Misure anti spreco, “RiCibiamo 2.0”

50 mila euro dalla Regione per il progetto contro gli sprechi alimentari dell’Ambito Sociale 5. Capurso capofila

 

Il Comune di Capurso ha ottenuto dalla Regione Puglia un finanziamento di 50 mila euro per contrastare gli sprechi alimentari come capofila del progetto RiCibiamo 2.0. Il progetto, presentato dall’Ambito Sociale 5, coinvolge anche i Comuni di Triggiano, Adelfia, Cellamare e Valenzano, con l’obiettivo di recuperare le eccedenze e ridistribuirle tra le fasce di popolazione bisognose. Sulla scia dei risultati più che positivi ottenuti con la precedente progettualità, i cinque Comuni hanno ritenuto necessario mettere a frutto e valorizzare le esperienze territoriali continuando a promuovere azioni e campagne antispreco.

Il recupero degli alimenti è un’azione cruciale per aiutare le persone in situazioni di povertà -afferma il sindaco di Capurso Michele LaricchiaIl cibo è una risorsa preziosa e il recupero degli alimenti rappresenta un modo per dare nuovo valore a ciò che altrimenti finirebbe in discarica. Il volontariato svolge un ruolo importante in questo processo, avvalorando i valori di sussidiarietà e solidarietà e lavorando a fianco delle istituzioni pubbliche. Durante l’ultimo anno, in Italia, si contano 7 miliardi di euro buttati nei rifiuti, una cifra che corrisponde allo sperpero di 1.866.000 tonnellate di cibo. Questo deve farci riflettere sull’importanza di questa iniziativa. La sensibilizzazione e l’educazione delle persone sono fondamentali per la riduzione dello spreco alimentare”.

I progetti contro lo spreco alimentare sono considerati da più parti un tassello fondamentale per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del cibo e sui costi ambientali, economici e sociali dello spreco di alimenti. Obiettivi principali del progetto sono inoltre la condivisione e promozione di campagne contro lo spreco alimentare per sensibilizzare l’opinione pubblica e sviluppare una cultura economica e civile improntata alla sostenibilità e alla solidarietà; il recupero di prodotti alimentari non venduti lungo l’intera catena agroalimentare e la successiva distribuzione gratuita a persone sotto il reddito minimo; la modifica delle regole che disciplinano gli appalti pubblici per i servizi di ristorazione e di ospitalità alberghiera con il fine di privilegiare le imprese che promuovono azioni concrete per la riduzione dello spreco alimentare; l’istituzione di un Osservatorio contro gli sprechi che monitori costantemente il percorso del cibo per contrastare gli sprechi, indicando le criticità e le soluzioni per ottimizzare il processo e interagendo a livello territoriale e nazionale per trovare soluzioni migliorative.

RiCibiamo si propone dunque di creare una rete di solidarietà tra le diverse realtà del territorio per combattere lo spreco alimentare e la malnutrizione, attraverso la raccolta e la redistribuzione gratuita di cibo invenduto alle persone in stato di bisogno. Avviato sperimentalmente nel Comune di Capurso nel 2015, in coincidenza con l’Enciclica Laudato Sii di Papa Francesco, la Carta di Milano e l’Expo, che hanno tutti in comune i temi dell’ecologia, dell’educazione alimentare e della malnutrizione nel mondo, Ricibiamo è considerato assolutamente in linea con le successive leggi come la legge Gadda (n.166 del 9 agosto 2016) e la legge Mennea (Regione Puglia, n. 13/2017), entrambe emanate con l’intento di promuovere azioni concrete per la riduzione dello spreco alimentare.

Nel dettaglio fanno parte della rete di RiCibiamo Aps Civitas Mariae, Parrocchia SS. Salvatore, Parrocchia San Francesco da Paola, I.C. Savio Montalcini e I.C. Bosco Venisti per il Comune di Capurso, Odv Divina Misericordia per il Comune di Triggiano, Parrocchia Immacolata per il Comune di Adelfia e Fondazione Onlus Banco Farmaceutico.

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