
Negli ultimi anni Mola di Bari si sta distinguendo per la particolare attenzione rivolta all’ambiente e alla sua salvaguardia, grazie ad una serie di iniziative da parte dell’amministrazione che hanno permesso di raggiungere notevoli risultati. Numerose e notevoli sono stati su questo versante le manifestazioni e i provvedimenti, che hanno portato questo comune ad essere nominato anche capofila del Gal del Sud-Est Barese.

Tutto particolare è l’interesse rivolto all’educazione ambientale nelle scuole, all’agricoltura sostenibile, alle aree verdi in ambiente urbano e non ultimo alla raccolta differenziata, che nei primi due mesi del 2010 ha raggiunto il 25%, superando il 22,3% del 2009. Nel 2005 la raccolta differenziata rappresentava il 6% del totale dei rifiuti solidi urbani raccolti.
Per inquadrare meglio la situazione abbiamo rivolto alcune domande all’assessore all’Agricoltura, Ecologia e Ambiente di Mola, Pietro Santamaria, ricercatore universitario presso la Facoltà di Agraria di Bari, nonché promotore di numerose iniziative mirate alla tutela del territorio molese.
In che modo siete riusciti ad arrivare a questi livelli di raccolta differenziata?
Per ottenere l’incremento della raccolt0a differenziata è stato sviluppato un lavoro continuo di promozione ed educazione ambientale: attualmente, tutto il centro urbano è servito dalla raccolta domiciliare “porta a porta” per la raccolta di carta, cartone e plastica, acciaio e alluminio che ha sostituito la raccolta stradale con i cassonetti. Oltre 8.500 famiglie depositano i sacchi della raccolta differenziata davanti alla propria abitazione nei giorni e agli orari prestabiliti. Sono state sviluppate buone pratiche di raccolta differenziata anche con le pile esaurite (in 30 esercizi commerciali), i farmaci scaduti (sono stati raccolti 15 q nel 2009) e l’olio di cucina esausto: tutto in economia e con ottimi risultati. Il lavoro ha interessato le scuole, i quartieri, gli esercizi commerciali, le diverse frazioni dei rifiuti. Abbiamo sviluppato anche attività collegate alla raccolta differenziata, come l’educazione ambientale e la Festa dell’ambiente, il compostaggio domestico e il concorso nelle scuole Cartonia, un mare di carta per salvare il mondo.

Come ha risposto il paese a queste iniziative e da chi si sono avute le risposte migliori?
I cittadini sono pronti per dare il loro contributo alla raccolta differenziata. In fondo si tratta di un’abitudine: separare i rifiuti in funzione della loro vita possibile. Anche chi oggi si comporta in modo incivile lo fa per abitudine. Per ottenere risultati importanti occorre lavorare con le nuove generazioni, con i giovani, nelle scuole. Uno dei ricordi più belli che ho della mia esperienza amministrativa è il lavoro svolto dai ragazzi delle scuole di Mola, che hanno disegnato il retro di manifesti (riciclati, quindi) per annunciare a febbraio 2009 che per la prima volta avevamo raggiunto a Mola il 25% di raccolta differenziata.

Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate?
La difficoltà maggiore è stata lavorare senza un progetto e senza risorse. Il nostro Comune ha un contratto di gestione dei rifiuti che è scaduto nel 2003 e che è in regime di proroga, senza investimenti e con mezzi vecchi, fatiscenti. Sono mancati, inoltre, i controlli e l’impianto di compostaggio dove trasferire la frazione organica dei rifiuti.

Quali sono gli obiettivi ancora da raggiungere per la raccolta differenziata?
E’ in corso di aggiudicazione definitiva il nuovo servizio di gestione dei rifiuti che porterà all’eliminazione dei cassonetti stradali e alla raccolta domiciliare spinta di tutte le frazioni recuperabili, per superare subito il 50% di raccolta differenziata.
Alla luce di quello che ha fatto per infondere il rispetto dell’ambiente nel suo paese cosa è cambiato in questi ultimi anni e cosa andrebbe ancora fatto?
Negli ultimi anni a Mola abbiamo ottenuto risultati lusinghieri in campo ambientale: un forte coordinamento delle scuole sui temi dell’educazione ambientale con l’aiuto del circolo locale di Legambiente I capodieci, uno dei più attivi in provincia; il recupero dei residui spiaggiati di poseidonia; il bike sharing; il recupero di una cava utilizzata in passato per smaltire rifiuti; il miglioramento della qualità delle acque per la balneazione; l’attività con l’ARPA Puglia; il controllo dell’elettromagnetismo; il censimento del verde; i regolamenti comunali per il verde e per la raccolta differenziata; i libri su avifauna molese, posidonia e piante spontanee; la comunicazione ambientale. Potrei continuare ma preferisco dire quello che non sono riuscito a fare: promuovere il risparmio energetico e le fonti di energia rinnovabili.
