Italia nostra, nuovo presidente: “Mai compromessi”

Oreste Rutigliano è il nuovo presidente dell’associazione che si occupa della tutela del paesaggio

È in Italia nostra da quasi mezzo secolo. “Iscritto dal ’71, operativo da due anni dopo”. Ora, dopo una lunga trafila, Oreste Rutigliano è diventato presidente della “prima associazione nata in difesa di interessi collettivi del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione”.

Le iniziative di Italia nostra
Le iniziative di Italia nostra

Eletto il 28 maggio, dopo quella che la stessa associazione ha definito una “crisi di governo” risolta in venti giorni – seguita alle dimissioni dell’ex presidente Marco Parini -, Rutigliano guiderà l’associazione Italia Nostra fino alla scadenza naturale del Consiglio nazionale, nel settembre 2018. Allievo di Antonio Cederna, intende “ispirarsi ai suoi rigorosi princìpi”.

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Noi facciamo battaglie scomode – commenta Rutigliano – senza compromessi. Ed è per questo che in tanti non riescono ad avere simpatia per noi”. E spiega il perché. “Se uno, ad esempio, apre una vertenza su vicende che riguardano l’inquinamento – evidenzia – può dare fastidio ma anche, paradossalmente, agevolare chi fa i depuratori. Noi, invece, apriamo solo vertenze su cose che non devono essere fatte, tipo lottizzazioni”.

Italia Nostra, le battaglie

E il risultato, è sempre certo: “O vinciamo noi, o loro. Ecco perché non siamo molto amati, non scendiamo a patti”.

Anche in Puglia, non mancano le battaglie. “Ci poniamo contro l’eolico selvaggio, soprattutto nel Subappennino dauno – sottolinea –, oppure l’impegno per la demolizione di un villino Liberty a Trani o un’altra lotta a Santa Cesarea Terme”.

Italia Nostra a difesa del paesaggio

Il programma esposto dal neo presidente si ispirerà ai principi di massima trasparenza e austerità – “Siamo un’associazione che non è mai stata coinvolta in inchiesta o in qualcosa di illegale e non abbiamo mai avuto nessun tornaconto per le nostre battaglie – e rafforzare la capacità di comunicazione delle idee di Italia nostra: “Non ci limiteremo più al bollettino, ma sbarcheremo sul web”. Quanto alle questioni da affrontare, invece, “prima fra tutte è il tema dell’indebolimento progressivo delle funzioni di tutela del Ministero dei Beni culturali e la perdurante noncuranza di tutte le istituzioni verso il nostro paesaggio”.

E qui, arriva la stoccata ai governi. “Con la scusa della politica del fare, c’è la volontà di depotenziare, come ha detto il ministro Madia, organismi come la Soprintendenza. Per noi la salvaguardia è una cosa indiscutibile, per chi opera la salvaguardia è un ostacolo”. Italia nostra continuerà a rappresentare un ‘ostacolo’. E lancia un monito. “Badate bene che quando si deve salvaguardare un bene, non c’è alcuna ragione superiore per far venire meno questa tutela”.

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