È rientrata a casa, a Milano, alle 21:00 di ieri, 20 novembre 2014, Matilde Brunetti, l’attivista di Greenpeace, di 21 anni, speronata da un gommone della Marina Militare spagnola. Sabato scorso gli ambientalisti erano alle Canarie con l’Arctic Sunrise per protestare contro la compagnia petrolifera Repsol.
Mentre i gommoni di Greenpeace si dirigevano verso la nave da trivellazione Rowan Renaissance per protestare pacificamente, sono stati speronati dai gommoni della Marina Militare spagnola. In seguito all’urto violento, come documentano le immagini del video, Matilde, un’attivista italiana di 21 anni, è caduta in mare e ha riportato la frattura della tibia e due tagli causati dalle eliche dei motori dell’imbarcazione militare.
Matilde è stata poi trasferita con un elicottero militare a un ospedale di Las Palmas, Isola di Gran Canaria, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenzaUn altro attivista è stato ferito; i gommoni di Greenpeace sono stati danneggiati. L’Arctic Sunrise – già sequestrata a lungo dalle autorità russe in seguito della vicenda degli Arctic30 – è ora trattenuta dal governo spagnolo. Matilde è stata poi trasferita in elicottero dagli stessi militari a un ospedale di Las Palmas, Isola di Gran Canaria, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenza. Uscita ieri mattina dall’ospedale per far rientro in Italia, Matilde, attorniata dalla stampa, ha voluto ringraziare tutti gli abitanti delle Canarie che le hanno manifestato la loro solidarietà: «continuate nella battaglia contro le trivellazioni petrolifere», ha detto la ragazza ai microfoni della stampa locale.
La nave di Greenpeace Arctic Sunrise è stata posta in stato di fermo dalle autorità spagnole nel porto di Arrecife, a LanzaroteLa nave di Greenpeace Arctic Sunrise, invece, è stata posta in stato di fermo dalle autorità spagnole nel porto di Arrecife, a Lanzarote. In attesa dell’esito del procedimento disciplinare, gli spagnoli hanno ordinato che la nave sia trattenuta fino a che non sarà pagata una cauzione di 50mila euro. Il capitano Joel Stewart è stato denunciato dal ministero dei Lavori Pubblici e dei Trasporti iberico e gli è stato chiesto di eleggere un domicilio in Spagna.
«La sanzione è un tentativo di giustificare la reazione sproporzionata della Marina Militare, al servizio degli interessi privati di Repsol – ha dichiarato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia -. Il governo spagnolo ha cercato prima di metterci a tacere con la forza e ora lo sta facendo con la richiesta di una cauzione di 50mila euro».