Parte il 20 febbraio a Barletta il corso di formazione “Mobility Manager per una politica di sostenibilità”organizzato dall’ente di formazione AIAS con il partenariato di FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) e AREM (Agenzia Regionale per la Mobilità) e finanziato da fondi comunitari.
Il corso di Barletta è rivolto a 18 partecipanti, dipendenti di aziende ed enti pubblici, i quali dovranno superare prima una fase di selezione. L’attività formativa vuole rilanciare il concetto di mobilità sostenibile, introdotto dal decreto sopracitato ma in realtà mai compreso fino in fondo. Ma cosa si intende per mobilità sostenibile? È un sistema di mobilità urbana che mira a ridurre il traffico automobilistico e le sue nocive conseguenze come il consumo di energia; inquinamento atmosferico ed acustico; emissioni di gas serra; aumento della congestione stradale; aumento della sicurezza stradale. Ad oggi la normativa non ha raggiunto i risultati sperati. I problemi relativi alla mobilità sono stati spesso demandati alle amministrazioni locali, senza un vero e proprio piano di intervento a livello nazionale e sovranazionale. Infatti quante amministrazioni ed aziende private attuano quanto disposto dal decreto e si mostrano sensibili a questo nodo fondamentale della vivibilità urbana? Le Amministrazioni locali hanno la possibilità di adottare interventi diversificati; le più responsabili cercano di attuare un rafforzamento del trasporto pubblico locale, storica forma di mobilità, cosicchè i veicoli adibiti al trasporto di massa consentono di ridurre l’utilizzo dei mezzi privati.
Una misura di emergenza per ridurre le emissioni inquinanti ormai adottata molto spesso è il blocco del traffico urbano che vieta l’uso dell’automobile per far provare forme di mobilità alternative e più sostenibili. In alcune città del Nord Europa le piste ciclabili sono la vera alternativa pratica e a basso costo all’automobile; sono situate a lato delle strade e riservate esclusivamente alle biciclette. L’applicazione di ticket orari sui parcheggi (park pricing o parcheggi a pagamento) tende ad aumentare il costo di utilizzo dell’automobile privata e facilita l’accesso al parcheggio per soste di breve periodo. In Italia sono conosciute come ‘strisce blu’. Nel caso del Car o bike sharing l’automobile o la bici è noleggiata per poche ore presso le apposite società e riconsegnata al termine del suo utilizzo. Ancora troppo pochi sono in Italia gli esempi di Car Pooling in cui l’automobile, di proprietà di un privato, è messa a disposizione per compiere tragitti casa-lavoro insieme ad altre persone, con la stessa esigenza di orario e di percorso. La simpatica iniziativa del Piedibus è il sistema di trasporto ecologico usato dai bambini, i quali formando un “treno umano” vanno a scuola senza utilizzare auto. Sono, tutte, queste, formule di mobilità sostenibile che sta al Mobility Manager individuare e proporre.