
Non solo abbigliamento, ma anche packaging, “second hand” e web ecosostenibile
Il mondo della moda da tempo ha sposato la sostenibilità. Riutilizzare i vecchi abiti, donare i vestiti che non si mettono più, realizzare nuovi capi da quelli vecchi, reinventare i tessuti della nonna, persino riciclare gli abiti da sposa o donando loro una nuova vita.
La moda, in questo senso, è decisamente avanti. Lo dimostrano gli stilisti, ma lo dimostrano anche le nostre scelte quotidiane legate all’abbigliamento. Ecco perché è sostenibile.
Ma ci sono anche numerose soluzioni tecnologiche, green e sostenibili che la moda, e non solo, sta usando per mettere in commercio prodotti realizzati con materiali innovativi che rispettano l’ambiente. Vediamo subito quali sono.
Abbigliamento sostenibile
La Timberland ha realizzato le suole comfort GreenStride. Per avere scarpe comode, di solito la suola è realizzata con una schiusa a base di petrolio. L’azienda outdoor americana ha invece sostituito il 75% del petrolio utilizzato, con ingredienti naturali come la canna da zucchero e la gomma naturale ricavata dagli alberi. Un notevole passo avanti nell’ottica dell’economia circolare e della green economy.
Rock Experience, invece, realizza capi al 99% ecofriendly. L’azienda outdoor di Lecco, che già utilizza packaging in plastica e cartone riciclati, realizza i capi con materiali riciclati provenienti da bottiglie di plastica e scarti di produzione, scelta che oggi rappresenta il 40% del totale dei capi Rock Experience. All’interno di ogni prodotto è stampato un QR code che informa l’acquirente sulla storia del prodotto acquistato, comprese le caratteristiche e la tracciabilità della filiera.
Carta e packaging sostenibili
La carta da sempre è sostenibile. Si può riciclare in molti modi. In questo senso, Polyedra ha realizzato la Green Guide, una collezione di carte pensate per dare nuova vita ai rifiuti. i suoi prodotti sono realizzati con materiali di recupero o riciclati come alghe, cuoio, lana e cotone, ma anche bamboo, nocciole e caffè. La società del Gruppo Lecta, da oltre vent’anni lavora nel settore delle carte, degli imballaggi e degli hardware, cerca di ridurre al minimo l’impatto ambientale dei suoi prodotti nel corso del loro intero ciclo vitale, dalla progettazione al processo di produzione, sostenendo i principi dell’economia circolare. All’interno della Green Guide è possibile trovare carte particolarmente rispettose dell’ambiente, prodotte con l’impiego minimo di acqua ed energia e riducendo le emissioni di CO2, che valorizzano gli scarti delle lavorazioni tessili e dell’agroalimentare per ridurre il consumo di cellulosa.
Il “second hand” dal web

La sostenibilità, e la moda, vanno a “braccetto” con il mercato del “second hand”. Oggi è un mercato parallelo e indipendente sul web, che ha soppiantato in alcuni casi la vendita “faccia a faccia”, soprattutto ora in tempi di Covid. I dati della piattaforma italiana Subito.it, con oltre 13 milioni di utenti unici mensili, ha visto un incremento notevole da giugno a dicembre 2020 di compravendite, registrando un +14,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La categoria Abbigliamento e Accessori ha avuto un boom di visite (+18%), con un totale di oltre 23,5 milioni di ricerche. Nel 2020 sono stati 75.000 gli utenti quotidiani che hanno guardato 2,3 milioni di annunci di vestiti e accessori: orologi, scarpe e borse, tra i più ricercati, così come sono ricercati marchi blasonati come Rolex, Omega e Seiko, o Gucci, Louis Vuitton, Fendi, o Stone Island.
Grazie alla compravendita online su Subito, sono state risparmiate più di 10 tonnellate di CO2 in un anno, dati quantificati dall’Istituto Svedese di Ricerca Ambientale (IVL), usando il metodo LCA (Life-Cycle Assessment). Ad esempio, un paio di sneakers usate permettono un risparmio di 13,6kg di CO2 e una giacca o un giubbotto 13kg di CO2. Un paio di jeans di seconda mano permette di evitare 33,4 KG di CO2, una polo o una t-shirt 2kg, e un abito 4kg.
Vezua, piattaforma innovativa dell’ecosostenibilità
Infine, nell’ottica della sostenibilità sul web, nasce Vezua, il nuovo portale in cui è possibile vendere e comprare prodotti etici, biologici ed ecologici, consultare annunci di servizi, aziende e professionisti della green economy. Una parte dei ricavi viene utilizzata per acquistare terreni dove piantare alberi. Presto sarà implementata con servizi green come prenotazioni di alberghi, ristoranti, eventi e biglietti per il trasporto urbano. L’idea, sviluppata ad ottobre 2020, è di una startup innovativa O2 Forest, creata da due giovani senesi, Giulia Faleri, 23 anni, e Francesco Salvi, 31 anni. Per entrare a far parte di Vezua, le imprese devono sostenere una rigida selezione sulla base di certificazioni e accertamenti non solo sul prodotto ma anche sull’intera catena del valore. La piattaforma è anche ad impatto zero. I server sono alimentati al 100% da energie rinnovabili. Qui, l’ecosostenibilità è un obbligo.