Il Covid ferma anche il circo: all’ombra del tendone pochi sorrisi ma tanta solidarietà

Il circo a Monopoli

“Non venghino, signori”. Il circo resta a terra: senza pubblico, senza giochi, senza soldi. E con la difficoltà di reperire qualcosa da mangiare, sia per gli animali che per le famiglie di circensi. Il Covind-19 ha stravolto anche questo settore.

Sono itineranti, per definizione. Con quei tendoni che si muovono in giro per il Paese, sono l’espressione più marcata della mobilità. E fanno anche spettacolo. In sostanza, sono uno dei settori più colpiti dalla pandemia e dai conseguenti DPCM con provvedimenti restrittivi: non si possono né muovere né lavorare. E così, a causa dell’emergenza Covid cresce l’allarme per decine di zebre, cavalli, cammelli, ippopotami, vatussi, struzzi, lama, pony, mucche irlandesi rimasti senza sostentamento per il blocco forzato degli spostamenti e degli spettacoli dei circhi.

I tendoni del circo senza pubblico a causa del Covid

La solidarietà

Un allarme. Che ha però contribuito anche ad alimentare quella che in questi casi viene ribattezzata “!a macchina della solidarietà”. A guidarla è Coldiretti, che in Puglia che si è mobilitata adottando, di fatto, gli animali. Ci hanno pensato diversi agricoltori, che continuano a portare razioni alimentari di soccorso come fieno e paglia, ma spesso anche frutta, verdura, pasta e olio per le famiglie circensi senza lavoro e senza reddito da mesi.

Uno dei casi più emblematici si è riscontrato a Monopoli, a cui fanno riferimento anche le foto a corredo dell’articolo, scattate da Ruben Rotundo. In città l’impegno di Coldiretti ha portato alla donazione di 60 quintali di rotoballe di paglia al Circo Martini Orfei. Si è mossa anche la Caritas, a cui i circensi si sono rivolti, assieme a un accorato appello anche alla cittadinanza. Ditte private, inoltre, hanno messo a disposizione cibo, come Miss Freschezza, che ha provveduto a distribuire i propri prodotti all’ombra del tendone.

La Campagna Amica

Ma non è stato l’unico caso: a Gioia del Colle, ad esempio, gli agricoltori di Coldiretti hanno provveduto alla consegna di 180 quintali di rotoballe di fieno per sfamare gli animali del Circo Togni e hanno attivato la raccolta di prodotti agricoli e agroalimentari negli agriturismi di Campagna Amica della zona per sfamare le famiglie circensi, ma le iniziative per aiutare i circhi continuano.

Il circo a Monopoli, tra chiusura e solidarietà

In tutta Italia sono almeno 70 le realtà attive che portano avanti una tradizione antica di secoli – spiega la Coldiretti – con la gestione di quasi duemila animali che vanno accuditi tutti i giorni. La situazione del mondo dello spettacolo viaggiante non più florida da anni è diventata drammatica con l’emergenza coronavirus a causa dell’impossibilità a lavorare, con la perdita di ogni tipo di introiti ma con la necessità di continuare a sostenere gran parte delle ordinarie spese di gestione, comprese quelle per gli animali che solo per il mangiare costano oltre 2,7 milioni di euro all’anno.

Gli animalisti

Ovviamente, si è alzata anche la levata di scudi degli animalisti che hanno invitato a boicottare il circo, con la richiesta di una chiusura definitiva. Un aspetto su cui l’organizzazione alimentare ha una certezza: “Portare cibo agli animali del circo – conclude Coldiretti Puglia – significa aiutare le famiglie di artisti circensi che con quegli stessi animali vivono e lavorano grazie a spettacoli che ogni anno divertono e fanno passare momenti di serenità a oltre un milione di persone tra grandi e bambini”.

Articoli correlati