Avevano costruito tre mega impianti fotovoltaici (nella foto di repertorio del ROAN della Guardia di Finanza di Bari) su aree tutelate da vincolo paesaggistico, lottizzate abusivamente e trasformate, senza autorizzazione urbanistica, in tre parchi fotovoltaici, a Brindisi e San Pietro Vernotico, al fine di ottenere, indebitamente, fondi pubblici destinati al sostegno dell’energia pulita. Una maxitruffa di 182milioni di euro, di cui 11milioni circa già erogati, è stata scoperta dagli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi. L’Autorità Giudiziaria ha quindi disposto il sequestro preventivo di denaro e beni pari al valore degli 11milioni di euro già percepiti dalle sei società elettriche.
Le indagini della Tributaria hanno permesso di accertare che gli indagati hanno attestato all’Ente pubblico di aver rispettato gli obblighi previsti dagli strumenti urbanistici vigenti nella costruzione degli impianti, già sequestrati il 17 aprile scorso, dichiarando il falso. Due gli indagati e sei le società cui è stato contestato il reato di falso in certificati, falso in atto pubblico commesso da privato e indebita percezione di contributi pubblici. Si tratta del legale rappresentante pro-tempore delle società proprietarie degli impianti e del tecnico da queste incaricato, che hanno certificato al GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, di aver rispettato gli obblighi previsti dagli strumenti urbanistici e dal Regolamento edilizio nonostante non avessero mai ricevuto alcuna autorizzazione dalla Regione.
L’obiettivo era quello di percepire contributi pubblici, per un totale di 182 milioni di euro. Tra i beni sottoposti a sequestro preventivo risulta una somma in denaro pari a 4.690.132,03 euro, i tre parchi fotovoltaici per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e quote societarie, il tutto pari al valore di 11milioni di euro. Il GSE è stato informato per avviare la procedura di sospensione degli incentivi non ancora erogati pari a 171milioni di euro.