L’educazione ambientale spiegata da… tre cittadini

ITRECITTADINI
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I tre cittadini, un piccolo manuale di educazione ambientale che spiega, attraverso la fiaba, perché la conoscenza consapevole del territorio può salvare la vita dagli eventi naturali

Maria Di Nezza è ricercatrice presso l’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (INGV), dove si occupa anche di educazione ambientale. E’ inoltre coordinatrice nazionale dell’area tematica di educazione ambientale presso la Società Italiana di Educazione Ambientale – SIGEA. Sua la presentazione de “I tre cittadini” un libro  apparentemente rivolto ai bambini, ma che ha molte cose da insegnare agli adulti.

Negli ultimi anni si osservano sempre più frequentemente fenomeni come alluvioni, inondazioni, allagamenti urbani e frane che colpiscono diverse aree del nostro Paese. La mancata consapevolezza del fragile equilibrio tra l’evoluzione naturale del territorio e le azioni dell’uomo induce a non tenere conto di quegli interventi e comportamenti che regolano la salvaguardia dell’ambiente. A livello normativo spesso accade che non vengano emanate direttive incisive volte alla mitigazione dei rischi naturali, trasformando così questi eventi in “disastri inspiegabili”.

Da questo presupposto nasce il racconto I tre cittadini del Geologo Antonello Fiore, Presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale. La collaborazione di Giuseppe Zarbo, curatore del progetto grafico e visivo, ha favorito la nascita di una storia illustrata stimolando la creatività dei piccoli lettori, mentre rimanda la memoria all’infanzia ormai lontana dei più grandi.

Sarebbe riduttivo considerare la trama come una semplice rivisitazione in chiave moderna e attuale della fiaba I tre porcellini di Joseph Jacobs: tra le righe c’è molto di più. Non si troveranno i porcellini e il lupo, ma ogni ingrediente della fiaba tradizionale è stato sapientemente sostituito e arricchito da un pizzico di suspense che non guasta. La fiaba vuole lanciare un messaggio ben preciso: nella realtà il territorio è la casa e la vita dell’uomo di oggi, ma anche quello di ieri e pertanto deve essere mantenuta viva la memoria. Allo stesso tempo è necessario pianificare il presente e il futuro compatibilmente con la salvaguardia del nostro Pianeta.

Dalla fiaba alla favola

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Tutto ha inizio due anni fa quando il piccolo Leonardo rimane profondamente attratto dalla fiaba I tre porcellini. Antonello vista la crescente curiosità del figlio, inizia a trasformare la storia adattando il messaggio alla sensibilità ambientale. Il risultato è subito sorprendente, la fiaba incanta non solo Leonardo, ma anche la cuginetta Bianca Maria e i compagni di classe della bambina.

A questo punto Antonello decide di trasporre il suo racconto orale in lingua scritta; con il passare del tempo il testo narrativo arricchisce di particolari e prende forma attraverso un lavoro di fantasia, creatività, immaginazione e curiosità via via nate nel piccolo Leonardo. I tre porcellini diventano tre fratellini e il povero lupo scompare dalla narrazione, sostituito dagli eventi naturali che si trasformano in “disastri naturali” a seguito dei fallimenti delle azioni umane, per colpa del nostro egoismo. I disastri naturali non esistono, ma diventano tali perché sembrano sfuggire al controllo dell’uomo quando, proprio da coloro che dovrebbero essere i custodi del territorio, vengono adottati comportamenti (individuali e collettivi) sempre più insostenibili.

Il testo, scritto in un linguaggio semplice, facilmente comprensibile dai giovani e da curiosi esploratori del territorio, diventa così un piccolo manuale di educazione ambientale adatto anche agli adulti che vogliono scoprire e/o riscoprire, imparando anche a leggere tra le righe. Un racconto corale che non si ferma alle apparenze ma pone in primo piano il rapporto tra uomo e natura. L’uomo si trova immerso in un paesaggio caratterizzato dagli elementi naturali che lo hanno modellato e dagli elementi fisici che ne determinano la sua anima. In prima istanza c’è il bene ambientale da salvaguardare, soprattutto nelle relazioni tra oggetti e fenomeni legati tra loro da mutui rapporti funzionali, che vanno tutelati come “bene comune”. L’uomo, però, troppo spesso si dimentica della “Madre Terra” e usa in modo sconsiderato le sue risorse naturali mortificando il paesaggio.

La cura del dettaglio del progetto visivo e grafico aiuta inevitabilmente a riflettere su come e dove costruire la propria casa con saggezza, rispettando l’ambiente, pur coltivando i propri sogni.

La morale

Le fiabe, al di là della magia di cui sono cariche, incoraggiano lo sviluppo della capacità a elaborare ipotesi e risolvere i problemi, avendo la grande qualità di favorire il processo etico-valoriale nei bambini e consentendo loro di imparare importanti lezioni di vita, vivendole attraverso il filtro di personaggi e situazioni irreali. «Bisogna incominciare da piccoli a formare una consapevolezza sulle tematiche ambientali e con le attività che ai piccoli piacciono di più», racconta Antonello Fiore.

L’appello più sentito è rivolto ai bambini di ieri e agli adulti di domani: «Se mal governati, lo scorrere delle acque nei fiumi, l’evolversi delle colline e delle montagne, le variazioni della linea di costa, le eruzioni vulcaniche, i terremoti e altri fenomeni naturali, possono mettere in crisi i nostri sistemi produttivi, economici e sociali e, in molti casi, mettere in pericolo la nostra vita. È necessaria, quindi, una corretta pianificazione delle attività umane che tenga conto dell’evoluzione naturale; evoluzione che, anche a causa della crisi climatica in atto, fa registrare eventi sempre più straordinari

Il progetto

Mario Tozzi, Primo Ricercatore CNR e divulgatore scientifico, ne ha curato la prefazione ed ha tenuto a battesimo il progetto di Educazione Ambientale che si sta attuando.

Il libro è, in realtà, un progetto pilota realizzato anche in audio e video per spiegare ai ragazzi e alle famiglie il rischio sismico ed idrogeologico. Tale modalità è stata necessaria affinché fosse divulgato anche tra i ragazzi non vedenti, diversamente abili e con carenze cognitive o fisiche, per coinvolgerli in queste tematiche.

Non finisce qui: sta iniziando un vero e proprio giro d’Italia tra le scuole primarie di primo grado, reale e virtuale, partendo dalla Campania, in quanto il Parco Nazionale del Vesuvio, Città Metropolitana di Napoli e Comune di Napoli hanno dato il Patrocinio morale all’esecuzione del progetto.

Educazione ambientale nelle scuole: questo il vero obiettivo

Attualmente si sottovaluta del tutto l’educazione ambientale come se i “disastri naturali” non incidano sulla sfera economica e sociale. Una delle cause è la poca conoscenza di base delle tematiche scientifiche e ambientali sia in ambito scolastico (tra il 20% e il 25%) sia di adulti in età lavorativa (oltre il 30%), come emerso dai risultati dei rapporti annuali del PISA (acronimo per Programme for International Student Assessment) e PIAAC (acronimo per Programme for the International Assessment of Adult Competencies) per molti paesi dell’Unione Europea.

Perciò non bisogna relegare i contenuti ad una semplice favola, ma permettere, giorno dopo giorno, di insegnare ai futuri adulti quanto sia importante la conoscenza e coesistenza con l’ambientale naturale per giungere così al lieto fine per il nostro Pianeta.  «Il desiderio più grande – dice convinto Antonello Fiore – è di vedere formarsi e crescere generazioni in grado di avviare un cambiamento culturale, partendo proprio dall’educazione ambientale nelle scuole».

 

Antonello Fiore, I tre cittadini, Fralerighe edizioni, 2021, pag. 48, € 10,80

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