Imam arrestato dai ROS di Bari: incitava alla Jihad

Sgominata una cellula terroristica di matrice islamista con base logistica ad Andria (BT). Il capo del gruppo, imam del posto, gestiva call center. Le indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Bari e dei carabinieri del ROS (nella foto di Gianni Avvantaggiato un momento della conferenza stampa) del capoluogo pugliese sono state al centro di una vasta operazione che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 soggetti indagati per associazione sovversiva finalizzata al terrorismo internazionale e istigazione all’odio razziale.

L’operazione “MASRAH” (teatro), ha consentito di documentare come, dal 2008, gli indagati si fossero associati tra loro allo scopo di compiere atti di violenza con finalità di terrorismo internazionale in Italia ed all’estero, secondo i dettami di un’organizzazione transnazionale, che operava sulla base di un complessivo programma criminoso politico-militare, caratterizzato da sentimenti di acceso antisemitismo e antioccidentalismo e dall’aspirazione alla preparazione ed esecuzione di azioni terroristiche da attuarsi contro governi, forze militari, istituzioni, organizzazioni internazionali, cittadini civili ed altri obiettivi – ovunque collocati – riconducibili agli Stati ritenuti “infedeli” e nemici; il tutto nel quadro di un progetto di “guerra santa” (“jihad”).

L’indagine ha consentito di documentare il ruolo apicale all’interno della “cellula” del tunisino HOSNI HACHEMI BEN HASSEN, già imam della moschea di Andria (BA) e gestore di un call center sito, non solo riguardo alla sua costante e opera di proselitismo e indottrinamento finalizzata a formare “nuovi” adepti e consentire loro di raggiungere i territori della “jihad”, con una preparazione, anche psicologica e ideologica, tale da permetterne l’immissione nel circuito terrorista ma anche perché l’imam aveva stretti collegamenti con personaggi di rilievo del terrorismo internazionale di matrice confessionale come ESSID SAMI BEN KHEMAIS, BEN YAHIA MOULDI BER RACHID e BEN ALI’ MOHAMED, già condannati in via definitiva per reati di terrorismo.

Dalle indagini è emerso che l’imam raccoglieva fondi per finanziare i congiunti di alcuni terroristi; dalle intercettazioni risulta, inoltre, che la “cellula” indagata, in occasione del terremoto che ha colpito l’Abruzzo, il 07 aprile del 2009, oltre a manifestare la gioia per quanto accaduto, criticavano aspramente, ritenendolo inopportuno, il proposito della comunità mussulmana residente in Italia di contribuire agli aiuti per i terremotati con i fondi raccolti per il sostegno della comune causa islamica.

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