LectorinFabula, il festival green: tra parole, film e sostenibilità

Il festival LectorinFabula è green. La rassegna di Conversano ospita aziende che curano allestimenti sostenibili e attenti alle tematiche ambientali.

Immaginazione e Potere nell’era digitale. Firmato: LectorinFabula. È questo, infatti, il tema della XIV edizione del festival in programma a Conversano dal 13 al 16 settembre.

Allestimenti green per Lectorinfabula 2018 (foto Gianpaolo Mastronardi)

Dibattiti, libri, laboratori, film. Ma anche uno sguardo rivolto alla sostenibilità ambientale. A partire dagli allestimenti. “Stiamo provando a costruire un pezzo di mondo migliore e una comunità impegnata a promuovere nuovi modi di pensare, di abitare e di vivere”, spiegano i promotori della rassegna. “La cura civica degli spazi urbani si poggia necessariamente su una cura condivisa e sulla responsabilità degli stessi cittadini che vivono la città. Per questo motivo LectorinFabula persegue un’azione basata sul coinvolgimento di protagonisti pubblici e privati. Con aziende leader nel settore del design, abbiamo progettato e realizzato insieme i luoghi del Festival”.

LectorinFabula: ol festival e gli oggetti di design sostenibile

E tra queste ci sono le Officine Tamborrino, che hanno curato gli allestimenti con oggetti di design e, in particolare, la libreria del festival, disegnata dall’architetto Annalisa Simone.

La nostra collaborazione è iniziata l’anno scorso – spiega l’amministratore delegato Licio Tamborrino –, dando seguito a quello che riteniamo sia il ruolo deputato alle aziende: devono ovviamente porsi l’obiettivo del business, ma essendo capaci di coniugarlo con obiettivi sociali e ambientali. È questo che rende una impresa davvero virtuosa”.

Fare qualcosa per il proprio territorio. Un imperativo per un progetto che valorizza il know how e la tradizione della famiglia Tamborrino e dell’azienda storica Scaffsystem attiva in Puglia, a Ostuni, nel settore delle strutture in metallo per architettura industriale. “Purtroppo – sottolinea l’a.d. – in una realtà come la nostra che vive il dramma dell’Ilva, si pensa all’acciaio come a un materiale poco sostenibile. Invece, come avviene in altre realtà d’Europa, siamo in grado di proporre soluzioni perfettamente funzionali e sostenibili”.

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Proprio dalla tradizione e dell’esperienza dell’azienda madre – spiegano dall’impresa – nasce il primo prodotto OT, la libreria modulare PRIMA che apre la strada ad un nuovo modo di intendere progettare e realizzare oggetti di design in metallo.
Oggi Officine Tamborrino è un brand aperto al confronto con progettisti esterni. Un laboratorio creativo che partendo dalla ricerca sulla materia e dalla competenza nella lavorazione dell’acciaio, sviluppa oggetti d’arredo unici ispirati ai valori della sostenibilità e della qualità”.

LectorinFabula: i partner tecnici 

Allestimenti, ma non solo. Per rendere ancor più concreto l’impegno e la collaborazione con le aziende partner, LectorinFabula ha dato spazio alle imprese anche durante gli incontri. E così, ad animare Conversano ci ha pensato l’appuntamento dedicato a “L’immaginazione del design. Il potere della materia”. A colloquio con Licio Tamborrino, il designer Marco Carini, di Granorte. Un’altra delle aziende green.

Dal punto di vista fisico – evidenzia Carini – abbiamo contribuito con l’allestimento dei palchi e tutto ciò che è di corollario agli schermi per le proiezioni. Siamo un partner tecnico, legati al tema dell’edizione del festival e alla nostra storia“.

Il sughero protagonista al festival green

Granorte ha infatti, spiegano dall’azienda, un “affascinante limite fisico: la nostra produzione dipende da ciò che produce la natura quell’anno“. In particolare, il sughero.

pannelli in sughero Lectorinfabula 2018
Alcuni pannelli in sughero utilizzati per gli allestimenti di Lectorinfabula 2018 (foto Gianpaolo Mastronardi)

Il sughero è la corteccia esterna della quercia da sughero, Quercus Suber , che cresce soprattutto nella regione mediterranea del mondo. Ogni centimetro cubico della struttura del sughero contiene tra 30 e 40 milioni di cellule.
La corteccia dell’albero da sughero si rigenera dopo la raccolta ed è noto che un albero da sughero scortecciato assorbe da 3 a 5 volte in più di carbonio.

L’industria del sughero – sottolineano dall’azienda – è veramente eco-efficiente: viene usato tutto il sughero, non ne viene sprecato un grammo. I sottoprodotti del sughero sono usati in diversi prodotti (pavimenti, articoli decorativi, industria automobilistica) e il riciclaggio (post-industriale e post-consumo) è una pratica comune.

Il nostro scopo – ribadisce Carini – è di affascinare le persone, disegnando e creando sbalorditivi prodotti in sughero che catturino l’immaginazione e riescano a ispirare interni ecosostenibili e di grande bellezza“. Come la bellezza di un festival, fatto di parole. Ma non solo.

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