Giro d’Italia green anche se centenario

Novamont è partner sostenitore del progetto “Ride Green” studiato per aumentare la sostenibilità ambientale della centesima edizione del Giro d’Italia

Partirà venerdì 5 maggio da Alghero, in Sardegna, l’edizione numero 100 del Giro d’Italia, la gloriosa gara ciclistica che unisce al ritmo delle due ruote la nazione. E per celebrare il “Giro del centenario”, anche quest’anno si ripete un’iniziativa che unisce il verde della natura al rosa della maglia che premia il vincitore delle varie tappe. Infatti dopo il successo della prima edizione del 2016, il progetto Ride Green accompagnerà anche quest’anno il Giro d’Italia.

Maglia rosa, stoviglie verdi

Ride Green è un progetto di RCS Sport dedicato alla salvaguardia dell’ambiente e alla sostenibilità: il progetto è nato nel 2016 in collaborazione con E.R.I.C.A. e al primo anno di attività ha permesso di raggiungere l’84% di raccolta differenziata nelle tappe italiane del Giro. Ride Green è il primo passo concreto verso la sostenibilità dell’evento, dopo l’analisi di impatto ambientale costruita con WWF. Ride Green nasce per ridurre l’impatto sull’ambiente della corsa e tutelare proprio quelle bellezze naturali che il Giro da sempre esalta. Il progetto, unico nel suo genere, intende veicolare un messaggio importante attraverso i canali mediatici che seguono il giro sul territorio, a livello nazionale ed internazionale: la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio.

A questo programma quinquennale anche Novamont, leader mondiale nel settore delle bioplastiche, aderisce in qualità di  sostenitore anche attraverso la fornitura di materiali e know-how utili per ridurre la produzione di rifiuti indifferenziati e quanto ad essi correlato (conferimento in discarica, inquinamento del suolo e dell’aria, emissioni di gas a effetto serra) in direzione di scenari produttivi e di consumo in cui gli scarti vengono resi utilizzabili per altri processi e rivalorizzati economicamente, nell’ottica della circular economy.

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 Il progetto
Giro d'Italia
Il Colombiano Nairo Quintana alla 97ma ed. del Giro d’Italia da Bassano del Grappa a Crespano del Grappa. (AFP PHOTO/LUK BENIES)

Tra atleti, squadre, spettatori e addetti ai lavori ogni tappa del Giro coinvolge un numero di persone nell’ordine delle decine di migliaia e una delle voci a maggior impatto ambientale è quella relativa agli scarti dei pasti e alle stoviglie usa e getta con cui vengono consumati, rifiuti solitamente avviati alla raccolta indifferenziata. Le aree ristoro delle 21 tappe del Giro (tra queste, la tappa del 12 maggio che da Castrovillari (Calabria) si concluderà ad Alberobello, e quella di sabato 13 maggio con partenza da Molfetta e arrivo a Peschici)  saranno quindi dotate di bicchieri, piatti, contenitori e posate usa e getta biodegradabili e compostabili in MATER-BI.

Si tratta di una bioplastica Novamont biodegradabile e compostabile smaltibile negli impianti di compostaggio assieme agli avanzi alimentari, che diminuisce le emissioni di gas ad effetto serra, riduce il consumo di energia e di risorse non rinnovabili e completa un circolo virtuoso: le materie prime di origine agricola di cui è composta tornano alla terra attraverso processi di biodegradazione o compostaggio senza il rilascio di sostanze inquinanti.

Nel corso delle varie tappe, inoltre, il pubblico verrà coinvolto in momenti ludico-informativi finalizzati a sensibilizzare le persone sull’importanza di una corretta raccolta differenziata dei rifiuti, in modo particolare di quelli organici.

Il Giro d’Italia si rinnova

“Il Giro unisce il nostro paese e ne valorizza in modo unico le straordinarie bellezze; farlo all’insegna del rispetto degli ecosistemi naturali significa aumentarne enormemente la portata e il valore”, ha commentato Andrea Di Stefano, Responsabile Progetti Speciali e Comunicazione di Business di Novamont, che sostiene il progetto Ride Green.

Con caratteristiche e proprietà d’uso del tutto simili alle plastiche tradizionali ma al tempo stesso biodegradabile e compostabile ai sensi della norma europea UNI EN 13432, il MATER-BI, grazie a queste caratteristiche e all’alto contenuto di materie prime rinnovabili, consente di ottimizzare la gestione dei rifiuti organici, ridurre l’impatto ambientale e contribuire allo sviluppo di sistemi virtuosi con vantaggi significativi lungo tutto il ciclo produzione-consumo-smaltimento.

 

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