
Da un suo tweet un provvedimento salva-foresta in Amazzonia. Ma dietro potrebbe esserci un taglio ai fondi da parte della Norvegia.
La bellezza e la notorietà di Gisele Bundchen – si sa – può essere elemento di forte traino e influenza. La splendida modella brasiliana, tra una comparsata pubblica e l’altra, non dimentica le sue origini e l’attenzione per il suo Paese.
Proprio per questo motivo ha fatto il giro del mondo un suo tweet rivolto al Presidente della nazione carioca, il 77enne Michel Temer.
L’impegno ambientalista di Gisele Bundchen

«E’ nostro compito proteggere la nostra Madre Terra, @micheltemer per favore dì NO a ridurre le protezioni in Amazzonia».
Per chi conosce la top model al di fuori delle passerelle, conosce anche l’occhio di riguardo che una delle donne più belle del mondo ha per l’ambiente.
Queste poche parole scritte – in riferimento al continuo disboscamento e sfruttamento cui è sottoposto il polmone verde del Sud America – ha visto la pronta risposta del Presidente Temer.

Non una risposta di parole, ma di fatti: nel giro di pochi giorni è stato posto un veto che limita l’accesso alle aree protette e a quelle tribali, per una superficie di circa 6mila chilometri quadrati.
Un successo per la frangia green del Brasile, con buona pace degli attivisti dello Stato “verdeoro”, da anni impegnati su questo fronte senza aver mai riscontrato un feedback positivo, e che ora raccolgono i frutti grazie anche e soprattutto all’intervento social di Gisele Bundchen.
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Poco male come si sia arrivati a questo risultato, l’importante è esserci arrivati.
Anche la Norvegia nella questione Amazzonia
Potrebbe esserci anche il vento proveniente da Oslo sulla decisione presa dalle istituzioni politiche brasiliane? Facendo un po’ di dietrologia, la suggestione non è così campata per aria.
E’ notizia degli ultimi giorni un “avvertimento” arrivato in Sud America da parte dello Stato scandinavo, da anni maggiore finanziatore nella protezione della Foresta Amazzonica dalla deforestazione illegale.

Un cambiamento di rotta pressoché immediato è basilare per continuare a beneficiare dei fondi norvegesi, disposti addirittura ad interrompere questo sodalizio. Situazione in fase di monitoraggio dalla premier norvegese, Erna Solberg, che ha manifestato la sua «inquietudine per il sensibile aumento della deforestazione in Brasile».
E i primi provvedimenti sono stati già adottati; per il prossimo anno – fanno sapere da Oslo – i finanziamenti saranno dimezzati in attesa di ulteriori sviluppi.
Che si sia trattato di Gisele Bundchen, di Erna Soldberg o di entrambe, il potere femminile dai due volti prova a mettere spalle al muro la questione della deforestazione in Amazzonia.
Il Brasile è chiamato ad uno sforzo ambientale maggiore, con la speranza – come trapela da fonti vicino a Greenpeace – che non si tratti esclusivamente di una manovra solo di immagine, sull’onda assai imbarazzante dell’eco social della modella e della paura di un taglio economico ai finanziamenti esteri.