
Le spiagge saranno meta ambita per le vacanze dopo l’emergenza Covid. Tra rispetto dell’ambiente e distanziamento sociale, ecco come saranno accolti i bagnanti

Locali, flessibili, sicure e sostenibili. Dopo l’emergenza Coronavirus, le vacanze saranno vissute come un diritto e non un privilegio, prediligendo destinazioni vicine a casa, dove ci si potrà svagare rispettando agevolmente le forme di distanziamento sociale.
In quest’ottica, le spiagge risulteranno tra le mete più ambite dai turisti. Con la stagione balneare ormai alle porte, si concretizzano le idee per tornare a vivere le spiagge in sicurezza, nel rispetto dell’ambiente e delle nuove norme igieniche post-Covid.
WWF: disinfezione può essere dannosa; fondamentale il nostro senso di responsabilità
Il turismo balneare deve aver rispetto dei nuovi equilibri naturali. Il monito è del WWF, che fa appello al nostro senso di responsabilità. “La disinfezione degli ambienti naturali – si legge in una loro nota stampa – non ha ancora un’efficacia accertata. In particolare, l’uso di ipoclorito di sodio rilascia sostanze che possono acuire patologie allergico-respiratorie, oltre che inquinare le falde acquifere”.
Per il WWF saranno fondamentali alcune incisive misure comportamentali. Non solo distanziamento sociale e disinfezione limitata alle attrezzature, ma anche smaltimento responsabile dei rifiuti (in particolare delle mascherine) e rispetto di flora e fauna che ha ri-occupato le spiagge durante la quarantena. Attenzione, in particolare, ai nidi di fratino (“non toccare le uova e allontanarsi dai nidi per permettere il ritorno dei genitori”), a non calpestare le dune e a non raccogliere piante e fiori, “per godere della loro rinnovata bellezza, magari scattando una fotografia”.
Le spiagge post-Covid: spazi modulati in maniera sostenibile
Il DPCM in vigore dal 18 maggio consente anche la riapertura degli stabilimenti balneari, purché si garantiscano adeguati spazi di distanziamento (10 metri quadri per ogni ombrellone), sanificazione dei lettini, percorsi per l’accesso all’acqua.
ENEA, agenzia per lo sviluppo economico sostenibile, ha brevettato dei pannelli divisori ecologici. L’imbottitura, infatti, è realizzata con Posidonia raccolta ed essiccata che, a fine stagione, può essere svuotata sulla spiaggia, dove contribuirà a ridurre l’erosione e a conservare gli ecosistemi. I divisori ecologici agevolano il distanziamento in maniera poco invasiva, permettendo anche una corretta gestione della Posidonia spiaggiata che, se accumulata con altri rifiuti, andrebbe smaltita.

Per tornare a essere “ambasciatori dell’accoglienza”, gli operatori di Federbalneari propongono l’utilizzo di moduli prefabbricati, realizzati con fusti di canne comuni. I moduli Refuge, ideati dall’azienda Level Project, sono amovibili e si armonizzano col paesaggio costiero garantendo, oltre al distanziamento sociale, comfort e privacy per i bagnanti.
Sempre all’insegna di comfort e sostenibilità ambientale, Legnolandia propone allestimenti che, oltre al rispetto delle nuove norme igieniche, agevolino l’accessibilità in spiaggia ai diversamente abili. I moduli Legnolandia sono realizzati con legno proveniente dalle foreste friulane rase al suolo dalla tempesta Vaia del 2018; la copertura in tessuto-non-tessuto (uguale a quella delle mascherine chirurgiche) garantisce privacy, ventilazione e filtraggio dell’aria. Ciascun modulo potrà essere corredato da tavoli e sedie in legno, oltre che da passerelle che agevolano il passaggio delle sedie a rotelle.