
L’associazione tRiciclo – bimbi a basso impatto, lancia una proposta al Ministro dell’Istruzione Bianchi: finanziamenti alle scuole che si impegnano a dotare personale e studenti di mascherine chirurgiche lavabili certificate
Con una lettera aperta indirizzata al Ministero della Istruzione e, per conoscenza, all’VIII Commissione (Ambiente, Territorio, Lavori pubblici) della Camera e alla XIII Commissione permanente (Territorio, Ambiente, Beni ambientali) del Senato, l’associazione genovese tRiciclo – bimbi a basso impatto, insieme a Cittadini Sostenibili e
Riapriamo la Scuola della Costituzione, si fa promotrice di una campagna che propone la possibilità da parte delle scuole, di distribuire a studenti e personale scolastico mascherine lavabili con il logo dell’istituto, prodotte grazie a finanziamenti statali. Alcune scuole, come il Liceo scientifico Salvemini a Bari, hanno già introdotto in via sperimentale questa pratica.
Utilizzando mascherine certificate lavabili fino a 500 volte -spiegano dall’associazione – , queste possono essere usate per 500 giornate di scuola. I giorni scolastici in Italia sono in media 200 all’anno Con l’acquisto di due sole mascherine, quindi, si coprono tranquillamente due anni scolastici. Si tratta di una spesa di circa 20€, mentre, utilizzando due monouso al giorno (considerando il tempo pieno), per 2 anni scolastici, si spendono circa 0,40€/mascherina con una spesa stimata in 2 anni scolastici di 320€ (e oltre 3 chili a studente/lavoratore di mascherine da smaltire).
Questo il testo della lettera aperta al Ministro Bianchi, una lettera, a nostro parere, da tenere molto in considerazione, anche perchè contribuisce, nel suo piccolo, a tenere alto il senso identitario e lo spirito di appartenenza alla scuola dove si passa buona parte della giornata.
La lettera
Gentile signor Ministro Bianchi, l’utilizzo di mascherine chirurgiche, previsto dalle linee guida ministeriali per contenere il contagio da SARS-COV-2 all’interno delle scuole, ha permesso, nell’anno scolastico 2020/21, il ritorno a scuola dei nostri figli. Non solo: ha protetto la salute di studenti e lavoratori della scuola anche rispetto a raffreddori e influenze stagionali1 , riducendo drasticamente l’uso di farmaci e in particolare antibiotici, che sono un importante fattore inquinante. L’antibiotico-resistenza ha infatti un significativo impatto sull’uomo, sugli animali e sull’ambiente. Tuttavia, l’utilizzo di mascherine monouso, “usa e getta” comporta un enorme dispendio di energia e risorse e di produzione di rifiuti. Secondo il sito del MIUR, le mascherine distribuite nelle scuole italiane fino ad aprile 2021 sfioravano il miliardo e 700 milioni di unità.
L’inchiesta pubblicata sul numero di febbraio 2021 del magazine di Coop Italia parla di oltre 33 milioni di mascherine usa e getta utilizzate ogni settimana in Italia dagli studenti dalla primaria alla maturità, considerando una mascherina al giorno per 5 giorni. Sempre l’inchiesta di Coop Italia stima in 118 tonnellate la produzione di CO2 dovuta all’incenerimento delle mascherine usate in una settimana dagli studenti italiani. Secondo il DATAROOM del Corriere della Sera, per la scuola ne servono addirittura 11 milioni al giorno, che vuol dire 44 tonnellate di rifiuti al giorno da incenerire. Smaltire una tonnellata di rifiuti costa circa 140 euro. Le mascherine monouso, infatti, non sono riciclabili e vanno conferite nella raccolta dei rifiuti indifferenziati, anche se, sempre più spesso, si ritrovano abbandonate nell’ambiente: questo significa tonnellate di plastica disperse nell’ambiente e un pericolo per la fauna selvatica, che si può impigliare negli elastici delle mascherine, con spesso pericolo per la vita ed esiti drammatici.

Per l’anno scolastico 2021/22, è stato recentemente diffuso da parte del MIUR lo Schema di DM contenente l’adozione del Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2021/2022. Questo documento prevede, circa le mascherine: “Con riferimento agli studenti, il CTS conferma che il dispositivo di protezione respiratoria previsto è la mascherina, preferibilmente di tipo chirurgico o di comunità (solo di tipo chirurgico ove non sia possibile rispettare il distanziamento). Per il personale della scuola, invece, il dispositivo di protezione delle vie respiratorie da adottarsi è la mascherina chirurgica o altro dispositivo previsto dal datore di lavoro sulla base della valutazione del rischio“. Si ribadisce quindi la posizione del Governo di:
-prevedere l’uso delle mascherine chirurgiche nelle scuole, anche per l’anno scolastico 2021/22 2
-prevedere la possibilità di utilizzo sia delle chirurgiche monouso sia delle chirurgiche lavabili, come già previsto dal DPCM 3 novembre 2020 che prevede, oltre alla mascherina chirurgica, fornita dalla struttura commissariale, ai sensi dell’articolo 1, comma 7 del DPCM, “anche mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso”.
Per queste ragioni, queste Associazioni chiedono formalmente al MIUR di:
-stimolare studenti, famiglie e dipendenti all’uso di mascherine chirurgiche certificate lavabili nelle scuole, con opportune campagne di sensibilizzazione all’utilizzo corretto
-garantire, per gli studenti e il personale che ne facciano richiesta, che le dotazioni gratuite fornite dagli Istituti prevedano la possibilità di scelta tra mascherine chirurgiche monouso e mascherine chirurgiche lavabili.
Questi obiettivi potrebbero essere raggiunti attraverso un progetto che metta a disposizione delle scuole finanziamenti per dotare personale e studenti di mascherine chirurgiche lavabili certificate. In concreto, il MIUR potrebbe lanciare un bando, per le scuole, che preveda che quelle scuole che fanno realizzare mascherine lavabili certificate con il logo dell’Istituto e che le mettono a disposizione di personale e studenti, possano accedere a dei rimborsi specifici istituiti dal MIUR.
Come Associazioni proponenti, siamo ovviamente disponibili a contribuire alla stesura del progetto operativo che:
-ridurrebbe i rifiuti prodotti a scuola e la diffusione di mascherine inquinanti nell’ambiente
-rappresenterebbe per il MIUR una forma di risparmio economico6 -rappresenterebbe una iniziativa di educazione ambientale per gli studenti e indirettamente sulle famiglie

-sarebbe una forma di promozione dell’Istituto scolastico stesso, attraverso l’apposizione del logo dell’Istituto sulle mascherine. Questo progetto riprenderebbe analoga iniziativa promossa nel 2020 dal Ministero della Transizione Ecologica verso i Parchi Nazionali .
Le mascherine lavabili in dotazione dovranno essere mascherine chirurgiche lavabili certificate di tipo II. Le mascherine chirurgiche lavabili certificate CE di tipo II lo sono ai sensi della norma «EN 14683» e, se correttamente utilizzate, presentano lo stesso livello di protezione delle mascherine chirurgiche monouso. Sono inoltre molto più confortevoli di quelle usa e getta, un aspetto molto importante quando si tratta di bambini e ragazzi che devono indossarla tutto il giorno. Lavarle è semplice10, ed è un gesto che può entrare tranquillamente nella vita degli studenti, come il gesto di lavarsi le mani, che è analogo in termini di tempo, impegno e difficoltà. Questa iniziativa permetterebbe non solo di ridurre sprechi e rifiuti, ma anche di creare un momento importante di educazione ambientale dei piccoli studenti. L’iniziativa, infatti, può essere sfruttata dagli insegnanti per attivare una discussione sul tema dell’uso delle risorse e della gestione dei rifiuti.
Dotare studenti e personale della scuola, inoltre, di mascherine lavabili permetterebbe anche la sostenibilità economica delle dotazioni ministeriali o delle famiglie: sono disponibili in commercio mascherine, di produzione italiana e certificate1, lavabili fino a 500 volte, che permettono un risparmio di oltre 15 volte inferiore a quello legato all’uso delle mascherine monouso.
Certi che il Suo Ministero vorrà intraprendere una iniziativa incisiva sul tema, ci rendiamo disponibili a collaborare, nelle forme e modalità che più riterrà opportuno, alla sua diffusione e applicazione nelle scuole.