Il Comitato Investigativo russo ha annunciato, oggi, a sorpresa il rilascio della nave rompighiaccio di Greenpeace “Arctic Sunrise”, rimasta fino ad ora sotto sequestro nel porto di Murmansk a seguito della protesta contro le trivellazioni della piattaforma Prirazlomnaya nel mare Artico lo scorso settembre.
La protesta portò all’arresto di 28 attivisti e due giornalisti freelance che rimasero in carcere per due mesi e sono stati poi rilasciati dopo l’amnistia del dicembre 2013. Dopo otto mesi la nave lascerà la Russia nei prossimi giorni. Greenpeace reagisce positivamente alla notizia ma ribadisce che l’abbordaggio e il sequestro della nave sono atti illegali secondo il diritto marittimo internazionale.
Il direttore esecutivo di Greenpeace International Kumi Naidoo ha dichiarato: «La nostra protesta era del tutto pacifica e il sequestro di otto mesi della nave assolutamente ingiustificato. Tutta la vicenda è un tentativo di intimidire coloro che continuano a dire apertamente che le trivellazioni nell’Artico sono pericolose e insensate. Dopo mesi di ormeggio, senza nessuna manutenzione, la nostra nave avrà bisogno di molto lavoro ma – come la nostra campagna per salvare l’Artico – tornerà più efficiente e pronta di prima».
Alcuni giorni fa il Comitato Investigativo aveva annunciato l’estensione delle indagini sulla protesta alla piattaforma Prirazlomnaya per altri due mesi, fino al 24 luglio, al fine di vagliare la strumentazione e i materiali sequestrati a bordo della nave.