Innalzamento del fondale, presenza della sabbia sulla banchina e di blocchi cemento nella parte terminale del braccio del porto ed erosione delle coste sono le problematiche del porticciolo di Torre a Mare (BA), considerato di vitale importanza dagli abitanti di quello che storicamente è stato il borgo marinaro della città di Bari. Nel quartiere, infatti, vivono molti pescatori che hanno lamentato numerosi disagi. A farsi portavoce delle loro istanze è stata la V Circoscrizione Japigia Torre a Mare. Il principale rischio è l’insabbiamento delle barche perché il fondale del Porto è ormai così basso che le imbarcazioni non possono più entrare. Molte sono addirittura adagiate sul fondo all’interno dei due bracci. La sabbia ha persino invaso tuta l’area ed è arrivata fino sotto i box dei pescatori. La questione, in particolare, è stata affrontata all’interno della Commissione circoscrizionale ordinaria Infrastrutture e Lavori Pubblici, presieduta dal consigliere Luigi Scivittaro che ha più volte segnalato l’urgenza d’interventi alla competente Ripartizione comunale. Qualcosa, si sta muovendo. Non prima di settembre, però, partiranno i lavori di dragaggio per i quali è stata stanziata dalla Regione Puglia una somma di 1milione e 700mila euro. Il progetto definitivo è pronto e in primavera andrà in gara. “Dopo aver presentato il progetto – precisa Scivittaro – bisognerà attendere il parere della Capitaneria di Porto di Bari e del ministero dell’Ambiente”. Per accelerare i tempi, inoltre, non si attenderà neanche il progetto esecutivo, che sarà eseguito dalla stessa impresa che si aggiudicherà l’appalto integrato. I lavori consisteranno nel dragaggio del fondale. Non sarà prevista, invece, la barriera frangiflutti che chiedevano molti pescatori, secondo i quali ci sarà bisogno di una manutenzione annuale dietro il braccio piccolo del porto per evitare che si riempia di sabbia in breve tempo a causa delle mareggiate.
L’Arpa, inoltre, ha svolto interventi di verifica sulla natura della sabbia, nella quale è stata evidenziata la presenza di metalli provenienti da idrocarburi. Sicchè la sabbia è inquinata. In ultimo, c’è il problema dell’erosione della costa che si sta aggravando, interessando anche la strada, una tratto della quale è venuta giù e dove è visibile una venatura. Per motivi di sicurezza, quindi, è stata chiusa al traffico. Dal 2002 è stato emanato dalla Capitaneria di Porto il divieto di balneazione.
Fin qui sono state elencate le problematiche, per le quali sono state individuate più soluzioni. Secondo l’intera commissione circoscrizionale, infatti, sono necessari altri interventi. Occorre realizzare, per esempio, uno studio meteo marino per capire la direzione delle correnti. Poi c’è il problema strutturale, per il quale era stata già analizzata anche un’idea progettuale per ripristinare un nuovo braccio di porto. Per il momento, però, sembra che solo alcune delle questioni saranno affrontate e risolte.