
Approvata all’unanimità alla Camera la Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica. Ora tocca al Senato. “Una giornata storica per il mondo della bicicletta in Italia”
Poco più di un mese fa aveva posto una domanda tutt’altro che semplice: “A chi dà fastidio la Legge Quadro sulla Mobilità ciclistica?”. Ora, la FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta plaude a un “grande momento storico che sottolinea il cambiamento in corso sul tema”.
LEGGI ANCHE: Mobilità ciclistica, rabbia Fiab: “A chi fa paura la legge quadro?”
Alla Camera è stata infatti approvata all’unanimità la Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica (che ora passa al Senato). Un elemento che rappresenta un altro tassello nel “cambiamento sostenuto da altri provvedimenti messi in campo da questo Governo negli ultimi anni – evidenzia la presidente della Fiab, Giulietta Pagliaccio -, come le risorse per la rete nazionale delle ciclovie e il collegato ambientale, che ha premiato progetti di città impegnate nello sviluppo di temi come bike2work e il bike2school”.
IL VALORE AMBIENTALE

Il risultato della votazione sancisce, infatti, una adesione reale e un impegno concreto verso i temi di mobilità sostenibile. «Non mi stancherò mai di ribadire – prosegue la Pagliaccio – come la bicicletta sia un mezzo che, insieme al trasporto pubblico e al muoversi a piedi, può dare risposte ai gravi problemi delle nostre città, in tempi brevi e con investimenti contenuti: inquinamento dell’aria, congestione da traffico, sicurezza sulle nostre strade».
Sedici articoli, per una proposta di legge che si prefigge “di definire un sistema organico di interventi nel comparto della mobilità ciclistica”. Lo scopo è quello di “promuovere e Àsviluppare l’uso trasportistico della bicicletta sia per gli spostamenti quotidiani (casa, scuola, lavoro e servizi), sia per le attività turistico-ricreative (cicloturismo), mediante la realizzazione di un sistema organico e adeguato di infrastrutture di rete e di servizi”.
Un traguardo che premia le tante città che faticosamente portano avanti politiche per la mobilità sostenibile. E che oggi possono avere un ulteriore supporto. «Ci piace oggi vedere un po?’ di ?luce in fondo al tunnel», commentano dalla FIAB.
LEGGE MOBILITÀ CICLISTICA, IL RUOLO DEL GOVERNO
Soddisfatto anche il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, secondo il quale «si celebra soprattutto un fatto culturale. Lo Stato assume pienamente la pianificazione della mobilità ciclistica, insieme alle Regioni. Esattamente come il sistema autostradale o il sistema ferroviario, con questa legge la ciclabilità fa parte di una strategia di mobilità che diventa prioritaria nei centri urbani e per lo sviluppo del turismo nel nostro Paese».

E ancora: «?Se si riesce a stimolare l’uso della bicicletta nei primi 5 km, si possono ottenere riduzione del traffico cittadino del 40%: cose che non nessuna tecnologia può fare»?.
LA SPERANZA
Guardando al passaggio che ora la legge deve fare in Senato per l?’approvazione definitiva, Giulietta Pagliaccio lancia un appello. «Non interrompete un sogno che vorremmo diventasse velocemente realtà. L’Italia ha finalmente intrapreso un percorso virtuoso per lo sviluppo di un nuovo modello di mobilità, ma ha bisogno di essere sostenuta da coerenti politiche nazionali, norme nuove come quelle legate al Codice della strada e finanziamenti continuativi nel tempo».