
Un incontro casuale a Parigi con un libro che presenta – e illustra – la Puglia, è il punto di partenza per un viaggio nel passato, nei luoghi e nella cultura di una regione sempre affascinante

Sono a Parigi, sulla Rive gauche, in prossimità della libreria di Sylvia Beach, la Shakespeare and Company. Di fronte, lungo la Senna, tra i bouquinistes, venditori di libri rari e usati, una copertina rossa sbiancata dal tempo di un libro mi incuriosisce, ancor più il titolo: Viaggio Pittoresco nella Puglia de Settecento. Un libro in italiano in un banco di libri francesi. E’ la copia, con il testo bilingue francese/italiano di Franco Silvestri, che accompagna le tavole dei disegni e delle incisioni di Deprez, Chastelet e Renard sulla Puglia.
Monumenti e storie che ancora pochi conoscono
Guardando le quarantatrè tavole, un pensiero è affiorato subito nella mia mente. Sono nato nei luoghi di Zenone, Parmenide, Pitagora, Orazio, Virgilio, Quinto Ennio, tra pezzi di colonne greche e sepolture appule, lucane e messapiche, tra cattedrali romaniche e castelli medievali, monumenti e storie che mi accorgo, ancora oggi, pochi conoscono.
La Puglia mi è parsa, ad un tratto, come luogo da amare. Imparare ad amare. Un luogo dove popoli hanno condiviso vita e battaglie, guerre e paci, con Romani e Saraceni, civiltà magno-greche, cultura alla corte di Federico II, passione politica durante la Repubblica Napoletana, dolcezza della scrittura nella poesia e letteratura della Scuola Siciliana, opere pittoriche dell’Ottocento, affreschi parietali Basiliani, icone Medievali e, non ultimi, i disegni e le incisioni francesi dei viaggi pittoreschi del Settecento.
La Puglia da raccontare
Sfogliando le immagini di quel libro trovato per caso su una bancarella parigina, ho riscoperto una terra e luoghi che meritano d’essere amati, capiti, compresi sino nelle pietre delle mura ciclopiche di Altamura, arse dal sole d’estate e coperte di neve d’inverno. Una terra a cui appartengono le cronache di Teodorico e di Giulio Cesare, dei Cartaginesi e di Annibale, dei Longobardi e dei Franchi, dei Normanni e degli Svevi, dei Barbari e degli Angioini, degli Arabi e dei Saraceni, scritte in una lingua, un idioma multicolore, che ha stimolato letteratura, canti e musica.
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Questa è la Puglia
Questa è la Puglia ed io, ospite temporaneo, ci vivo dentro. Un mondo ricchissimo d’arte, idee, architettura, talenti, dimore, vasi di terra cotta smaltata, pane impastato in modo Garganico e Altamurano in una natura felice che regala doni, frutti di mare e di terra, tra strade che sembrano rami secchi di un ulivo antico, aperte in mille direzioni nella pianura giallo/oro del Tavoliere o tra le spiagge bianche e azzurre dello Jonio.
Questa è la Puglia: nella costa merlata di rocce nere bagnate dall’acqua salata del Canale d’Otranto. Fra la vegetazione fresca e folta della Foresta Umbra e la bassa vegetazione dell’Alta Murgia brucata quotidianamente da greggi. Tra torrenti di fresche e dolci acque delle fonti del Vulture fra la Puglia e la Lucania, passando tra orti a verdure in ogni mese e frutti di stagione multicolori, fra siepi di pietre stratificate accuratamente nel tempo e filari che rigano campi e colline di terra rossa con geometrie verdi in primavera e viola in autunno, divisi da spalliere verdi di fichi d’india stesi nella piana della Sirtide, coltivati con pazienza secolare tra un campo arato ed una gravina rocciosa.
Terra unica e rara

Tutti segni di una cultura del territorio immensa, dove, tra spalliere di ceppi d’uva e filari d’alberi d’ulivo, appaiono le Pescare, pozzi di pietra nel fondo delle lame, pronti a raccogliere la pioggia rara che, precipitando al suolo, se non raccolta, è assorbita e custodita in calcarei fiumi sotterranei e falde acquifere, al riparo del sole cocente.
La Puglia è terra unica e rara, composta, muta, silenziosamente abitata nel tempo da popoli laboriosi che, nel lento susseguirsi dei giorni, dei mesi, delle stagioni, hanno costruito lentamente immensi strati di storie e pietre che raccontano l’umana storia, tra usi e costumi, di donne e uomini che hanno intrecciato i loro destini, creando e diffondendo rami di famiglie in un territorio stretto e lungo tra due mari, segnando una geografia storica che si spinge sino alla Finis Terrae nel mare Mediterraneo.
Bibliografia Essenziale:
Franco Silvestri, Viaggio Pittoresco nella Puglia del Settecento, Carlo E. Bestetti – Edizioni d’Arte, Milano-Roma, 1977.