La difesa dell’ambiente e direttive che impongono di promuovere la riduzione, il recupero e il riuso dei rifiuti, obbligano anche a una raccolta razionale dei materiali da conferire; che possono essere inquinanti, come medicinali, batterie, solventi oppure fonti di materie prime come per esempio alluminio, carta, plastica, vetro. La raccolta differenziata, già diffusa nei paesi del Nordeuropa, in Italia non è ancora del tutto applicata nonostante in molti comuni si ottengano risultati superiori all’80% di materiale differenziato raccolto. Anche a causa, tutt’oggi, della mancanza di una informazione completa.
Dove si buttano gli abiti usati? E le assi da stiro? In quale contenitore devo gettare il vecchio televisore, il vetro, la plastica? E non tutti sanno ancora che il riciclaggio dei rifiuti, oltre a risolvere il problema delle discariche consente un notevole risparmio di energia e di materie prime mentre l’umido può essere utilizzato per produrre compost.
–Hera, la prima multiutility italiana nel business dell’ambiente, in termini di rifiuti raccolti e trattati già nel 2011 ha divulgato il Rifiutologo, un’app per iPhone/iPad, Android e altri sistemi operativi (SO) versione Mobile.
Sulla scia del successo dell’app del Rifiutologo, il Gruppo Hera lancia un video interattivo in cui gli utenti sono invitati a compiere delle scelte su dove buttare alcuni rifiuti domestici. Il video, che richiama citazioni della famosa saga cinematografica creata da George Lucas “Guerre stellari”, punta a promuovere la raccolta differenziata e l’app del Rifiutologo che contiene le istruzioni per il corretto conferimento di ogni genere di rifiuto. Uno spazio speciale è riservato all’iniziativa “Cambia il finale” che promuove il riutilizzo degli oggetti ancora in buone condizioni.
La guida, da scaricare gratuitamente, trasforma lo smartphone o il tablet in un assistente personale che aiuta a fare la raccolta differenziata. Nel 2013 la raccolta differenziata gestita da Hera nella sola Emilia-Romagna ha raggiunto il 54%, pari a oltre 924.000 tonnellate, nel complesso rimasta stabile rispetto all’anno precedente. Dal monitoraggio “Sulle tracce dei rifiuti” emerge che oltre il 93% di quanto raccolto in maniera differenziata sul territorio servito dall’azienda – un vasto territorio in Emilia-Romagna, una parte della provincia di Pesaro-Urbino e sulle province di Padova e Trieste – rientra nel ciclo produttivo e viene quindi recuperato.
Volendo, il recupero dei beni ingombranti può essere eseguito dagli stessi cittadini che, grazie a Cambia il finale, li possono donare a onlus e associazioni no profit dell’Emilia Romagna e alimentare così il virtuoso circuito del riuso. L’iniziativa coinvolge organizzazioni che operano sul territorio e che in molti casi offrono impiego a lavoratori svantaggiati, grazie anche al lavoro di volontari.