La resilienza della natura: la tempesta Vaia abbatte gli alberi ma loro “ricrescono”

La mostra Evoluzioni nell'Isola di Albarella

La tempesta Vaia aveva spazzato via, letteralmente, milioni di alberi.  Quegli arbusti abbattuti sono ‘rinati’ e mostrano il volto della resilienza della natura.

Erano stati divelti da una tempesta. Nel disastro del novembre 2018, “Vaia” aveva spazzato via milioni di alberi. Giorni di piogge intense e venti fino a 200 km all’ora avevano causato danni stimati in 3 miliardi di euro.

In Veneto, regione più colpita insieme a Friuli Venezia Giulia e Trentino, la situazione peggiore si era registrata nel Bellunese. Ed è proprio qui, dopo poco più di un anno di lavoro, che si certifica la rinascita: Unifarco – azienda fondata e formata da farmacisti, con sede a Belluno – ha inaugurato una nuova palazzina eco-sostenibile, utilizzando proprio gli alberi divelti della tempesta Vaia del 2018, con un conseguente recupero di ben 120 m3 di materiale.

La palazzina

La palazzina ecosostenibile di Unifarco

Un edificio costruito all’insegna della sostenibilità ambientale, riducendo al massimo gli impatti. La struttura possiede infatti una classe energetica A4, la più alta prevista dalla legge in vigore, poiché la realizzazione ha seguito tutti i dettami della bioedilizia. Una caratteristica che, rispetto a un edificio tradizionale, porta a una riduzione annuale di 50 tonnellate di CO2 immesse nell’ambiente.

La costruzione ha una superficie complessiva di 2.000 m2  ed è il rivestimento esterno a essere realizzato utilizzando gli abeti divelti durante il disastro del novembre 2018.

Oltre al legname di Vaia concorrono all’eco-sostenibilità complessiva della struttura diverse altre misure, a partire dalla coibentazione delle pareti perimetrali attraverso il tamponamento della struttura, con l’impiego di legname certificato PEFC. Importante anche l’utilizzo di intonaco fonoassorbente per i soffitti – con una capacità di assorbire i suoni pari a 3 volte quella di un prodotto tradizionale – e, relativamente alle risorse idriche, il recupero dell’acqua piovana anche per l’irrigazione del verde.

La mostra

La palazzina è, come si diceva, una risposta concreta alle avversità climatiche. Ma il “percorso” della natura si può rendere anche artisticamente. E’ il racconto sulla fragilità della natura quello intessuto da Vera Bonaventura e Roberto Mainardi nella loro “Evoluzioni”, la mostra open-air che sarà ospitata fino al 18 ottobre dall’Isola di Albarella, nel cuore del Parco del Delta del Po. La monografica dei due artisti di Officinadïdue è un percorso in sette installazioni che testimonia le conseguenze del cambiamento climatico sul territorio e sulla biodiversità, ma allo stesso celebra la resilienza e la forza rigeneratrice della natura.

Autori dell’opera “Urlo di Vaia”, evocazione sonora della tempesta che nel 2018 ha devastato le Alpi orientali e l’Altopiano di Asiago, Bonaventura e Mainardi considerano l’arte il medium ideale per il dialogo tra uomo e natura. 

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Gli effetti del cambiamento climatico

Mostra Evoluzioni, la Quiescenza

Le sculture di Evoluzioni sono immerse negli spazi verdi dell’Isola di Albarella, a sua volta colpita nell’agosto 2017 dalla furia del maltempo che ha divelto oltre 8mila alberi su una superfice di quasi 600 ettari.

Aquesto evento sono dedicate le prime installazioni del percorso, “Quiescenza” e “Attesa”. Se da un lato le due opere narrano la nuda cronaca di quanto vissuto in questo angolo della Laguna Veneta – immortalata dai trucioli delle piante abbattute e da una grande quercia sradicata che diventano parte integrante delle installazioni –, dall’altro mettono in luce l’intelligenza biologica della natura, in grado di rinnovarsi in presenza delle condizioni più adatte. Ciò non significa tuttavia che non sia necessario proteggerla e aiutarla a sopravvivere, come ribadiscono gli artisti con la scultura “La Foglia”, dove una foglia di ferro sorregge un albero piegato dal vento e destinato a cadere.

La desertificazione

L’altro volto del cambiamento climatico è quello della desertificazione. Posta idealmente al termine del percorso per sottolinearne l’opposizione agli episodi di maltempo, spesso legati a forti piogge, “Zolla” riporta alla memoria l’estate del 2018, caratterizzata da un lungo periodo di basse precipitazioni ed elevate temperature. Salinizzazione, impoverimento del suolo e perdita di fertilità sono i principali fenomeni legati alla desertificazione che arriva a porre in serio pericolo la stessa sopravvivenza delle persone e degli animali ed è tra i fattori che danneggiano, spesso irreversibilmente, la biodiversità.

La biodiversità

Mostra Evoluzioni, l’opera ‘Ovuli’

Il tema della biodiversità è affrontato anche dalle altre tre restanti opere di Evoluzioni. “Ovuli” è una composizione in cui sementi di fiori, graminacee e piante sono custoditi in sfere di vetro soffiato di Murano poste su canne di bambù: una rappresentazione delle oltre mille banche dei semi che esistono a livello internazionale e hanno lo scopo di preservare la varietà biologica della flora. “Lettino per Farfalle” punta i riflettori sul drastico calo della popolazione di insetti nel mondo, dalle farfalle alle api, a causa della perdita degli habitat, inquinamento e cambiamenti climatici. Un danno non solo ambientale: dagli insetti dipende un terzo della produzione alimentare e due terzi della frutta e verdura consumata quotidianamente.

Un’isola sempre più “green”

Le installazioni di Evoluzioni si inseriscono perfettamente nella cornice dell’Isola di Albarella che, dopo la tempesta del 2017, ha promosso “Immersi nella Natura”, un ampio progetto paesaggistico di riqualificazione del patrimonio ambientale e naturale realizzato in collaborazione con l’atelier Coloco di Parigi. Tra le iniziative sviluppate anche il parco giochi ecosostenibile AlbarellaLand, inaugurato nel giugno 2020. Inserito tra le dune e le valli naturali dell’isola, il parco è dotato di strutture ludiche realizzate in materiali naturali come legno e corde nel rispetto dell’ambiente.

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