
La terra non è mai sporca raccoglie le testimonianze di personaggi famosi che raccontano il loro rapporto con il pineta e cosa fanno per rispettarla
La terra non è mai sporca: cosa significa la parola Terra e come mettersi in sintonia con essa? Ce lo spiegano gli autori

Ventuno interviste – confessione fatte in tutto il mondo a personaggi, scrittori, artisti, gruppi musicali, bioagricoltori, agro economisti, politici, religiosi, funamboli, fashion designer, funzionari e volontari legati alla cooperazione e tanti altri, che raccontano cosa per loro significa la parola “Terra” e come loro si mettono in sintonia con essa. Questo in sintesi il contenuto di La terra non è mai sporca, presentato recentemente a LectorinTavola, lo spin-off del festival di approfondimento culturale LectorinFabula, che come da tradizione si tiene a ogni settembre a Conversano (Bari).
LEGGI ANCHE: Cibo per il corpo, cibo per la mente: torna LectorinTavola
La terra non è mai sporca: le autrici
Un libro scritto a quattro mani da Carola Benedetto (indologa, autrice, regista, docente di Storia delle religioni orientali presso l’Istituto Superiore di Scienze religiose di Alessandria e, fatto non indifferente per la sua formazione, appassionata di miti indiani) e Luciana Ciliento (traduttrice, interprete, docente di comunicazione alla Coldiretti, condirettrice del festival Per sentieri e remiganti).
Torinesi, di una vitalità e simpatia contagiose (il che sfata il luogo comune del carattere algido di chi abita all’ombra della Mole Antonelliana) entrambe sono legate da un rapporto quasi mistico a Pierre Rabhi, il padre dell’agroecologia e autore di una vera e propria rivoluzione gentile in Francia sul senso da dare alla terra e al suo legame con essa.
La terra non è mai sporca: Pierre Rabhi, il padre dell’agroecologia

E Rabhi percorre più o meno direttamente le pagine del libro: è lui che apre la serie delle interviste raccontando la sua esperienza di algerino trapiantato in Francia e della sua scelta di dare il suo contributo alla salvaguardia del pianeta con il movimento dei Colibrì per arrivare alla fondazione di un movimento – l’agroecologia – che elimina lo spreco e fonda la sua attrattiva sulla capacità di saper riusare ciò che la terra ci dà; e di lui parlano parecchi degli intervistati riconoscendone il carisma e la forza dirompete delle sue scelte di vita.
Le storie raccontate in questo libro sono tutte interessanti e mai ripetitive raccolgono dalla diretta voce degli intervistati tutte le maniere in cui si può parlare di ecologia con l’intento, come scrivono le autrici, “di ricostruirne una nuova idea, autentica, viscerale, spirituale e umana, e per questo di tutti. Terra e sociale, terra e politica, terra e spirito, terra e arte, terra e confini, terra e identità sono alcuni dei modi in cui si può concepire la terra, creando una sorta di grande giardino della reciproca conoscenza”.
Moncalvo (Coldiretti): Il cibo “giusto”
Benedetto e Ciliento si mettono da parte e lasciano il campo libero agli intervistati e ai loro monologhi: Roberto Moncalvo, direttore di Coldiretti, affronta la dimensione etica e politica dell’agricoltura e del cibo “giusto”, come lo chiama; l’architetto del verde Jorge Bakker (ha progettato il modello della Bobbing Forrest nel porto di Rotterdam) parla della “forza dinamica e inesorabile dellaTerra”, Tiziano Guardini è orgoglioso di essere un green fashion designer (“Dovremo iniziare a indossare la vita e stare negli abiti con la stessa attenzione con cui sarebbe giusto abitare la terra”). Sveva Sagramola, il volto di Geo&geo, trova una profonda empatia tra gli uomini e la terra (“La terra ci parla. E il suo linguaggio è diretto, dialoga con la nostra parte più antica e ci dice che non siamo soli”).
A luglio su Overland
Bella anche la testimonianza di Beppe Tenti, ideatore e conduttore della trasmissione di Rai 1 Overland – che sarà di nuovo sugli schermi con l’edizione numero 19 dedicata all’India a partire dal 19 luglio e che vedrà la partecipazione proprio di Carola Benedetto e Luciana Ciliento. Grande viaggiatore e goloso osservatore di usi, costumi e paesaggi “altri”, Tenti conferma che “la terra è un’unica grande casa ed è ovunque io possa arrivare”. Per questo non va offesa, anzi sporcata, dicono due monache induiste che vivono in una comunità religiosa in Liguria: “La terra non è mai sporca, sporchi sono i nostri pensieri, il nostro egoismo”.
Il concetto di fondo di La terra non è mai sporca è proprio questo. La terra va rispettata, assecondata, amata, con la consapevolezza che sarà lei a dettare le regole e che a noi spetta saperle ascoltare e interpretare.
Carola Benedetto, Luciana Ciliento, La terra non e’ mai sporca. Add editore, 2018, 221 pagg. € 17,50