
Il festival LectorinFabula è green. La rassegna di Conversano ospita aziende che curano allestimenti sostenibili e attenti alle tematiche ambientali.
Immaginazione e Potere nell’era digitale. Firmato: LectorinFabula. È questo, infatti, il tema della XIV edizione del festival in programma a Conversano dal 13 al 16 settembre.

Dibattiti, libri, laboratori, film. Ma anche uno sguardo rivolto alla sostenibilità ambientale. A partire dagli allestimenti. “Stiamo provando a costruire un pezzo di mondo migliore e una comunità impegnata a promuovere nuovi modi di pensare, di abitare e di vivere”, spiegano i promotori della rassegna. “La cura civica degli spazi urbani si poggia necessariamente su una cura condivisa e sulla responsabilità degli stessi cittadini che vivono la città. Per questo motivo LectorinFabula persegue un’azione basata sul coinvolgimento di protagonisti pubblici e privati. Con aziende leader nel settore del design, abbiamo progettato e realizzato insieme i luoghi del Festival”.
LectorinFabula: ol festival e gli oggetti di design sostenibile
E tra queste ci sono le Officine Tamborrino, che hanno curato gli allestimenti con oggetti di design e, in particolare, la libreria del festival, disegnata dall’architetto Annalisa Simone.
“La nostra collaborazione è iniziata l’anno scorso – spiega l’amministratore delegato Licio Tamborrino –, dando seguito a quello che riteniamo sia il ruolo deputato alle aziende: devono ovviamente porsi l’obiettivo del business, ma essendo capaci di coniugarlo con obiettivi sociali e ambientali. È questo che rende una impresa davvero virtuosa”.
Fare qualcosa per il proprio territorio. Un imperativo per un progetto che valorizza il know how e la tradizione della famiglia Tamborrino e dell’azienda storica Scaffsystem attiva in Puglia, a Ostuni, nel settore delle strutture in metallo per architettura industriale. “Purtroppo – sottolinea l’a.d. – in una realtà come la nostra che vive il dramma dell’Ilva, si pensa all’acciaio come a un materiale poco sostenibile. Invece, come avviene in altre realtà d’Europa, siamo in grado di proporre soluzioni perfettamente funzionali e sostenibili”.
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Proprio dalla tradizione e dell’esperienza dell’azienda madre – spiegano dall’impresa – nasce il primo prodotto OT, la libreria modulare PRIMA che apre la strada ad un nuovo modo di intendere progettare e realizzare oggetti di design in metallo.
“Oggi Officine Tamborrino è un brand aperto al confronto con progettisti esterni. Un laboratorio creativo che partendo dalla ricerca sulla materia e dalla competenza nella lavorazione dell’acciaio, sviluppa oggetti d’arredo unici ispirati ai valori della sostenibilità e della qualità”.
LectorinFabula: i partner tecnici
Allestimenti, ma non solo. Per rendere ancor più concreto l’impegno e la collaborazione con le aziende partner, LectorinFabula ha dato spazio alle imprese anche durante gli incontri. E così, ad animare Conversano ci ha pensato l’appuntamento dedicato a “L’immaginazione del design. Il potere della materia”. A colloquio con Licio Tamborrino, il designer Marco Carini, di Granorte. Un’altra delle aziende green.
“Dal punto di vista fisico – evidenzia Carini – abbiamo contribuito con l’allestimento dei palchi e tutto ciò che è di corollario agli schermi per le proiezioni. Siamo un partner tecnico, legati al tema dell’edizione del festival e alla nostra storia“.
Il sughero protagonista al festival green
Granorte ha infatti, spiegano dall’azienda, un “affascinante limite fisico: la nostra produzione dipende da ciò che produce la natura quell’anno“. In particolare, il sughero.

Il sughero è la corteccia esterna della quercia da sughero, Quercus Suber , che cresce soprattutto nella regione mediterranea del mondo. Ogni centimetro cubico della struttura del sughero contiene tra 30 e 40 milioni di cellule.
La corteccia dell’albero da sughero si rigenera dopo la raccolta ed è noto che un albero da sughero scortecciato assorbe da 3 a 5 volte in più di carbonio.
L’industria del sughero – sottolineano dall’azienda – è veramente eco-efficiente: viene usato tutto il sughero, non ne viene sprecato un grammo. I sottoprodotti del sughero sono usati in diversi prodotti (pavimenti, articoli decorativi, industria automobilistica) e il riciclaggio (post-industriale e post-consumo) è una pratica comune.
“Il nostro scopo – ribadisce Carini – è di affascinare le persone, disegnando e creando sbalorditivi prodotti in sughero che catturino l’immaginazione e riescano a ispirare interni ecosostenibili e di grande bellezza“. Come la bellezza di un festival, fatto di parole. Ma non solo.