Mais italiano: la sfida made in italy per maiscoltura sostenibile

Mais in Italy per la valorizzazione del mais italiano, che è diventato operativo nella stagione di semina 2017

Mais italiano, la sfida di Sygenta, Cifo e Plastic Puglia

Mais in Italy si propone di individuare le nuove sfide della maiscoltura italiana e di creare una rete di agricoltori e partner di filiera disposti a collaborare per diffondere e promuovere un nuovo modo di coltivare il mais che unisca produttività, efficienza e sostenibilità economica, sociale e ambientale.

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L’iniziativa nasce grazie alla partnership di tre grandi realtà leader nei rispettivi settori di attività: Syngenta, multinazionale dedicata alla ricerca, produzione e commercializzazione di agrofarmaci e sementi; Cifo, azienda storica impegnata in ricerca, produzione e commercializzazione di prodotti per la nutrizione delle colture e Plastic Puglia, impresa specializzata nella produzione di sistemi per l’irrigazione a goccia.

E se tra i nuovi trend del mercato si evidenzia sempre più la crescente richiesta di un mais di qualità, con elevata concentrazione di amido, che garantisce agli impianti di biogas una maggiore efficienza, ciò impone agli imprenditori agricoli di adottare un approccio nuovo, orientato al valore, per accrescere la propria competitività.

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Ad oggi, infatti, non è più pensabile ragionare solo in termini di riduzione dei costi, perché l’esperienza ci sta insegnando che i casi di successo riguardano gli agricoltori che hanno fatto investimenti mirati ad accrescere la qualità della produzione, mentre altrove si registrano redditività molto basse se non inesistenti. Il settore del mais italiano, dunque, sta premiando sempre più i veri professionisti.

5.500 m³ di metano per ettaro, ossia il 20% circa in più rispetto alla normale produzione nell’areale di riferimento. E’ questa l’ambiziosa sfida lanciata per il prossimo triennio da Mais in Italy, un progetto di ricerca e sperimentazione per la valorizzazione del mais italiano, che è diventato operativo nella stagione di semina 2017.

Un chiaro esempio di questa filosofia vincente è rappresentato dall’azienda Agricola Sant’Ilario, prestigiosa realtà del veneziano appartenente ad una importante holding, e da sempre sensibile ai tema dell’innovazione e della sostenibilità ambientale, che ha accolto la sperimentazione di Mais in Italy, e pertanto sta attuando una serie di soluzioni concrete, riassunte in un protocollo specifico, messo a punto meticolosamente dai tre partner del progetto.

Protocollo del mais italiano

Nell’ambito del protocollo individuato, nulla è lasciato al caso: ogni procedura, dalla preparazione del terreno alla raccolta, è stata definita nel dettaglio, nell’ottica di ottenere il massimo risultato dagli interventi pianificati, minimizzando al tempo stesso gli sprechi.

Ciò è stato reso possibile grazie al supporto consulenziale dei partner del progetto nella scelta del giusto mix di prodotti (le sementi e le soluzioni per la protezione di Syngenta, come i formulati di Cifo per garantire una nutrizione e una fisiologia ottimale delle piante nelle diverse fasi fenologiche) e nella condivisione di tecnologie innovative, come i sistemi di fertirrigazione di Plastic Puglia e il sistema di supporto alle decisioni agronomiche Syngenta Opti Mais di Clear Ag, che utilizza i dati satellitari meteo per pianificare al meglio gli interventi irrigui e di protezione.

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