi, si prosegue la via ortodossa Bari-Mosca-Belgrado, segue la via bizantina Bari-Atene- Istanbul per concludersi nel 2018 con la via interreligiosa che unisce Bari con Il Cairo e Gerusalemme.

Un momento della conferenza stampa di presentazione di “Puglia days with San Nicola”

L’iniziativa, presentata nel corso di una conferenza stampa a Palazzo di Città, parte giovedì 28 maggio prossimo, nella Basilica di San Nicola con un concerto eseguito dalla Orchestra Sinfonica Metropolitana della Città di Bari.

I successivi appuntamenti si svolgeranno dal 4 al 7 dicembre prossimi a Parigi, dove sono previsti eventi religiosi e culturali: concerti, mostre e iniziative di promozione delle ricchezze del territorio pugliese.

«Si tratta di un progetto internazionale – ha spiegato il maestro Paolo Lepore, che dirige la Chorus Jazz Studio Orchestra – che, dedicato a un santo ecumenico, riconosciuto nel mondo, metterà in campo le nostre eccellenze in campo artistico e musicale, in un panorama davvero molto ampio».

La Chorus Jazz Studio Orchestra del maestro Paolo Lepore, insieme con Tupugliatv diretta da Miki de Ruvo e da Admedia Centromedia & Advertising di Emilio Laricchia, costituiscono l’associazione “Puglia Days”.

«Abbiamo scelto San Nicola come alfiere della nostra iniziativa – ha proseguito Laricchia – perché, con l’impresa della traslazione delle reliquie, salvò miracolosamente Bari dalla decadenza e dall’abbandono che rischiava agli inizi del secondo millennio. La spinta – ha proseguito il pubblicitario -, è quella di promuovere i prodotti dell’eccellenza pugliese verso l’internazionalizzazione, in particolar modo nel settore enogastronomico e turistico, destagionalizzando il turismo e rendendo più ampia l’offerta, introducendo un turismo diverso, che si può definire religioso, culturale ed enogastronomico. Per questo attendiamo di poter disporre dei fondi europei destinati a queste attività e della collaborazione delle istituzioni».

Bari, è stato detto in conferenza stampa, ha difficoltà a internazionalizzare le proprie eccellenze; per esempio pur producendo dell’ottimo olio extravergine d’oliva nel capoluogo non esiste un museo dell’olio o dell’ulivo, come invece esiste a Genova e a Perugia. Mentre, secondo l’assessore alla Cultura e al turismo del Comune di Bari Silvio Maselli, «i baresi sono seduti su un giacimento straordinario, molto più prezioso del petrolio ma che, a differenza di questo, produce una fonte immateriale, rinnovabile: la cultura».

Le quattro vie del santo stanno a indicare che Bari è sempre stata città di passaggio e di servizio a vantaggio di altri comuni, di altri territori «e per questo motivo non le viene restituito, rispetto a quanto dona, altrettanta attenzione e altrettanto amore – continua Maselli -. In altre parole, l’essere all’incrocio di strade è la causa della nostra identità collettiva, sfuggente, sempre protesa verso il futuro ma ignara del proprio passato. Ecco perché questa iniziativa può aiutarci a ritrovare l’identità più profonda e i valori di cui ci facciamo portatori. Auspico – conclude l’assessore – che in futuro la Regione metta a disposizione i fondi europei relativi alla programmazione per realizzare format di comunicazione dei valori profondi del territorio mediterraneo nelle grandi città europee».

 

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