Le vecchie vele diventano occhiali e pennarelli

Il progetto con Carioca e Ottica Soldano per la nuova vita delle vele riciclate

 

Le lunghe, grandi, possenti e quasi indistruttibili vele della barche a vela hanno ora una seconda vita. Dopo aver solcato i famosi 7 mari e resistito ai venti oceanici, le vele che vanno in disuso, strappate e corrotte dalle intemperie, possono diventare occhiali e pennarelli.

Ciò è possibile grazie ad un progetto innovativo messo a punto dall’azienda italiana leader nella produzione di membrane composite flessibili Flexon Composites, con il Consorzio nazionale dei rifiuti dei beni in polietilene Polieco. L’idea alla base è sempre la stessa: individuare una tecnologia rispettosa dell’ambiente in grado di garantire il riciclo del prodotto a fine vita, mantenendo ed incrementando il livello delle prestazioni.

Archivio – Foto di Gerhard G. da Pixabay

La vela messa a punto da Flexon Composites per Onesails International, frutto dell’unica tecnologia sostenibile certificata del momento, sviluppata utilizzando strumenti come la Norma ISO 14067 per il contenimento delle emissioni di anidride carbonica connesse con la produzione sia direttamente (processi interni) sia indirettamente (materiali impiegati, trasporti), garantisce la possibilità di riciclo con la conseguente produzione di rigenerato.

Dal 2015 PoliecoFlexon e Onesails hanno dato vita ad un progetto finalizzato alla raccolta ed al riciclo delle vele dismesse da trattare in impianti convenzionali di recupero al fine di ottenere granulo in polietilene riutilizzabile per stampaggi.

La storica azienda toscana Capp-Plast, associata del Polieco, è stata la prima a credere nel percorso, dando il via alla sperimentazione attraverso la lavorazione delle vele messe a disposizione, nell’ambito del progetto, da Pip Hare, la skipper britannica che ha fatto il giro del mondo non stop in solitaria nella Vendée Globe 2021, per poi affermarsi ottava donna al mondo a concludere la prestigiosa regata internazionale.

E così dalle vele realizzate nell’ottica della sostenibilità con materiali alternativi a quelli convenzionalmente utilizzati, che generalmente risultano poco compatibili con l’ambiente (se non addirittura altamente inquinanti come carbonio, fibre aramidiche, collanti e resine catalitiche a solvente), è nata nuova materia prima.

IL consorzio Polieco e Flexon stanno già lavorando ad un protocollo d’intesa per la raccolta delle vele dismesse, con lo scopo di rendere completamente operativo il ciclo virtuoso attraverso un idoneo sistema di raccolta, l’avvio a recupero e ricondizionamento del polietilene.

Nel frattempo gli skipper che utilizzano le vele green della Flexon, sui campi di regata di tutto il mondo, hanno continuato a conseguire risultati eccezionali, ottenendo l’oro mondiale per il terzo anno consecutivo della classe C dell’ORC (Offshore Racing Congress) e vari podi nelle altre classi, oro nel Campionato italiano assoluto, e secondo posto nella classe Super-Maxi per lo Spirit Yacht 111 al mondiale Maxi-Yacht di Porto Cervo.

Articoli correlati