Incendi: domani il voto della Commissione ambiente del Senato

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L'Incendio nell' Oasi Salina Piccola di lunedì 5 luglio

Associazioni scrivono ai senatori: “grave rischio di favorire speculazioni, prioritaria tutela ecosistemi e biodiversità “

Le associazioni ENPA, LAV, LIPU e WWF hanno scritto oggi ai componenti della 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato in vista del voto di domani, 26 ottobre, chiedendo di sostenere le proposte di modifica del Disegno di legge sugli Incendi che nella sua versione attuale non considerano la necessità di garantire la tutela degli ecosistemi, della biodiversità e della fauna selvatica, quali criteri orientativi delle azioni da adottare in tema di prevenzione e contrasto agli incendi.

Le obiezioni delle associazioni

“Il grave rischio che pare profilarsi – affermano le associazioni – è che il provvedimento si traduca in una inaccettabile apertura all’adozione, con modalità semplificate e senza alcuna garanzia sulla preventiva valutazione delle ripercussioni a carico dell’ambiente, di azioni impattanti e potenzialmente idonee a favorire speculazioni, quali i tagli preventivi o l’uso del fuoco prescritto. Inoltre la mancata previsione di un termine tempestivo e perentorio (non superiore a 10 giorni dalla estinzione dell’incendio) entro cui rilevare le aree percorse dal fuoco, ai fini dell’immediata, seppure provvisoria, applicazione dei divieti di cui all’art. 10 della L. 353/2000, rischia di vanificare l’intera portata delle misure previste nel testo in esame. La conseguenza sarebbe infatti la

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L’incendio in territorio di Santa Cesarea lo scorso 12 agosto

paradossale possibilità di potere, ad esempio, esercitare il pascolo e la caccia nelle aree incendiate, sin dai giorni immediatamente successivi all’incendio, compresa la possibilità di cambiamento di destinazione, compravendita e realizzazione di edifici. Salvo poi attivare tali divieti addirittura entro il primo aprile dell’anno successivo (per come emerge da alcune proposte emendative all’art. 3 del DDL), ovvero, ben otto/nove mesi dopo il periodo dell’anno in cui si verificano il maggior numero di incendi.   Altrettanto illogico è ritenere che in Regioni in cui si chiede ed ottiene il riconoscimento dello stato di calamità, non vengano contemporaneamente adottate misure straordinarie di tutela della fauna selvatica sopravvissuta (che, lo ricordiamo, è patrimonio indisponibile dello Stato) quali l’inibizione all’attività venatoria nei comuni interessati dagli incendi e in quelli limitrofi. Tale misura si rende necessaria al fine di consentire agli animali, già provati dalla perdita degli habitat e delle fonti di alimentazione e costretti a rifugiarsi nelle poche zone rimaste integre dopo le fiamme, di essere sottoposti ad un vero e proprio tiro al bersaglio da parte dei cacciatori, cosa che avviene puntualmente ogni anno”.

Chi rema contro?

“Riteniamo – concludono le associazioni – che l’occupazione della Commissione da parte di alcuni Senatori avvenuta pochi giorni fa, rappresenti un episodio gravissimo ed espliciti la manifesta volontà di ostacolare l’adozione di misure necessarie a tutelare beni comuni e universali, quali l’ambiente e la biodiversità, per favorire istanze particolari e in ogni caso subordinate al prevalente interesse di tutela ambientale. Alla luce di questa grave situazione, ci aspettiamo che i Senatori assumano una posizione netta e chiara in sostegno di queste posizioni di civiltà, anche in coerenza con le prescrizioni provenienti dalla Unione Europea”.

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