Guerra e crisi energetica, per FIAB la soluzione è meno auto e più bici

FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta manda una lettera aperta ai Sindaci di tutti i Comuni d’Italia e invita gli amministratori più vicini ai cittadini ad agire subito per affrontare la crisi energetica

 

Seguire il modello olandese adottato dopo la crisi petrolifera del 1973 e incentrato strutturalmente sulla bicicletta è oggi possibile anche nelle nostre città. I Sindaci hanno a disposizione strumenti già pronti: i recenti provvedimenti del Governo a favore della mobilità ciclistica, infatti, includono corsie e strade urbane ciclabili, case avanzate per la sicurezza dei ciclisti ai semafori, doppio senso ciclabile, strade scolastiche, oltre all’importanza nel sostenere servizi per accompagnare i bambini in sicurezza a scuola a piedi e in bici e l’ampliamento delle zone 30 km/h. E’ questo l’invito-appello che FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, attiva da 30 con 200 realtà locali,  rivolge ai primi cittadini dei Comuni italiani per fronteggiare la crisi energetica acuita dal conflitto in Ucraina. E lo fa con una lettera aperta in cui riconsidera le strategie utili a creare un modello di sostenibilità basato su scelte consapevoli. Proprio come anni fa fece l’Olanda.

La lettera aperta

FIAB chiede a ogni amministrazione locale di considerare il potere di quelle scelte che contribuiscono alla sostenibilità dell’intero Paese e difendono l’economia dei singoli cittadini, coniugando salute e rigenerazione urbana e fornendo, di fatto, una risposta concreta alle richieste dell’Agenda 2030.

“Con l’inverno ormai alle spalle si prospettano alcuni mesi in cui avremo meno bisogno di energia- è scritto nella lettera aperta della FIAB – , ma  già dal prossimo autunno la nostra dipendenza energetica si farà sentire, probabilmente con la penuria di combustibili, sicuramente con costi sempre più insostenibili. Purtroppo dipendiamo in gran parte dalle forniture energetiche della Russia”. FIAB separa le competenze del Governo, che sta elaborando linee di intervento di emergenza, da quelle delle amministrazioni comunali, che possono fare molto per ridurre gli sprechi energetici da subito, è scritto, a cominciare dalla mobilità urbana, ancora succube di spostamenti brevissimi inferiori a 3 km. fatti in auto.

L’esempio dell’Olanda

“Durante la crisi petrolifera del 1973  – scrive FIAB – le soluzioni alternative rimasero una parentesi quasi folcloristica mentre un solo paese, l’Olanda, colse quella crisi come occasione per cambiare radicalmente il modello di mobilità quotidiana, puntando strutturalmente sulla bicicletta. Nei decenni successivi il modello olandese è stato visto come una stravaganza o al massimo una amenità turistica. Negli ultimi anni invece il mondo ha cominciato a guardare sempre più a quel modello alternativo come alla soluzione più semplice e razionale ai crescenti problemi derivanti da una mobilità sbilanciata sull’auto privata: traffico, parcheggi sempre insufficienti, malattie da sedentarietà e da smog, costi umani e sociali per incidentalità, oltre alla dipendenza energetica e all’enorme problema globale della crisi climatica”.

Il potere dei sindaci

Di fronte a questa nuova crisi voi amministratori pubblici potete fare la differenza già nel breve termine e offrire finalmente  ai vostri cittadini la libertà di poter scegliere un modello di mobilità alternativa che già in tantissimi desiderano e che vorrebbero abbracciare, se solo le città diventassero più sicure e adatte alle persone”. Una soluzione FIAB la vede nell’incremento delle  biciclette a pedalata assistita, che permettono a chiunque di pedalare anche in presenza di dislivelli e di percorrere tragitti più lunghi, con consumi infinitesimali rispetto a qualsiasi auto, anche elettrica.

Bicibis e piedibus per gli studenti

Ma FIAB va oltre e incalza i sindaci, perché questi possono agire subito e con una certa autonomia: “A seguito della pandemia lo Stato vi ha messo a disposizione nuovi strumenti leggeri, rapidi e a

piedibus
“Bisogna garantire ai ragazzi che abitano meno lontano dalle scuole il diritto alla mobilità attiva tanto raccomandata dai pediatri, con servizi di pedibus e bicibus già dal prossimo settembre” (Foto Piedibus)

bassissimo costo, già da tempo diffusi nel resto d’Europa, che dunque potete adottare da subito in modo diffuso e sistematico: corsie ciclabili, strade urbane ciclabili E bis, case avanzate, doppio senso ciclabile, strade scolastiche.

“Occorre riservare gli scuolabus e relativo carburante a chi ne ha realmente bisogno, garantendo invece ai ragazzi che abitano meno lontano dalle scuole il diritto alla mobilità attiva tanto raccomandata dai pediatri, con servizi di pedibus e bicibus già dal prossimo settembre.

Nell’immediato potete realizzare e ampliare le “Zone 30”, per poi arrivare, come in altri paesi europei, ad adottare i 30 km/h come regola in città”. Queste le proposte della FIAB. Quindi l’appello: “Avete nelle vostre mani la responsabilità e il potere di una scelta che contribuisca alla sicurezza strategica del Paese e protegga le tasche dei singoli cittadini; che stringa il flusso di denaro che nutre gli autocrati delle fonti fossili, le loro armi e le loro guerre; una scelta  che coniuga salute e rigenerazione urbana, e una risposta concreta alla pressante richiesta delle giovani generazioni di contrastare la crisi climatica globale”. I sindaci ascolteranno?

 

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