
“Brindisi è diventata sempre più un hub strategico per l’approvvigionamento energetico del Paese”.
Ma quanto fatto finora in tema energetico, per Brindisi e la Puglia potrebbe essere solo l’inizio di un ruolo baricentrico nelle politiche nazionali.

A sostenerlo è la relazione del presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Menotti Lippolis in occasione dell’assemblea dell’associazione degli imprenditori alla presenza del ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, dei presidenti della Regione Puglia Michele Emiliano e della Provincia di Brindisi Toni Matarrelli, del sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, del prefetto Michela Savina La Iacona e dei presidenti nazionale di Confindustria Carlo Bonomi e regionale Sergio Fontana.
Molti i temi toccati nel corso dell’assemblea “Finalmente Brindisi”, dai fondi del Pnrr da rimodulare (Bonomi: “Già nel giugno del 2020 come Confindustria avevamo detto che non eravamo convinti di come era fatto il Pnrr. Anche nel 2022 dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino, chiedevamo un aggiornamento. Confindustria è sempre nel merito delle cose, siamo di tripla ‘A’: agovernativi, apartitici e autonomi. E quindi ora che siamo nel marzo del 2023 auspichiamo che l’Italia si metta d’accordo con Bruxelles per adeguare quel piano. Un piano che non deve adeguare solo l’Italia”) al trasferimento delle risorse del Fondo di Sviluppo e di Coesione (FSC). Dall’autonomia differenziata, per il ministro Fitto “un’opportunità e non un danno per il Sud”, alle tensioni internazionali che stanno cambiando gli scenari economici e manifatturieri con l’Industria 5.0.
Ma centrale è stata l’attenzione sul contributo pugliese allo sviluppo delle infrastrutture energetiche, un asset sempre più decisivo. E se “Brindisi potrebbe partecipare in modo rilevantissimo al processo di decarbonizzazione della Puglia” come ha detto Emiliano, l’altro contributo determinante potrebbe arrivare attraverso la produzione di energie alternative per la produzione di idrogeno.
Ecco i tre temi su cui ha ruotato la relazione di Menotti Lippolis:
Brindisi hub strategico per l’approvvigionamento energetico
“Brindisi è diventata sempre più un hub strategico per l’approvvigionamento energetico del Paese. La centrale a carbone di Brindisi sta contribuendo in questa difficile fase di transizione. Qui – ha detto – il gasdotto della Tap si allaccia alla rete adriatica di Snam. Una dorsale che diverrà sempre più importante. Lo testimonia il progetto di raddoppio della capacità di trasporto di gas oggi, e di idrogeno domani. Gas e idrogeno che contribuiranno alla decarbonizzazione della Puglia e del Paese.

Brindisi sta assumendo una centralità che stiamo cogliendo e dovremo continuare a saper cogliere. Una centralità che però non è scontata e che presuppone che ci siano sempre tutte le condizioni necessarie per la creazione di nuove infrastrutture e per la crescita del territorio. Sempre in questo territorio si registra la più elevata quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili. Mi scuserete allora se suonerà autoreferenziale, ma ritengo che gli italiani debbano ringraziare questa piccola grande provincia per l’apporto che continua a dare all’intera nazione”.
Rispetto all’ultima assemblea pubblica del dicembre 2021, ha continuato Menotti Lippolis, “il mondo è cambiato. Nessuno allora avrebbe potuto mai immaginare che, dopo la tragedia umana, economica e sociale della pandemia, avremmo dovuto affrontare un altro evento di portata storica come l’invasione russa e il conflitto in Ucraina, nel cuore dell’Europa. Un evento che ha accentuato alcune criticità già esistenti allora, provocando ulteriori strozzature nelle catene produttive globali, accrescendo una dinamica inflazionistica che ha raggiunto i massimi dagli anni ’80, intaccando in misura significativa il potere d’acquisto delle famiglie e accentuando così disuguaglianza e povertà. Un evento che segna uno spartiacque nel corso della storia recente e pone al nostro Paese e al mondo intero una nuova sfida.
La sfida di garantire energia ai cittadini e al mondo produttivo, recidendo dall’oggi al domani il cordone con la Russia. Una sfida da far tremare i polsi.
Una sfida che l’Italia ha affrontato e sta affrontando, grazie al lavoro del governo Draghi prima e oggi del governo Meloni, e grazie anche a un sistema produttivo che ha saputo reagire con tempestività, intelligenza e senso di responsabilità, diversificando le fonti di approvvigionamento, razionalizzando i consumi energetici e tutelando l’occupazione. Una sfida -ha detto il presidente di Confindustria Brindisi – che, consentitemi di evidenziare, l’Italia sta vincendo anche grazie a Brindisi”.
A Brindisi 3 miliardi di euro di investimenti
“Come Confindustria Brindisi guardiamo al futuro consapevoli che si stanno generando per il territorio opportunità che da tempo non si profilavano. Il totale degli investimenti di alcuni nostri associati previsti per l’area di Brindisi, sono di 3 miliardi di euro, purchè gli iter autorizzativi siano completati in tempi ragionevoli”.
“Nel corso dell’anno – ha continuato Menotti Lippolis – avrà inizio la costruzione del deposito di gnl di Edison, un’opera che aspettavamo da tempo. Così come si insedierà la fabbrica di pale eoliche innovative di Act Blade. Due investimenti che vanno nel solco della transizione ecologica e che confermano come questo territorio rappresenti un osservatorio privilegiato su quanto sta accadendo nel mondo. Due investimenti che sono la punta dell’iceberg di un lavoro importante fatto da Confindustria Brindisi e dai rappresentanti delle aziende, che ringrazio pubblicamente, con cui stiamo collaborando sin dai primi giorni della mia presidenza”.
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Brindisi cluster dell’energia e dell’idrogeno

“Come Confindustria Brindisi vogliamo candidarci a diventare il cluster dell’energia e dell’idrogeno. Lo sviluppo del mercato e la produzione dell’idrogeno, avranno bisogno di infrastrutture e il modo più efficiente per svilupparle è aggregare produzione e consumi a livello geografico, in una Hydrogen Valley”.
Per il presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Menotti Lippolis “aggregando tutta la produzione e domanda potenziale nella stessa area geografica, si potranno ottimizzare le infrastrutture di trasporto, distribuzione e stoccaggio necessarie. E c’è anche un altro vantaggio competitivo che può sfruttare questo territorio.
Un vantaggio dato dalla presenza di imprese energetiche e di spazi retroportuali molto ampi, oltre che dalla previsione di importanti investimenti nell’eolico off-shore, nell’idrogeno e nei carburanti di transizione. Tutto questo, infatti, fa di Brindisi il luogo unico dove poter sperimentare la nascita di una grande comunità energetica rinnovabile al servizio del porto e delle industrie.
Confindustria Brindisi, assieme all’Autorità Portuale, sta lavorando su tale ipotesi, perché la creazione della comunità energetica portuale consentirebbe di ridurre la CO2 e soprattutto di rendere più competitivo il sistema delle imprese. Assieme a coloro che hanno la responsabilità di guidare le istituzioni del territorio, dovremmo anticipare i tempi e reclamare infrastrutture che possano rafforzare la posizione strategica dei porti pugliesi come hub energetici del Mediterraneo. Molti dei nuovi carburanti, infatti, proverranno da sud e riguarderanno l’idrogeno e suoi derivati e richiederanno appositi impianti per lo stoccaggio”.
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