Soddisfazione di FederBio e Coldiretti: “Dopo 15 anni d’attesa, l’Italia è pronta a supportare la transizione verso le strategie europee.”. Il testo poi alla Camera per il Sì definitivo
Una grande vittoria. È questo ciò che è avvenuto oggi in Senato quando stamani è stato approvato il Disegno di legge n. 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”.
La notizia ha subito suscitato la reazione di FederBio, la federazione nazionale che riunisce dal 1992 tutta la filiera dell’agricoltura biologica italiana. «Siamo particolarmente soddisfatti – ha dichiarato il presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini – per l’approvazione in Senato della legge sull’agricoltura biologica, che stavamo aspettando da oltre 15 anni. L’approvazione definitiva della legge alla Camera può costituire la spinta giusta affinché il Governo metta a punto un Piano d’azione nazionale per il biologico, come indicato anche dal Piano d’azione europeo, attraverso un percorso partecipato con tutte le associazioni del settore bio, quelle agricole e l’insieme dei portatori di interesse che sono stati indicati anche nel tavolo di lavoro previsto nella legge. Per il nostro Paese il biologico rappresenta un’opportunità strategica per contribuire alla transizione ecologica, alla valorizzazione del territorio rurale e a creare spazi innovativi per giovani e donne che vogliano lavorare in agricoltura».
Questa legge è fondamentale per supportare la transizione verso le strategie europee Farm to Fork e Biodiversità 2030, che puntano a triplicare la superficie coltivata a biologico e a ridurre del 50% l’uso di pesticidi e antibiotici e del 20% quello dei fertilizzanti entro il 2030.
“La legge n. 988 – spiega FederBio – introduce elementi particolarmente significativi a sostegno del biologico. Tra questi, la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, di istituire distretti biologici che consentano di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e di adottare un Piano nazionale per sostenere lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico. Con una superficie agricola utilizzata del 15,8%, contro una media europea del 7,8%, il biologico è l’elemento di punta del sistema agroalimentare italiano. Negli ultimi 10 anni ha fatto registrare trend di crescita a doppia cifra: le superfici bio in Italia, circa 2 milioni di ettari, sono aumentate del 79%, mentre le aziende bio, che attualmente sono oltre 80.000, del 69%. Inoltre, nel 2020 il mercato del biologico ha raggiunto i 6,9 miliardi di euro, di cui 4,3 miliardi relativi al mercato interno con un incremento del +142% dal 2010.”.
Dello stesso parere Coldiretti che commenta: “Salgono alla cifra record di 3,3 miliardi di euro – commenta Coldiretti – i consumi domestici di alimenti bio grazie alla svolta green e salutista degli italiani con l’emergenza Covid. Il provvedimento appena licenziato prevede anche l’impiego di piattaforme digitali per garantire una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti con una delega al Governo per rivedere la normativa sui controlli e garantire l’autonomia degli enti di certificazione. A livello regionale – evidenzia la Coldiretti – partendo dal Sud, in Calabria più di 1 campo su 3 è bio, il 36,4%, mentre in Sicilia si sfiora il 26% del totale, la Puglia è al 20,7%, la Basilicata al 21%, la Campania al 13,1%, l’Abruzzo all’11,4% e la Sardegna al 10,2%. Al Centro Italia, il Lazio è al 23,2%, le Marche al 22,2%, la Toscana al 21,7% e l’Umbria al 13,9%. Al Nord la maggior incidenza del bio si rileva in Emilia Romagna con il 15,4% e in Liguria con il 11,2% mentre Friuli, Trentino Alto Adige e Piemonte sono ampiamente sopra il 5%, la Lombardia sfiora il 6% e Valle d’Aosta e Veneto sono al 6,2%. Una crescita alla quale fa però da contraltare l’invasione di prodotti biologici da Paesi extracomunitari, con un incremento complessivo del 13,1% delle quantità totali nel 2019 rispetto all’anno precedente, per un totale di ben 210 milioni di chili di cui quasi 1/3 dall’Asia.”.
Alla luce di queste considerazioni, la legge sull’agricoltura biologica assume sempre più un ruolo primario e necessario, persino tra i Paesi europei, per sviluppare un settore che presto dovrebbe sostituire l’agricoltura convenzionale, rendendo più sostenibili e genuini i prodotti sulle nostre tavole.