La scuola parla di sostenibilità ambientale

Una scuola a consumo zero è possibile. E gli esempi, esistono anche in Puglia. La “lezione” arriva dal convegno su “Energia, ambienti, scuola”, promosso a Bari nell’ambito di ProPONniamo la Puglia, la rassegna dedicata a innovazione, tecnologia e prospettive in ambito scolastico. In cattedra, istituzioni e addetti ai lavori per confrontarsi sull’efficacia di una scelta all’insegna della sostenibilità ambientale. Quella che ha compiuto, ad esempio, il pluripremiato Comune di Minervino di Lecce, capace di scelte green anche in ambito di edilizia scolastica. Con il progetto “School for Earth”, infatti, ha conquistato il primo posto nella graduatoria interregionale delle candidature ammissibili a finanziamento del Poi Energia gestito dal Ministero dell’Ambiente.

Il Comune di Minervino di Lecce, con il progetto “School for Earth”, ha conquistato il primo posto nella graduatoria interregionale delle candidature ammissibili a finanziamento del Poi Energia gestito dal Ministero dell’Ambiente

Un miracolo? No, semplicemente un esempio di buona pratica: «È prevista la sostituzione di tutti gli infissi delle scuole elementari del paese – spiega il sindaco di Minervino, Ettore Caroppo – il cappotto termico, giardini pensili per il raffrescamento, l’utilizzo della geotermia e di illuminazione a basso consumo, oltre all’uso della bio-climatica in particolare nella palestra, che sarà adeguata tecnicamente e strutturalmente». Ma la ricetta vincente, rimane un’altra: «La prima fonte rinnovabile – evidenzia il sindaco – è il risparmio energetico. Spesso ci abituiamo a spendere e consumare più energia, confidando nella presenza del pannello. Con questo progetto, invece, arriveremo a un risparmio energetico del 94 per cento»

Angela Barbanente

In sostanza, senza risparmio, si rischia che le fonti rinnovabili si trasformino in un boomerang. Un principio sottolineato anche dall’assessore regionale al Territorio, Angela Barbanente: «Con l’incentivazione di rinnovabili – sottolinea – si è diffusa l’idea che la sostenibilità sia semplicemente una edilizia che produce energia in modo diverso dal consueto. E così, in modo abbastanza inconsapevole, abbiamo edifici sostenibili all’esterno, ma abitati da noi nello stesso modo in cui facevamo in passato, illudendoci di averlo reso sostenibile solo con l’aggiunta di quella che io definisco una pennellata verde, e cioè ad esempio con un pannello solare». Sull’abitare sostenibile, però, la Puglia della scuola non si è fatta trovare impreparata. «Sui 32 milioni di euro per il bando per l’efficientamento energetico – sottolinea la Barbanente – sono stati finanziati 64 edifici e di questi ben 53 sono edifici scolastici».

Eleonora Matteo

Progetti per arrivare a zero consumi, o quasi. «Stiamo per presentare il lavoro di una scuola di Sondrio, capace di abbattere i costi di centomila euro di bolletta – spiega l’architetto Salvatore Paterno – e in Italia ci sono diversi progetti che hanno un ritorno immediato dell’investimento in massimo dieci anni, arrivando a una spesa per l’energia elettrica pari o molto vicina allo zero». Qualcosa, però, le istituzioni devono ancora imparare: «Nei bandi bisogna indicare gli obiettivi prestazionali – suggerisce Paterno – perché c’è troppa vaghezza e i progettisti se la cavano inserendo nei bandi semplicemente l’installazione di pannelli fotovoltaici». E di bandi ce ne saranno ancora, come evidenziano sia la preside dell’istituto Panetti di Bari, Eleonora Matteo (la cui scuola è promotrice di un interessante Pon sull’energia) che Attilio Compagnoni del Miur, con il programma che sarà a breve rifinanziato e ha una dote di 1,6 miliardi di euro da destinare alle regioni dell’Obiettivo convergenza.

 

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