
Sul Pollino svetta Italus, l’albero più antico d’Europa. Esempio di resilienza, questo pino loricato racconta i cambiamenti ecologici degli ultimi mille anni
L’albero più antico di Europa è italiano, un pino loricato di oltre 1200 anni. Il grande vecchio svetta sul promontorio del Pollino, a circa duemila metri di quota tra Calabria e Basilicata, nel territorio anticamente chiamato Enotria. Da qui, il pino testimonia i cambiamenti ecologici e ci insegna il significato di resilienza.
La scoperta di questo highlander è frutto di indagini condotte da Gianluca Piovesan, docente di scienze forestali all’Università della Tuscia. Piovesan ha coordinato un gruppo di ricerca composto da esperti del Parco nazionale del Pollino e dell’Università del Salento. I ricercatori hanno chiamato l’albero Italus, in onore del re di Enotria.
Italus, Higlander verde d’Europa

Coi suoi 1250 anni, Italus è l’Highlander verde d’Europa. I ricercatori sostengono ciò con estrema certezza, supportati da un metodo di datazione attendibile e rigoroso. Oltre al tradizionale conteggio degli anelli (dendrocronologia), si è infatti ricorso alla datazione tramite analisi del radiocarbonio.
La datazione del radiocarbonio ha consacrato Italus come albero più anziano d’Europa, confermando come la dendrocronologia è un metodo affidabile, ma non estremamente preciso. Diversi studi hanno dimostrato che alcuni alberi sviluppano più anelli di accrescimento in un anno, mentre i funghi decompongono il cilindro centrale della corteccia, non lasciando legno per le misurazioni. Il tronco di Italus, ha inoltre spiegato il professor Piovesan, presenta una cavità che non permette l’esatta datazione attraverso la conta degli anelli.
Italus ha strappato il record a un pino loricato della Grecia (1076 anni), ma anche a tantissimi falsi ultramillenari. Una ricerca spagnola del 2012 aveva dimostrato che diversi ulivi ultramillenari hanno in realtà un’età che supera di poco i 600 anni.
Italus, maestro di resilienza e testimone dei cambiamenti ecologici
L’esatta posizione di Italus è ancora top secret. Gli scopritori vogliono tutelare l’albero e le informazioni di carattere ecologico che può restituire. Italus, infatti, è un maestro di resilienza che testimonia e affronta ancora oggi i cambiamenti climatici ed ecologici.
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La corteccia di Italus racconta una storia travagliata e avventurosa. Gli anelli mostrano come, per quasi due secoli, Italus ha attraversato un periodo di sofferenza e scarsa crescita; negli ultimi vent’anni, invece, Italus ha ricominciato a crescere. Il radiocarbonio imprigionato nel legno testimonia che, nel corso dei secoli, l’irradiazione solare è mutata.
Secondo gli studiosi, sembra che Italus si sia radicato in alta quota per resistere al cambiamento climatico. Italus, spiegano gli studiosi, è sopravvissuto grazie alle piogge occulte generate in alta quota dalle nebbie e provocate dall’azione delle correnti marine.
Gli studiosi si serviranno di Italus non solo per ricostruire i cambiamenti ecologici e climatici del Pollino, ma anche per comprendere i comportamenti che rendono gli alberi millenari praticamente immortali.