
Matera Capitale europea della Cultura 2019 è un cantiere tra tradizione e accoglienza dei turisti
Matera Capitale europea della Cultura 2019 si rifà il look. Con attenzione alla sostenibilità, tra tradizione e boom di turisti. E, per accogliere al meglio i visitatori, a Matera si modificano anche i cartelli.
Nel centro storico proseguono infatti i controlli, perché il costante aumento delle strutture ricettive degli ultimi anni – spiegano dal Comune -, ha incrementato anche le indicazioni, in violazione alle norme del Regolamento sul decoro.
TOTEM PER MATERA CAPITALE DELLA CULTURA 2019

Nella Capitale della Cultura sono stati intensificati i controlli (rispetto grafica, materiali, etc…) con netta riduzione delle indicazioni. “La città, per il suo appeal in costante crescita – spiega l’assessore ai Sassi, Paola D’Antonio – ha bisogno di una politica di sviluppo che tenga in debita considerazione la valorizzazione e il rispetto di un luogo del tutto particolare come sono i Sassi, patrimonio Unesco dal 1993”.
Il rapporto tra operatori turistici e contesto resta così in primo piano. E il Comune si attiva per informare i cittadini su durata e sviluppo dei lavori. Anche attraverso un totem elettronico: è il caso di quello installato in piazza Vittorio Veneto con la Edil Co di Matera, impresa che si è aggiudicata i lavori.
Il totem consente – anche attraverso un video in proiezione continua -, di osservare l’andamento delle operazioni e le aree interessate. L’intervento prevede, tra gli altri, il rifacimento della pavimentazione e interventi sui bypass.
LA CAPITALE DELLA CULTURA
Urbanistica e arte si intrecciano. La Fondazione Sassi ha infatti proposto un bando per under 35 dei ‘Luoghi per sottrazione’, call rivolta ai creativi. Ad aprile è prevista la mostra collettiva, allestita nei locali della fondazione. Luoghi non convenzionali in cui dovranno essere ambientate le opere che devono trovare origine nella riflessione sui Sassi come luogo fisico e metaforico di sottrazione.

La “sottrazione” – spiegano dalla Fondazione – declinata sotto ogni aspetto ambientale, storico, antropologico che percorre il locale, ma appartiene alla storia dell’umanità e, soprattutto, all’epoca contemporanea. La sottrazione che è negazione, vuoto, ma anche luogo da riempire nuovamente.
E a proposito di arte, nei giorni scorsi a Matera c’è stato il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini per inaugurare la Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro nella sede di Santa Lucia Nova.
Un’occasione per “rinsaldare il rapporto fra città e ministero”, commentano a Matera. “L’Italia ha uno straordinario patrimonio culturale – ha spiegato Franceschini – e l’inaugurazione rappresenta il percorso più logico, in un itinerario di riscatto che riguarda Matera. Per questo la vittoria della città a Capitale europea della Cultura è una sfida che riguarda tutta l’Italia. Non solo questa città e la Basilicata”.