
Il CNR ha approvato la graduatoria delle proposte progettuali finalizzate al monitoraggio, la preservazione, la valorizzazione e il ripristino della biodiversità in aree protette. La Regione Puglia ottiene il finanziamento di tre progetti
Sono tre i progetti di ricerca e conservazione habitat comunitari che la Regione Puglia si è vista finanziare dal Ministero dell’Università e della Ricerca, dall’Unione Europea e dal National Biodiversity Future Center, secondo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Un riconoscimento importante per progetti che si presentano innovativi e tesi a valorizzare il territorio, aiutandolo e preservandolo. C’era stato un bando pubblico per la selezione delle proposte progettuali finalizzate al monitoraggio, preservazione, valorizzazione e ripristino della biodiversità in aree protette, al quale hanno partecipato diverse Regioni italiane, fino alla graduatoria finale che ha premiato solo i progetti che hanno totalizzato almeno 60 punti.
I tre progetti che otterranno i finanziamenti
Secondo la graduatoria, pubblicata il 9 novembre, all’ottavo posto con 79 punti classifica il progetto di “Ricolonizzazione della lontra a partire dal Parco Regionale del fiume Ofanto”, in provincia di Barletta, Andria e Trani, al 48mo posto ottenendo 61 punti il progetto di “Applicazione di TECNologis SAPR (sistema aereo mobile a pilotaggio remoto) integrata a modellazioni fotogrammetriche in ambiente GIS per il monitoraggio dell’habitat Dune costiere” nelle Riserve Naturali del Litorale Tarantino Orientale, zona Torre Colimena e, infine, al 54mo posto con 60 punti, il progetto di “Messa a punto di soluzioni innovative per contrastare gli effetti dell’impatto antropico e dei cambiamenti climatici, attraverso il monitoraggio, la preservazione, la valorizzazione e il ripristino della, biodiversità del Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento”. Un bel riconoscimento per la Regione Puglia che, per numero di progetti finanziati, si colloca al secondo posto dietro l’Emilia Romagna.
Un nuovo progetto per ricerche scientifiche e migliorare gli interventi di salvaguardia in area protetta nelle Riserve Naturali di Torre Colimena
Un progetto in particolare, “TECNA-SAPR Torre Colimena”, servirà per effettuare ricerche scientifiche e per migliorare gli interventi di salvaguardia in area protetta nelle Riserve Naturali R.o. Del Litorale Tarantino di Torre Colimena. Si tratta di importanti azioni di studio e ricerca in area protetta utilizzando moderna tecnologia come i sistemi aereo mobili a pilotaggio remoto che saranno integrati con modellazioni fotogrammetriche in ambiente GIS per il costante monitoraggio dell’habitat Dune costiere.

“E’ risaputo che gli habitat costieri, e tra essi quelli dunali in particolare, rappresentano un interfaccia estremamente delicato tra la costa e il mare” sottolinea il comunicato stampa del CNR, “fortemente sensibili alle minacce provenienti tanto da terra (fruizione antropica, reati ambientali) quanto dal mare (erosione costiera) per cui l’obiettivo prioritario dell’Ente è quello di contribuire ad implementare misure di conservazione di habitat e specie, animali e vegetali della Puglia al fine di tutelare gli habitat per il futuro”.
Un progetto che salvaguarda e tutela la Riserva Naturale Salina dei Monaci: ma lo scarico complementare del depuratore?
E’ sicuramente un bel progetto che potrebbe portare alle Riserve un profumo di speranza, anche se la beffa rimane. Il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Centro Nazionale della Biodiversità sono a conoscenza che, proprio in quei luoghi, arriverà in mare lo scarico complementare dei reflui del depuratore? Come si può preservare e conservare da una parte e dall’altra rischiare di distruggere un ecosistema così importante?
“Il progetto rappresenta una grande opportunità” – evidenzia il sindaco di Manduria Gregorio Pecoraro, in veste anche di Autorità di Gestione delle Riserve Naturali – “per studiare e conoscere le peculiarità e, al tempo stesso, le fragilità delle Riserve Naturali con la finalità di implementare la ricerca scientifica, valutare l’incidenza delle attività antropiche e sviluppare interventi e strumenti per supportare le misure di conservazione”.
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Quello della Salina dei Monaci é un ambiente marino protetto e sensibile che presenta habitat dunali importanti lungo i due chilometri di spiaggia che si snodano parallelamente alla Salina dei Monaci ma anche in zona Palude del Conte, dove esiste un bacino voluto da Arneo negli anni ‘60, immerso nella macchia mediterranea, dove convogliano numerosi canali, popolato da pesci e tartarughe.
Il bacino della Palude del Conte di Torre Colimena
Questo bacino rappresenta la meta scelta dai progettisti di Aqp (insieme al comune di Manduria) dove verranno convogliati i reflui del depuratore consortile di Sava e Manduria. Il Bacino è collegato alla vicina spiaggia di Torre Colimena da un piccolo canale di pochi metri, una spiaggia caraibica con le dune alle spalle dove nidificano le tartarughe marine e i Cavalieri d’Italia. Un vero paradiso dentro la cittadina di Torre Colimena, frequentato da famiglie con bambini, anziani e abitanti della zona. Tra il bacino e la spiaggia si snodano dei sentieri che portano di spiaggia in spiaggia fino a Punta Prosciutto.

Vogliamo continuare a salvaguardare e proteggere questa riserva naturale o si vuole continuare a portare avanti il progetto del depuratore con successivi scarichi complementari in mare?
Ben vengano questi progetti finanziati al fine di tutelare e salvaguardare le fragilità delle Riserve Naturali, per valorizzare ancora meglio un luogo “magico” come quello che gravita intorno a Torre Colimena che comprende un prezioso ecosistema naturale che va dalle Saline dei Monaci, passando dalla Palude del Conte fino alle spiagge di Punta Prosciutto.
Forse bisognerebbe fare un passo in più, ammettere di avere sbagliato e smetterla di continuare a pensare al Bacino Palude del Conte come ad un luogo “giusto” per lo scarico complementare di un depuratore che mai e poi mai si sarebbe dovuto costruire a ridosso della costa e di una Riserva Naturale.
Forse si è ancora in tempo per cambiare il corso delle cose e abbiamo fiducia che questo importante riconoscimento del CNR potrà far cambiare idea sia al Comune di Manduria che ad Aqp.