Il presidente dell’ILVA Bruno Ferrante ha depositato alla Procura della Repubblica di Taranto un piano di interventi immediati di risanamento degli impianti dell’area a caldo sotto sequestro. Ferrante ha depositato in Procura anche un’istanza nella quale si chiede se l’azienda può continuare a produrre, sempre rimanendo in linea con quanto stabilito dal Tribunale del riesame che ha confermato il sequestro senza facoltà d’uso degli impianti.
“Ci auguriamo che il piano e l’istanza vengano valutati positivamente dalla Procura e dai magistrati”, ha detto Ferrante. “Chiediamo di attuare – ha aggiunto – le decisioni del Tribunale del riesame e quindi di seguire la strada che il Tribunale del riesame ci ha indicato”. Prima di lasciare il palazzo di giustizia, Ferrante, accompagnato dall’avvocato Egidio Albanese, ha avuto un colloquio di circa mezz’ora con il Procuratore aggiunto Pietro Argentino e i sostituti procuratori Mariano Buccoliero e Giovanna Cannarile.
I nuovi dati sulla mortalità nel sito dell’Ilva di Taranto saranno resi noti il 12 ottobre. Lo ha affermato il ministro della Salute, Renato Balduzzi (nella foto di Gianni Avvantaggiato), arrivando alla conferenza di presentazione del progetto Sentieri. ”Stiamo attendendo conferme relative a tre profili – ha affermato Balduzzi – . La prima è che su un arco di 12 anni c’è una variazione dell’esposizione per alcune patologie. Inoltre stiamo elaborando i risultati di un monitoraggio biologico per valutare una criticità relativa ai prodotti caseari. Infine, saranno presentati i risultati di uno studio nazionale sull’inquinamento dei mitili. Tutti questi dati – ha concluso il ministro – dovrebbero essere presentati il 12 ottobre”.
“I provvedimenti annunciati lunedì dai custodi giudiziari dell’Ilva non implicano la chiusura dello stabilimento”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, a margine della presentazione del rapporto Sentieri. “Non siamo di fronte alla chiusura ma a un passaggio del risanamento – ha aggiunto – e mi auguro che, con le iniziative del ministero, dei giudici e dell’azienda, si costruisca un percorso concreto. Ho parlato a lungo in modo costruttivo, stamattina, con il Procuratore capo di Taranto”.
“Non posso pensare che l’Ilva chiuda. Se ciò accadesse, chiuderebbe mezzo Paese”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, oggi a Genova. “Il problema va affrontato con impegno – ha aggiunto – garantendo il lavoro”.
(fonte ANSA)