Quartiere Japigia: a Bari sostenibilità a partire dal verde

Alle porte di Bari è ancora possibile scoprire esemplari di piante monumentali? La sorpresa durante la passeggiata lungo il quartiere Japigia organizzata dal Comune e raccontata dal delegato FAI Gianni Picella

Lo scorso sabato 17 marzo si è svolta a Bari una iniziativa interessante: una passeggiata collettiva organizzata dal Comune lungo la costa sud della città. Alla passeggiata erano invitati tutti i baresi e in particolare i residenti del quartiere Japigia, quartiere destinatario una serie di interventi di rigenerazione e riqualificazione.

locandina passeggiata urbana japigia costasudL’iniziativa è nata in continuità col percorso partecipativo del PUG  (Piano Urbanistico Generale) ed è servita anche per presentare  gli indirizzi progettuali alla base del concorso internazionale di idee “Costasud” « al quale – ha detto l’assessora all’Urbanistica Carla Tedesco – affidiamo la riflessione su una trasformazione del litorale e del quartiere Japigia che sia sostenibile».

A questa passeggiata ha partecipato anche Gianni Picella, delegato FAI per l’agricoltura e il verde, che condivide con Ambient&Ambienti la sorpresa di una scoperta inaspettata lungo gli orti urbani che costeggiano l’asse di via Gentile.

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Ai margini di una passeggiata a Japigia, al cuore di un problema-programma

«Problema in parte affrontato, in parte bypassato, quello dell’educazione a guardare.

«Queste passeggiate proposte onorevolmente dall’assessorato all’ urbanistica del Comune di Bari quale strumento conoscitivo del territorio della città, in vista di un concorso internazionale per la gestione -trasformazione dello stesso, sono utili in quanto consentono una visione reale del paesaggio attraversato e la valorizzazione delle eccellenze in esso nascoste.

«Tra queste passeggiate, quella che si è svolta sabato 17 marzo tra Japigia e la costa sud, nel passaggio dalla stazione di Torre Quetta a via Gentile, la sosta di fronte al nuovo complesso di edifici della Regione ha offerto una bella sorpresa. Incastonate in un muretto a secco sul confine di un orto urbano, si offrivano alla nostra vista due piante di vitis vinifera, veri gioielli, veri testimoni di un passato agrario delle periferie baresi.

«Due piante centenarie  – e lo denota l’ampiezza del tronco – condotte quale recinzione del piccolo appezzamento, ben coltivate, già potate, con gemme gonfie e ramificazione che si estende per la lunghezza di una ventina di metri. Un vero gioiello di coltivazione da preservare e segnalare per la maturità straordinaria, quali piante monumentali. La testimonianza di un’agricoltura  ben condotta  ai margini e dentro la città».

 

 

 

 

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