
In un discorso di quasi due ore, tenuto martedì 15 giugno, nella sala consiliare della Regione Puglia, il governatore Nichi Vendola ha toccato tutti gli aspetti del programma politico proposto alla vigilia delle elezioni regionali di marzo scorso, dalla difesa del suolo allo sviluppo economico, dalle politiche giovanili alla sanità, dalle politiche sociali alla Puglia euro-mediterranea ecc..

Vendola ha letto tutte le sessanta pagine dei diciotto capitoli del documento mentre i governatori delle altre regioni approvavano all’unanimità il documento di protesta alla manovra varata dal Governo, dichiarandola incostituzionale perché toglie alle Regioni le risorse finanziarie ma non le funzioni, denunciando che “la manovra sia stata costruita dal Governo senza condivisione né sulle misure né sull’entità del taglio, riproponendo una situazione di assenza di coinvolgimento diretto”. In materia di “Difesa del Suolo”, capitolo 4 pagina 8 (click per leggere il capitolo intero) la Regione, ha detto Vendola, si assume il delicato compito della salvaguardia del territorio «attraverso la programmazione e gestione di interventi finalizzati alla mitigazione dei rischi idrici naturali, geomorfologici, alla protezione delle coste dal degrado e dai processi erosivi. L’obiettivo è quello di perseguire una strategia complessiva finalizzata all’adozione di molteplici interventi sia in direzione della salvaguardia e risanamento, che di riqualificazione e messa in sicurezza del territorio pugliese per la quale sarebbero necessarie ingentissime risorse». Nel capitolo 5 a pagina 9 del documento, “La Puglia e l’acqua pubblica”, il governatore parla della «Direttiva Quadro sulle Acque della Comunità Europea, (2000/60/CE) recepita dall’Italia con Dl.gs. n.152/2006 che stabilisce l’obbligo di raggiungere il migliore “stato ecologico” e “stato chimico” possibile o, comunque, pervenire al conseguimento di un “buono stato” delle acque superficiali e sotterranee entro 15 anni dall’entrata in vigore della direttiva stessa, ovvero entro il 2015. L’applicazione della direttiva si esplica attraverso l’attuazione di “apposite misure”, individuate nel Piano di Tutela delle Acque approvato dal Consiglio Regionale nel mese di ottobre 2009, distinte in diverse tipologie: infrastrutturali, normative, informative e gestionali». In tema di federalismo, Vendola accenna al “federalismo demaniale”, “La Puglia delle Coste”, capitolo 6 pagina 11.
Il Demanio Marittimo, ha detto il governatore, «transiterà alla Regione, con il relativo spostamento di funzioni amministrative. Verrà condotta un’intensa attività di revisione della vigente normativa regionale, con un forte ruolo di coordinamento, concertazione e, soprattutto, di conoscenza delle realtà territoriali. Uno degli strumenti cardini per l’attuazione di una gestione integrata della costa è senz’altro il Piano Regionale delle Coste, previsto dalla Legge regionale 17/2006, e che è oramai in via di definizione e quanto prima sarà sottoposto alla approvazione del Consiglio regionale». La natura ambientalista del presidente della regione viene fuori con il capitolo 7 pagina 12, “La Puglia disinquinata”. «Economia ed ecologia – ha detto Vendola -, questo è il nesso decisivo, il nodo inestricabile che dunque può schiudere le porte ad un futuro sostenibile. Nei prossimi 5 anni sarà necessario attuare quanto previsto dalla programmazione regionale per ridurre l’inquinamento da sostanze nocive e per incrementare i livelli di protezione ambientale e tutela della salute dei cittadini. Nei prossimi anni sarà, dunque, necessario implementare ulteriormente la rete di monitoraggio della qualità dell’aria sia in termini di numero di centraline che di sostanze indagate, anche in relazione ai possibili danni causati da emissioni di sostanze nocive». Ha parlato di biodiversità, quindi, il governatore, “La Puglia e biodiversità”, capitolo 8 pagina 13 sottolineando che lo scorso quinquennio «ha rappresentato per la Regione Puglia un periodo estremamente fecondo per le politiche di tutela del patrimonio naturalistico e della biodiversità: sono stati istituiti ben 14 parchi regionali e sono state poste sotto tutela diverse aree SIC (Siti di Interesse Comunitario) e ZPS (Zone di Protezione Speciale)». Parlando di ambiente ed ecologia non poteva il governatore tralasciare il discorso del recupero e del trattamento dei rifiuti sul territorio pugliese, “La Puglia che recupera”, capitolo 9 pagina 14. «Ci muoviamo nell’ambito della più avanzata politica europea – ha detto Vendola – : quella delle famose “3 R”: riduzione, recupero, riutilizzo dei rifiuti. Il rifiuto non più come problema di smaltimento, ma come risorsa per lo sviluppo. La Regione ha già sottoscritto un protocollo d’intesa con le piccole, medie e grandi distribuzioni finalizzato alla introduzione dei dispenser per la vendita di vari prodotti, evitando quindi la produzione di rifiuti da imballaggio, con la volontaria adesione di importanti centri commerciali come Ipercoop, Mongolfiera e Auchan di Modugno».
La Programmazione PO 2007-2013 consentirà di mettere in campo, nei prossimi 5 anni, circa 64 milioni di euro per la caratterizzazione e la bonifica dei siti inquinati regionali. Tre dei quattro Siti di Interesse Nazionale sono ubicati nelle grandi aree industriali di Manfredonia, Brindisi e Taranto, cui si è poi aggiunto il sito dell’azienda Fibronit che produceva amianto nel cuore della città di Bari. Leggi “La Puglia che bonifica”, capitolo 10 pagina 15. «Per il SIN Fibronit a Bari, nei prossimi mesi si potrà procedere alla progettazione esecutiva dell’intervento e all’avvio del cantiere che consentirà di trasformare in parco urbano la vecchia industria di fabbricazione dell’amianto». Nell’ultimo quinquennio la Regione Puglia è diventata la prima regione in Italia per produzione di energia elettrica da fonti eoliche e solari. È stata la prima regione in Italia a dotarsi di un piano energetico ambientale regionale e di un sistema di regole che ha favorito lo sviluppo delle fonti alternative. “La Puglia rinnovabile”, capitolo 11 pagina 16. «Abbiamo attratto investimenti – ha spiegato Vendola – che ci aiutavano a immaginare nel rinnovabile una scelta industriale organica e matura, anche per poter inibire altre scelte che consideriamo indesiderate e sbagliate. Abbiamo ovviamente immaginato un limite nella crescita dei parchi energetici, perché pensiamo che vadano protetti sia il paesaggio che il suolo la cui vocazione vorremmo che permanesse nella filiera agro-alimentare». L’intervento ecologista di Nichi Vendola si conclude con il capitolo 13 pagina 18, “La Puglia della qualità territoriale”, cui accenna alle norme che, «grazie a mirati sistemi di incentivi, stimolano una risposta reale e inedita alla domanda sociale talvolta drammatica di alloggi e consentono di affrontare ostacoli apparentemente insuperabili quali la mancanza o l’elevato costo dei suoli (LR 12/2008, “Norme urbanistiche finalizzate ad aumentare l’offerta di edilizia residenziale sociale”); quelle norme promuovono la realizzazione di edilizia residenziale di qualità, eco-sostenibile e a basso consumo (LR 13/2008 “Norme per l’abitare sostenibile” e LR 14/2008 “Misure a sostegno della qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio”)».