
L’allarme di Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto: “Nei prossimi anni dispersione di miliardi di fibre di amianto dovuta alla distruzione degli edifici realizzati con l’asbesto”. Risarcimento a metà per una vittima dell’asbesto. La collaborazione con la Guardia Nazionale Ambientale
«Questa guerra causerà tanti morti anche negli anni a venire, non solo per le emissioni e per l’uranio impoverito, ma soprattutto per la dispersione di miliardi di fibre di amianto dovuta alla distruzione degli edifici realizzati con l’asbesto che l’Ucraina ha vietato soltanto nel 2020. A distanza di anni dalla guerra si inizieranno a contare altre vittime, considerando che le malattie causate dall’amianto possono avere tempi di latenza anche di 50 anni». E’ l’allarme lanciato da Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, intervenendo giorni fa in Campidoglio alla cerimonia “Fair Play for Peace” organizzata da European Fair Play Movement (EFPM) e CNIFP in occasione del 65esimo anniversario della firma del Trattato di Roma.
«La guerra distrugge non solo i popoli e le nazioni, ma anche i territori, e pregiudica tutto il pianeta perché causa anche un forte inquinamento – ha spiegato Bonanni– . Non c’è solo l’amianto tante altre sostanze cancerogene come l’uranio impoverito, il mercurio e l’arsenico stanno contaminando i terreni, le falde e l’aria, a cui si aggiungono le emissioni in atmosfera dovute al passaggio di mezzi che bruciano carburante, e le sostanze nocive rilasciate dalle deflagrazioni».
Lotta all’amianto killer
L’ONA non è impegnata solo sul fronte internazionale, ma soprattutto su quello interno nella duplice azione di prevenzione dei danni e di tutela dei danneggiati. Appartiene alla prima azione l’accordo tra la Guardia Nazionale Ambientale e l’Osservatorio Nazionale Amianto per la tutela del territorio.
La Guardia Nazionale Ambientale è una associazione senza scopo di lucro ben radicata nel territorio, che ha sede nella capitale, ma che è presente in ben 19 regioni con 377 sedi operative, 4732 addetti diretti e 288mila simpatizzanti, e che vanta numerosi protocolli d’intesa con le amministrazioni locali. Nel 2019 è stato l’unico ente di protezione ambientale riconosciuto che si è aggiudicato ben 4 progetti di educazione ambientale nei maggiori parchi nazionali finanziati dal Ministero dell’Istruzione e della Transizione ecologica. Fa parte della Task force prefettizia per la protezione dell’ambiente a Brescia, gestisce, il Parco della biodiversità mediterranea di Catanzaro, ed è stata di supporto durante la pandemia, come dopo il terremoto del centro Italia del 2016.
«Come organizzazione puntiamo molto sulla formazione e sull’educazione ambientale nelle scuole perché siamo fermamente convinti che il rispetto dell’ambiente possa essere un valore per le future generazioni e la soluzione delle problematiche dei cambiamenti climatici» spiega il Presidente Alberto Raggi. «Con l’Osservatorio Nazionale Amianto abbiamo in comune la battaglia della tutela dell’ambiente e della salute di persone e animali – aggiunge il giurista, che ricopre anche incarichi presso il Senato della Repubblica ed è membro permanente della Conferenza Governativa Americana per la Salute e la Sicurezza Industriale – Vogliamo dare il nostro contributo per combattere l’uso dell’amianto e il suo abbandono».
Le due associazioni sono già al lavoro per attivare progetti nel territorio e la formazione specifica dei volontari relativamente all’amianto che si aggiungeranno al personale di Gna già preparate a gestire vari tipi di rifiuti. Per raggiungere questo obiettivo l’Ona ha realizzato anche l’app amianto http://app.onanotiziarioamianto.it per la mappatura dei siti contaminati.
Amianto killer nella Marina Militare: una sentenza imperfetta
Il Tribunale condanna la Difesa e l’Interno a riconoscere vittima del dovere un motorista esposto all’amianto e risarcisce la vedova ma non due dei tre figli. Si può sintetizzare così quanto accaduto poco più di un mese fa presso il Tribunale di Torre Annunziata, che ha condannato il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Interno a riconoscere vittima del dovere il motorista navale Mario La Rocca, morto nel 2017 a 69 anni di mesotelioma per l’esposizione alla fibra killer. I due ministeri sono stati condannati a risarcire con 350mila euro la vedova, che potrà anche beneficiare dell’assistenza psicologica a carico dello Stato, e di un vitalizio mensile di 1900 euro.
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Il motorista era stato nella Marina Militare tra il 1968 e il 1970 prestando servizio al Centro di Taranto, e in altri due comandi (Augusta ed Ancona), ed era stato esposto all’asbesto quotidianamente, in particolare a bordo nave. Contenevano amianto non solo i motori, ma anche i rivestimenti delle tubature che portavano i fluidi, che raggiungono temperature elevatissime e che si degradano velocemente. Lo stesso avveniva a terra. Tutto ciò senza alcuna attività informativa sui pericoli dell’esposizione e senza strumenti di protezione individuale.
La vedova è stata assistita insieme a due dei tre figli dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che è riuscito a dipanare una situazione complessa per il fatto che l’uomo aveva lavorato sempre a contatto con la fibra killer, anche per il Ministero dei Trasporti e della navigazione e per la Tirrenia Navigazione Spa. Bonanni è riuscito a dimostrare che l’esposizione avvenuta in Marina è stata determinante per l’insorgere della malattia, che si è manifestata ben 48 anni dopo. Due consulenti tecnici sono arrivati alla stessa conclusione parlando di “fattore concausale della patologia esitata nel decesso”
Il Tribunale ha però liquidato gli importi soltanto nei confronti della vedova. La sentenza sarà impugnata dai due orfani (per il Tribunale non aventi diritto perché all’epoca della morte del papà non erano a suo carico), per i diritti negati quali vittime del dovere, riconoscimento acquisito, invece, dal fratello alla scomparsa a carico del genitore, che ha ottenuto dal Tribunale di Bergamo 120mila euro e un assegno mensile di 1900 euro.
Si può richiedere assistenza all’ONA tramite lo sportello amianto https://onanotiziarioamianto.it/sportello-amianto-ona-nei-territori/ o il numero verde gratuito 800 034 294.