
Presentata la proposta di legge in Regione per avviare un sistema economico che segua le necessità ambientali
La Bioeconomia potrebbe essere presto una realtà anche in Puglia. Il gruppo consiliare del Pd in Regione Puglia ha presentato qualche giorno fa la proposta di legge “Disposizioni in materia di Bioeconomia”. L’idea alla base della Bioeconomia è di sviluppare una strategia sul territorio che metta in pratica e segua i dettami dell’accordo di Parigi del 2015 e gli obiettivi dell’Agenda 2030.
La Bioeconomia di divide in 4 aree principali: rifiuti e cambiamenti climatici; cibo, salute e stili di vita; nuovi modelli di impresa; sviluppo sostenibile del territorio. L’articolo 4 della legge intende istituire in Puglia un organismo indipendente con funzioni di Osservatorio regionale permanente sulla Bioeconomia, composto da 11 esperti del settore. L’Osservatorio dovrà: indicare azioni e interventi finalizzati al raggiungimento delle finalità su indicate; determinare le modalità tecnologie e i relativi strumenti per favorire la promozione della Bioeconomia sul territorio; individuare gli interventi per favorire una maggiore sensibilizzazione sul tema fra tutti gli stakeholder del territorio; facilitare e supportare la connessione di tutti gli attori del territorio, favorendo la creazione di reti tra pubblica istituzione, impresa, terzo settore e cittadino; supportare la struttura regionale nell’integrazione delle policy e dei provvedimenti con i principi della Bioeconomia.
Insomma, con questa proposta di legge la Puglia potrebbe diventare un importante modello a livello nazionale ed europeo di sviluppo e gestione dell’economia regionale seguendo gli obiettivi sostenibili. Molti Paesi lo fanno in maniera autonoma, leggendo volta per volta le necessità di ogni settore, invece con la Bioeconomia sarebbe possibile avere uno sguardo d’insieme dove poter agire in maniera mirata sui singoli eventi, a vantaggio di tutto il sistema.
La proposta nasce dalla collaborazione con il Centro di Eccellenza per la Sostenibilità dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, in partenariato con il Centro di Eccellenza per l’Innovazione e la Creatività dello stesso Ateneo e Confindustria Puglia.
La consigliera regionale Pd Lucia Parchitelli, prima firmataria della proposta di legge, ha commentato: «Bioeconomia ed economia circolare sono obiettivi molto importanti da perseguire e non più rimandabili. Per questo motivo ho deciso di depositare la proposta di legge. Con 2 milioni di dipendenti, la Bioeconomia italiana è oggi la terza in Europa. Dati notevoli che però sono destinati a una ulteriore crescita con la transizione verde oggetto del PNRR. Investire nella Bioeconomia Circolare è strumento essenziale per arginare la degradazione del suolo e il cambiamento climatico, ma servirà anche a creare nuovi posti di lavoro in un contesto socio- economico duramente colpito dalla pandemia».
«L’attenzione rivolta a questa macro-area – spiega il rettore dell’Università di Bari Stefano Bronzini – per un nuovo modello economico sostenibile è cresciuta considerevolmente e le Università possono guidare questa transizione con l’attività di ricerca, con una didattica di eccellenza, e con l’innovazione, per trasformare i risultati delle attività di ricerca in nuove tecnologie, servizi, prodotti da mettere al servizio della collettività».
«Convinti che il raggiungimento delle sfide globali passi dal coinvolgimento attivo dei territori, leve strategiche per una rivoluzione sostenibile – commenta Elvira Tarsitano, presidente del Centro di Eccellenza di Ateneo per la Sostenibilità dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro” – l’Università degli Studi di Bari e Confindustria hanno deciso di impegnarsi creando un’alleanza tra istituzioni, mondo della ricerca, imprese, associazioni e cittadini che ha condotto alla proposta Legge regionale partecipata sulla Bioeconomia».