
Nuovi prodotti sostenibili possono difenderci efficacemente dalla Xylella senza l’uso dei pesticidi specialmente nelle aree protette. Il WWF Puglia è pronto ad un confronto costruttivo con la Regione
“L’agricoltura biologica rappresenta la vocazione naturale della Puglia deve essere promossa e difesa ad ogni costo. E così la straordinaria biodiversità delle nostre aree protette ed oasi del WWF.” Inizia così la nota che il WWF Puglia ha appena diramato per proteggere le coltivazioni attaccate dalla xylella per le quali la regione Puglia ha imposto pratiche considerate più dannose del male che si vuole estirpare.
WWF: perchè i pesticidi contro la xylella e non trattamenti naturali?
“In questi giorni – continua la nota del WWF Puglia – è circolato un documento da parte della Direzione del Dipartimento Agricoltura Sviluppo rurale e ambientale della Regione Puglia che propone a fronte della lotta alla Xylella Fastidiosa all’interno delle aree delimitate come da Reg UE 1201/2020 (circa 6000kmq) l’obbligo di due trattamenti a “calendario” utilizzando pesticidi non ammessi in agricoltura biologica. Eppure esistono altri prodotti come il caolino che potrebbero essere utilizzati efficacemente e sono compatibili con uno sviluppo sostenibile del territorio”.
«Siamo particolarmente preoccupati – dice Nicolò Carnimeo delegato del WWF Italia per la Regione Puglia – se questi trattamenti dovessero riguardare anche oasi ed aree protette sarebbe il disastro. Il WWF Puglia è sempre stato protagonista della tutela e gestione di aree di interesse ambientale con esperienze pionieristiche che coniugavano la sostenibilità con la produzione agroalimentare e la valorizzazione dei prodotti da agricoltura sostenibile.
L’Oasi della Cesine e Torre Guaceto sono considerate un modello in tal senso e nel corso della evoluzione della vicenda legata alla diffusione della Xylella Fastidiosa il WWF Puglia ha prodotto proposte concrete al fine di salvaguardare Paesaggio Ambiente e Identità”.
Un danno per le aree protette
Il documento del WWF Puglia continua sottolineando i danni per le aree protette se venisse attuata la lotta alla xylella con i pesticidi chimici. “Se quanto previsto nel documento dell’assessorato all’agricoltura si verificasse si impedirebbe di fatto nell’area delimitata la produzione biologica apportano un colpo mortale all’economia sostenibile della Regione Puglia. Tale proposta inoltre appare in evidente contrasto con le norme che regolano l’uso sostenibile dei pesticidi che in Italia sono definite dal Piano di Azione Nazionale del Dlgs 150/2012 che definisce in dettaglio la modalità di intervento nelle aree identificate ai fini della conservazione (dir.79/409/CEE e 92/43/CEE) e nelle altre aree naturali protette e delle zone umide convenzione Ramsar. Il PAN pesticidi prevede l’utilizzo di metodi di contenimento basati su lotta biologica e integrata escludendo l’ipotesi di trattamenti a “calendario” e dando priorità alla gestione biologica.
La Puglia a 7 anni dalla dichiarazione della presenza di Xylella Fastidiosa ha ospitato e finanziato sperimentazioni per individuare l’efficacia di mezzi meccanici e pesticidi ammessi in certificazione biologica per controllare la popolazione degli insetti vettori di Xylella Fastidiosa”.
L’associazione del panda però non chiude la porta alle proposte della regione Puglia e propone una collaborazione operativa. “Sulla base di tali considerazioni coerentemente con la storia del WWF Puglia siamo pronti ad articolare le nostre proposte all’Amministrazione Regionale al fine di partecipare alla stesura di un “piano” che possa essere efficacemente sostenibile in rispetto della normativa Europea e Nazionale “.