Nella classifica delle infrazioni a livello europeo l’Italia è prima ed è in campo ambientale che i problemi sono davvero gravi. Ma nessuno pare preoccuparsene perché dalla prima lettera di messa in mora al momento in cui siamo poi costretti a pagare le sanzioni, possono passare anche vent’anni, per cui la tendenza è quella di scaricare l’onere sui posteri.
Nel 2005 in contrada Porcile, furono scoperte all’interno di una cava utilizzata per l’estrazione di pietrisco, sei grotte di particolare importanza geologicaL’ennesimo esempio di quanto avviene è quello segnalato dal geologo Ruggiero Maria Dellisanti, a proposito del degrado in cui versano le Grotte Montenero-Dellisanti, nel territorio di Minervino Murge, in provincia di Bari, che fa seguito alla denuncia che Dellisanti ha inviato alla Commissione Europea per mancata salvaguardia, tutela, protezione, valorizzazione e verifica dello stato di conservazione dell’habitat naturale relativo al sito SIC e ZPS IT9120007 – Murgia Alta (Siti di Importanza Comunitaria – Zone di Protezione Speciale), successiva a quella del procuratore Nicola Barbera del tribunale di Trani, oggi in pensione, per mancata realizzazione dei piani di gestione di area SIC.
Alla Procura di Trani erano arrivate più denunce per lo sconfinamento di cave nel territorio di Minervino Murge. Nel maggio del 2005 la Procura autorizza, carabinieri del NOE insieme con Dellisanti in veste di consulente, il controllo sulle cave della Murgia per verificare se l’attività estrattiva era conforme alle autorizzazioni rilasciate dalla Regione. Nel corso delle indagini, in contrada Porcile, furono scoperte all’interno di una cava utilizzata per l’estrazione di pietrisco «sei grotte di particolare importanza geologica – scrive il geologo – per la presenza di rilevanti forme carsiche epigee, visibili in parete e ipogee non ancora scoperte e mai catalogate, a una profondità compresa tra i 27 e i 135 metri». In seguito fu individuato anche un geosito, cioè un sito di rilevante importanza geologica tutelato dalla Legge Regionale n. 33 del 4 dicembre 2009.
La zona delle grotte ricade ai sensi della Direttiva 92/43/??? all’interno delle aree protette della Rete natura 2000, che comprende l’habitat 8310, per la quale le “grotte non ancora sfruttate a livello turistico devono essere tutelate”.A conclusione dell’attività di consulenza, il parere di Dellisanti – che scoprì le grotte che poi hanno preso il suo nome e che secondo il geologo potrebbero avere un percorso maggiore di quello delle grotte di Castellana – fu inviato dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Trani alla Regione Puglia per gli opportuni provvedimenti di tutela. La zona ricade ai sensi della Direttiva 92/43/??? all’interno delle aree protette della Rete natura 2000, che comprende l’habitat 8310, per la quale le “grotte non ancora sfruttate a livello turistico devono essere tutelate”. Il sito è compreso nell’area SIC e ZPS individuata dal codice IT9120007 – Murgia Alta. La Regione Puglia con delibera di Giunta regionale del 30 novembre 2005, n. 1704, emanò sull’area un vincolo ambientale regionale di tutela e conservazione. Questa oltre a essere interessata da vincolo comunitario e regionale presenta anche il vincolo ambientale di “Important bird area”, individuata dal toponimo Murge.
Tuttavia, nonostante i riconoscimenti ufficiali che attestano l’importanza del sito – in seguito identificato nel catasto regionale delle grotte pugliesi con il nome di Grotte Montenero-Dellisanti -, tra i quali un encomio che il geologo Dellisanti ha ricevuto dall’assessore all’Ecologia della Regione Puglia il 26 ottobre 2007, “Comune di Minervino Murge, Provincia BAT, Regione Puglia e Stato italiano – lamenta lo stesso Dellisanti -, sembrano aver dimenticato l’esistenza del rilevante patrimonio geologico-carsico scoperto a Minervino Murge”.
Le grotte presentano rilevanti forme carsiche epigee, visibili in parete e ipogee non ancora scoperte e mai catalogate, a una profondità compresa tra i 27 e i 135 metriMotivo? La cava è di proprietà riconducibile a noti costruttori baresi che non hanno alcun interesse affinché le grotte siano tutelate, anzi, diversi inghiottitoi sono stati colmati con materiale di risulta.
“L’azione degli Enti – lamenta Dellisanti -, che avrebbero dovuto realizzare piani di gestione e tutela per il SIC, diventa in tal modo omissiva e complice nella distruzione dell’habitat, compromettendo in modo irreversibile il paesaggio geologico che, al contrario, dovrebbe essere tutelato dalla Direttiva 92/43/???, oltre che dalla normativa regionale”.
Il “geosito Dellisanti” nel 2010 ha ottenuto il primo premio al concorso fotografico sulla geologia pugliese, indetto da SIGEA e dall’Ordine regionale dei Geologi della Puglia. Inoltre il sito carsico, in località Porcile del Comune di Minervino Murge, è stato oggetto di uno studio scientifico e pubblicato sul Bollettino della società geologica Italiana.