Italia libera dall’ amianto: confronto alla Camera

amianto a bari
Malgrado la sua pericolosità l’amianto circola ancora liberamente, come mostra questa foto scattata solo qualche mese fa a Bari

«Il 5 maggio prossimo, in sede di Conferenza unificata, il Governo avanzerà la proposta formale di costituzione di un Tavolo interistituzionale presso la presidenza del Consiglio per la gestione delle tematiche relative all’amianto. Previsti anche assi di intervento sull’amianto, finanziati dai fondi europei PON e POR». Lo ha annunciato Claudio De Vincenti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, a margine del il dibattito Subito il piano nazionale amianto, organizzato dalle segreterie nazionali CGIL, CISL e UIL, lo scorso 29 aprile  presso la Camera dei Deputati. In quell’occasione sindacati, cittadini e mondo politico si sono idealmente alleati per liberare l’Italia dall’amianto «Sono in costante aumento le malattie professionali – ha affermato il segretario confederale UIL Silvana Roseto – in particolare i tumori contratti in seguito alla lavorazione dell’amianto», mentre il segretario confederale CISL Giuseppe Farina  ha ricordato come sia importante discutere e confrontarsi con chi ha responsabilità politiche: «Il confronto è fondamentale per tutelare in primis le vittime del lavoro, i loro familiari e, in generale, le comunità in cui si è liberata nell’aria la fibra killer».

I sindacati hanno avviato la riflessione su tre versanti: sanità, ambiente, welfare. Al convegno sono intervenuti i presidenti delle competenti Commissioni della Camera dei deputati: Ermete Realacci (Ambiente), Cesare Damiano (Lavoro), Mario Marazziti (Salute). i tre deputati concordano su come l’amianto sia stato simbolo del boom economico italiano. Nel corso dei decenni, la sua diffusione commerciale ha tuttavia provocato gravi impatti sulla popolazione. Nell’attualità, l’amianto rappresenta un’opportunità di riscatto per l’economia italiana e per creare nuove sinergie con le parti sociali. Occorre però effettuare monitoraggi che siano con protocolli omogenei nelle varie Regioni, scambiare informazioni e competenze.

«Dal punto di vista sanitario, i tumori asbesto-correlati sono considerate patologie rare, ma così non è per quelle popolazioni esposte all’amianto», osserva l’onorevole Marazziti. Da ciò scaturiscono difficoltà nell’effettuare  diagnosi precoci e nel garantire adeguate coperture assistenziali. «La Commissione Lavoro – ha dichiarato Damiano – sta lavorando per avvantaggiare il riconoscimento dello status di lavoro usurante: gli attuali criteri hanno spesso escluso gran parte dei lavoratori affetti da patologie legate all’amianto». La Commissione Ambiente, invece, lavora per agevolare le bonifiche: «Nel DEF – spiega Realacci – abbiamo previsto un credito di imposta da destinare a chi effettua bonifiche. Questo perché le risorse pubbliche non sono sufficienti ad arginare il fenomeno. Bisogna incentivare i privati a liberare dall’amianto i loro fabbricati. L’introduzione degli ecoreati, inoltre, ha permesso di avviare oltre mille azioni penali contro i crimini dell’ambiente».

il sindaco di Casale Monferrato Concetta Palazzetti al convegno amianto
«I cittadini devono sapere che i siti di stoccaggio dell’amianto sono sicuri», ha detto nel suo intervento il sindaco di Casale Monferrato Concetta Palazzetti

Buone pratiche dal Piemonte –  Il sindaco di Casale Monferrato, Concetta Palazzetti, ha evidenziato l’importanza della collaborazione e della comunicazione tra istituzioni e territori: «La bonifica è una lotta contro il tempo – ha dichiarato – Dobbiamo allearci per evitare ulteriori danni sanitari». Il comune piemontese è stato in grado di bonificare oltre 11 mila quintali di amianto, attraverso fondi svincolati dal Patto di Stabilità. Per gestire i fondi, sono state istituite intese per l’accesso a crediti agevolati, per calmierare i prezzi degli interventi. In collaborazione con la Prefettura, è stato siglato un Protocollo di legalità: esso prevede un Comitato di garanzia composto da cittadini e sindacati, che vigila sul corretto operato delle aziende, «alla stregua di grandi opere», ha precisato il sindaco Palazzetti. Infine, si sta procedendo alle bonifiche in danno: il Comune provvede alla bonifica coatta degli stabilimenti abbandonati, rivalendosi sulle aziende proprietarie. «Il lavoro fatto è molto, tanto che occorre costruire una nuova discarica – ha dichiarato ancora il sindaco – I cittadini devono sapere che i siti di stoccaggio dell’amianto sono sicuri, in quanto, una volta incapsulato, l’amianto è inerte e non emette percolati».  Antonio Saitta, assessore alla Salute della Regione Piemonte, ha aggiunto che «sono operativi degli sportelli che sensibilizzano costantemente sull’attualità del problema, oltre a presidi sanitari che svolgono contemporaneamente attività di cura e di ricerca».

Per i rappresentanti dell’ Associazione familiari e vittime amianto, l’incontro romano è stato “eccezionale”. «Finalmente – ha dichiarato il presidente della sezione sarda dell’associazione Salvatore Galau – qualcuno ha parlato di un argomento che sembrava non più attuale. Da un lato, è importante riconoscere ai lavoratori i giusti benefici previdenziali; dall’altro occorre incentivare la bonifica aiutando i cittadini a ricostruire e bonificare».

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