Il vino è in crisi, ma incentivi e due vini possono rilanciare il settore?

Il Ministero delle Politiche Agricole ha stanziato 50 milioni di euro per sostenere il comparto vitivinicolo, messo in ginocchio dal Covid e Coldiretti ha proposto delle campagne. Due vini possono invece riscattare l’annata e rilanciare il settore

Foto di Macyvi da Pixabay

Le cantine pugliesi sono piene di vino. Circa il 20% in più. A dirlo è Coldiretti, analizzando i dati di giugno dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi del Ministro delle Politiche Agricole. Una situazione dovuta ovviamente alle conseguenze del lockdown e del Covid. I vini di alta qualità sono quelli che hanno subito le maggiori perdite come diretta conseguenza delle chiusure dei ristoranti.

Per dare una nuova vita ai vini, soprattutto quelli meno pregiati, il Governo ha previsto la distillazione di crisi, ovvero la trasformazione di vino in alcool per necessità industriali o legate alle misure anti contagio.

Per questo, il Ministero ha destinato 50 milioni di euro per sostenere la crisi del comparto vitivinicolo. Coldiretti propone anche forti campagne promozionali su mercati nazionali e internazionali, l’IVA agevolata e un credito di imposta per i crediti inesigibili derivanti dalla crisi Covid-19, oltre ad una campagna di promozione acquisti. Servono comunque piani e progetti condivisi e sostegni pubblici per permettere all’intero comparto di uscire dall’emergenza.

Nonostante la crisi, c’è chi è riuscito a creare un nuovo sodalizio che può rappresentare un punto di partenza importante sia per i viticoltori e sia per pensa che l’Italia non sia unita.

I vigneti pugliesi e i vigneti veneti hanno trovato un punto d’incontro nel vino d’Italia “Terregiunte”. Presentato a Manduria, la patria del famoso Primitivo, nella Masseria Li Reni, del giornalista Bruno Vespa, questo vino nasce dalla collaborazione delle aziende Masi e Vespa.

Michele Emiliano, Bruno Vespa, Luca Zaia

“È una grande emozione vedere Luca Zaia in Puglia – ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – perché in questi mesi di lotta comune al Covid-19 si sono create delle solidarietà molto forti, che vengono benedette oggi dal vino. L’Adriatico ci collega, abbiamo delle culture comuni, abbiamo adesso anche un vino comune, e per chi dà valore a queste cose, sa che questa non è solo un’operazione commerciale, un’operazione enologica, ma qualcosa di più”.

“Ben venga questa iniziativa di mettere insieme amarone e primitivo – ha dichiarato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – Condividere questa gioia con Michele Emiliano significa suggellare quell’alleanza tra due Regioni che si è cementata in mesi di lotta comune e senza quartiere al coronavirus. Due regioni che si trovano ora a voler ripartire insieme, più forti di prima e con l’ottimismo nel cuore”.

“È lo spirito di mettere insieme le uve di due grandi regioni – ha detto Bruno Vespa – un segno di unità nazionale nel segno del regionalismo intelligente”.

Un ritorno al passato, dunque, quando il Veneto e la Puglia condividevano merci, uomini e conoscenza attraverso il Mare Adriatico. Un antico patto che ritorna e che dimostra come due regioni opposte dello Stivale non hanno dimenticato il loro glorioso passato.

Ma la Puglia è lunga e variegata. Così, capita spesso che gli eventi si somiglino e si sommino. Se Manduria ha ricongiunto la Puglia e il Veneto, nel Salento, una cantina ha ricevuto un importante riconoscimento per il miglior vino dell’anno. Nel corso del concorso 5StarWines, la selezione dei migliori vini italiani proposta da Vinitaly, il Rosato Metiusco 2019 della Vinicola Palamà di Cutro?ano è stato insignito del titolo di miglior rosato d’Italia in assoluto. “Prestigio, riconoscimenti, la tradizione che si tramanda e si innova, il territorio che si racconta: questo e tanto altro è il rosato Metiusco – ha dichiarato il senatore del Partito Democratico Dario Stefàno – un nuovo grande riconoscimento per la cantina di Cosimo e Michele e per tutto il Salento e l’universo del rosato salentino che scrive oggi un’altra pagina preziosa. Siamo tutti felici e orgogliosi dei nostri bravi produttori che tramandano tradizione e impegno ad una nuova generazione. Ad maiora!”.

Insomma, anche se la crisi del settore è evidente e sarà difficile uscirne in tempi brevi, gli incentivi statali, la collaborazione tra Veneto e Puglia e il premio del Rosato Metiusco di Cutrofiano fanno ben sperare.

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