Sensibilizzare i giovani a prendere coscienza e successivamente maturare una responsabilità verso il proprio ambiente, il proprio territorio e, quindi, quella fetta di mondo a loro più nota e familiare, è una sfida complessa, a tratti rischiosa, forse proprio per questo assai più affascinante. Il liceo linguistico e tecnico economico di Bari “Marco Polo” ha voluto scommettere su questo obiettivo, realizzando una video-inchiesta dal titolo chiaro e fortemente emblematico – Egnazia. La storia insabbiata – che ha avuto per oggetto la storica città pugliese, di cui oggi rimangono solo delle rovine nei pressi dell’odierna Fasano (in provincia di Brindisi), e per questo motivo nota soprattutto ad esperti e cultori di archeologia.
La “questione Egnazia”– La questione – oggetto di denuncia dei giovani liceali, nell’ambito del progetto europeo “PON C3 Leg@li al Sud” – riguarda il rischio che il Parco archeologico di Egnazia possa essere preso d’assalto da speculatori privati: sicuramente un’offesa alla memoria storica che questo sito rappresenta, figlia del processo di privatizzazione che in Italia sta prendendo piede (con la motivazione di migliorare le condizioni economico-finanziarie), cedendo ai privati servizi sanitari, scuole, telefoni, autostrade, ma anche la gestione di musei pubblici, terreni demaniali ed aree protette. In Puglia tale minaccia comprenderebbe non solo il sito archeologico: a rischio è tutta la zona costiera di Savelletri, soprattutto in virtù del fatto che si allunga – cupa più che mai – l’ombra della prospettiva di costruire, nei pressi, lidi balneari e campi da golf. Innegabile il danno che ne scaturirebbe: ambientale, certo, ma anche economico, in quanto verrebbe drasticamente ridimensionato il turismo culturale, che in Italia è un vero e proprio cavallo di battaglia del successo italiano nel mondo ed una risorsa sempre preziosa.
La parola ai giovani – Lo ha detto anche l’Assessore regionale ai Beni Culturali Angela Barbanente, durante la presentazione della videoinchiesta: «Se non aumenta la coscienza collettiva riguardo al valore dei nostri beni culturali, misurandosi con una nuova ottica sostenibile del nostro territorio, difficilmente si riuscirà ad invertire la rotta». Ed il fatto che siano proprio i cittadini di domani a farsi mittenti e promotori della stessa coscienza collettiva – per certi versi più delle stesse istituzioni – accresce ulteriormente la preziosità dell’iniziativa: infatti, spiega il preside dell’Istituto barese, Antonio Guida, «ci piace che i ragazzi siano protagonisti del territorio, sollecitino la discussione e ragionino non tramite le parole degli adulti, ma con le proprie teste». Ed alcune idee sono già emerse all’interno di questo incontro, favorite dalla presenza della Direttrice del museo Archeologico di Egnazia, Angela Cinquepalmi: ad esempio la possibilità di fare delle lezioni sul posto, favorendo così la sensibilizzazione storica e della salvaguardia ambientale e, più in generale, avvalorando il fascino di un luogo che ha ancora tanto da raccontare a tante generazioni di giovani e meno giovani.