La casa “di classe” che costa meno

Per migliorare l’efficienza energetica della casa sono importanti finestre e serramenti

Tanto si parla della classe di efficienza energetica degli immobili. Basta scorrere un qualsiasi annuncio immobiliare qualsiasi per trovare questo parametro tra i criteri di valutazione del comfort abitativo. Come mai? E di cosa si tratta? A fare un po’ di chiarezza un recente studio di SosTariffe.it ha stimato la spesa annua per riscaldare un’abitazione tipica italiana in diverse classi energetiche e in quattro aree climatiche. Perché scaldare una casa poco efficiente costa – fino a 10 volte di più rispetto ad una casa di classe superiore –, tra i 1000 e i 1600 euro in più all’anno. Spesa che in un decennio può subire una maggiorazione sul riscaldamento pari a 20 mila euro. Ecco perché non si può prescindere dalla classificazione al momento dell’affitto o dell’acquisto di un immobile.

Purtroppo, secondo l’agenzia CasaClima, in Italia quasi il 60% del patrimonio residenziale è stato costruito con caratteristiche di efficienza energetica molto modeste. Realizzate tra il 1946 e il 1981, le abitazioni italiane, nella maggior parte dei casi, rientrano nella classe G, ultimo gradino della classificazione. Quest’ultima, identificata con delle lettere (A+, A, B, C, D, E, F, G), si differenzia in base al fabbisogno di energia per il riscaldamento invernale, espresso in kWh/anno per mq di superficie utile o in kWh/anno per metro cubo di volume.

Basterà considerare la scala di classificazione dei consumi per individuare la propria classe energetica

Per capire a quale classe energetica appartiene la propria abitazione con riscaldamento autonomo è sufficiente determinare dalle proprie bollette gas il consumo annuo in metri cubi di gas metano per il riscaldamento invernale. Questo valore va moltiplicato per 8,3 (perché un metro cubo di gas bruciato da una caldaia a gas tradizionale produce circa 8,3 kWh) per ottenere il consumo annuo in kWh termici. Infine, dividendo tale consumo per i metri quadri di superficie dell’abitazione, si ricava il consumo annuo per metri quadrati per il riscaldamento invernale. Basterà considerare la scala di classificazione per individuare la propria classe energetica.

Allora bisogna guardare soltanto alla tipologia di riscaldamento adottata? No, poiché a pesare di più sulla classificazione sono le tipologie di materiali impiegati nonché pareti e serramenti che costituiscono l’involucro dell’edificio. Tutti aspetti che influenzano l’isolamento termico, fattore che più incide sui criteri di classificazione. Per questo una casa ben coibentata può raggiungere la “classe A” anche con un tradizionale impianto a gas e in quasi tutte le zone d’Italia.

Naturalmente gli interventi strutturali per avere una casa meno dispendiosa variano da zona a zona, in base alle differenze di clima. Le abitazioni che si trovano nelle regioni peninsulari e insulari possono avere valori di isolamento inferiori, date le temperature più miti che riducono dispersione di calore e fabbisogno energetico. Al contrario, nelle aree più fredde è necessaria una combinazione di elevato isolamento termico e impianti di riscaldamento efficienti. Secondo l’analisi di Sostariffe.it , per avere un’abitazione a classe energetica A, ad esempio, nelle regioni Alpine e Padane è necessario avere mura ben isolanti (come il calcestruzzo aerato autoclavato), infissi ad alte prestazioni e il cappotto isolante termico, che isola il soffitto. Nelle aree peninsulare e insulare, invece, si può ottenere la classe energetica A con un isolamento moderato (infissi isolanti, cappotto). In termini economici il risparmio tra una classe A e una G è notevole: nelle aree Alpine e Padane arriva fino a 1600 euro l’anno, nelle aree peninsulari tocca i 1296 euro, mentre nella zona climatica insulare ammonta a 976 euro annui.

Allora come procedere? Tra gli interventi di ristrutturazione possibili è consigliato prima di tutto installare termostati e valvole termostatiche sui termosifoni, per tagliare i consumie ridurre la temperatura interna in casa, specialmente nella zona notte dove non serve avere temperature elevate.

Tra gli interventi consigliati: il cappotto per isolare il solaio

Nel caso si abbia un’abitazione con classe energetica non conveniente, esistono alcuni interventi strutturali che si possono adottare. La legge prevede una detrazione del 65% che è stata prorogata a tutto il 2014 per gli interventi indirizzati a migliorare l’isolamento termico dell’abitazione. La maggior parte di questi interventi di risparmio energetico vengono ripagati in pochi anni.

E se non si vuole ristrutturare tutta casa? Per Sostariffe.it l’intervento più semplice e a basso costo è la sostituzione di finestre e serramenti. Un intervento, invece, più complesso e costoso ma molto efficace è la realizzazione di un cappotto per isolare il solaio.  Per risparmiare nel lungo termine e ridurre il proprio impatto ambientale, l’installazione di un impianto solare termico per riscaldare l’acqua (detraibile al 65%) è tra le soluzioni migliori insieme all’impianto fotovoltaico per produrre energia solare ed immetterla in rete (detraibile al 50%). Risparmiare sul riscaldamento è possibile, ancora, passando al mercato libero del gas gratuitamente (per le tariffe a confronto: www.sostariffe.it/gas) con un taglio di oltre 160 euro l’anno.

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