Monte Catria, c’è qualcuno che ti ama

Questo libro di tante grandi pagine, fitte di utili informazioni e belle fotografie, come spiega subito l’autore nei ringraziamenti, “ha lasciato gli uffici dei sindaci, degli assessori provinciali e dei consiglieri regionali” ed è stato abbandonato, senza più fondi per la pubblicazione, da una casta “sgomenta di fronte al fatto che il libro raccontasse anche delle ferite che proprio la cattiva politica clientelare e incompetente aveva lasciato indelebili sulla montagna”.

Andrea Pellegrini, guida naturalistica ed educatore ambientale, da sempre in perfetta osmosi con quelle zone in cui la natura tocca il cielo, non ha però rinunciato. La sua scommessa, con se stesso, ma anche con quanti condividono le sue passioni, era di realizzare una sorta di “enciclopedia” sul Catria, come lo scherniva l’amico cofondatore dell’Associazione Lupus in Fabula, associazione locale attiva oramai da decenni in quelle valli per promuovere l’amore per l’ambiente e la conoscenza dei territori. Ed è riuscito. Con questo libro divulgativo, un progetto lungo 3 anni, reso alla fine possibile da una sottoscrizione pubblica con cui in tanti amici si sono fatti editori, anticipando fiducia ad un libro che sino ad ora ha viaggiato con le prenotazioni online e l’invio a casa propria con spese di spedizioni, ed ora, ad appena un paio di mesi dall’uscita, è già prossimo alla ristampa e alla distribuzione su edicole e librerie selezionate.

Un’enciclopedia davvero, verrebbe da pensare seriamente, al cospetto di pagine fitte di specie animali e vegetali della zona, tra specie in pericolo e devastazioni ad opera dell’uomo. Il piano cave, per esempio. La zeta del Catria, ossia la strada costruita per raggiunger la croce in auto. Gli investimenti per le piste da sci e i danni delle bidonvie. E poi il pluviometro, lo scorrazzamento dei quad e delle moto da trial, gli incendi estivi… L’autore dedica un capitolo intero a “i segni dell’uomo moderno”. Facendo prender poi un po’ di fiato con “l’uomo sul monte oggi”, proposte escursionistiche utili per reimpadronirsi, con coscienza civica verrebbe da dire, di quei luoghi e di quelle mete. Scorci che anche uno speleologo di fama come Marco Bani ha voluto saggiare dalla sua prospettiva, per consegnare alle stampe, in questo caso, immagini ed emozioni dal misterioso Abisso del Corno.

Ecco allora che in tal modo prosegue, anche attraverso questo passo, l’attività di sensibilizzazione che la Lupus in Fabula ormai porta avanti da oltre un decennio per promuovere l’istituzione di un Parco Nazionale del Catria, Nerone e Alpe della Luna, con “un comitato che ha l’ambizione di colmare quel vuoto razionalmente inspiegabile che c’è nel lungo alternarsi di aree protette a cavallo dell’Appennino, tra l’Alpe delle Luna toscana e la parte umbra del Monte Cucco”. Per salvare un monte, per donarlo alla comunità che vuole viverlo.

Andrea Pellegrini, Il Monte Catria, Grapho5, pp. 296, prenota@prenotailmontecatria.it.

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