La ciclovia dell’Acquedotto, il turismo del futuro

L'assessore alla Mobilità della Regione Puglia Guglielmo Minervini e l'Amministratore unico di Aqp, Ivo Monteforte, alla presentazione del progetto lo scorso 3 ottobre

«Non è solo uno stile di vita all’insegna dell’ambiente, ma è una risorsa per l’economia del territorio». La miglior presentazione è firmata da Guglielmo Minervini: l’assessore regionale alla Mobilità è il testimonial ideale per la Ciclovia sul Canale principale, la condotta centenaria che trasporta l’acqua del Sele in Puglia. I lavori sono già partiti, ma la promessa strappata all’amministratore unico di Aqp, Ivo Monteforte, è quella di battezzare il primo tratto della ciclovia il prossimo aprile: da Locorotondo a Ceglie Messapica, una pregevole zona di interesse cicloturistico nel cuore della Valle d’Itria.

Muretti & biciclette – Circa dieci chilometri, per segnare una nuova frontiera, quella del cicloturismo.

Tra gli interventi previsti, il rifacimento dei muretti a secco, per non stravolgere il tradizionale paesaggio pugliese

«La Puglia può diventare il laboratorio sperimentale per la mobilità del futuro, che in realtà è già presente», sottolinea Minervini, citando un po’ di dati: «Nel 2011 – evidenzia – per la prima volta nel nostro Paese si sono vendute più biciclette che auto e le due ruote si candidano a essere il simbolo dello stile di vita responsabile che sta maturando in questo tempo di crisi. In questo senso noi abbiamo deciso, dal punto di vista delle politiche pubbliche, di investire con convinzione nelle potenzialità della mobilità sostenibile”. Le direttive sono precise: né cemento né operazioni pesanti. Verrà effettuata, invece, la sistemazione degli accessi laterali alla ciclovia e il rifacimento dei muretti a secco. La pavimentazione del percorso ciclabile ha una larghezza di circa 2.50 – 3 metri e sarà di due tipologie a seconda dei tratti: in misto stabilizzato con leganti naturali per le parti sub pianeggianti e conglomerato ecologico, per i tratti con maggiori pendenze. 

Evviva la ciclovia – L’intervento permetterà la messa in sicurezza dei parapetti dei ponti canaleche rappresentano la parte più suggestiva (e attualmente pericolosa), degli itinerari per la possibilità di viste panoramiche sul paesaggio della valle d’Itria. Ci sarà, infine, la messa in sicurezza degli attraversamenti stradali e dei tratti in rilevato, la realizzazione di aree di sosta e cartellonistica informativa, con l’attivazione di un sistema di webcam e conteggio elettronico dei flussi di bici da collegare ai siti web. «La paternità del progetto è tutta della Regione, ma noi abbiamo immediatamente aderito con convinzione – spiega Ivo Monteforte, amministratore unico Aqp – anche perché in realtà una ciclovia rappresenta una possibilità ulteriore per salvaguardare, vigliare e garantire una maggiore manutenzione per il canale».

<p>L'obiettivo finale è quello di un grande sistema della ciclovia dell’Acquedotto Pugliese da Venosa a Grottaglie</p>

Si guarda oltre – E l’obiettivo è quello di una manutenzione da 250 km, in quanto il primo intervento rappresenta lo stralcio del grande sistema della ciclovia dell’Acquedotto Pugliese da Venosa a Grottaglie. «Con questa ciclovia noi portiamo a conoscenza il patrimonio idraulico e tecnico storico dell’Acquedotto – spiega il progettista Loris Venturini – ed è indubbio che noi dobbiamo sfruttare e valorizzare un determinato tipo di percorso. La Puglia è perfetta per il cicloturismo, in quanto c’è un clima ideale, poche pendenze e un mix perfetto garantito dall’ambiente, il paesaggio e l’enogastronomia». Con case cantoniere sfruttate come musei o luoghi di ristoro. Benvenuti in Puglia, la “casa del cicloturismo”.

 

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