Giornata nazionale contro lo spreco alimentare: dati, consigli e iniziative

In Italia lo spreco alimentare vale 9,2 miliardi di euro

 

Prevenire lo spreco del cibo, non solo recuperarlo: è questo il senso della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare, dal 2014 in programma ogni anno il 5 febbraio.

Un fenomeno in aumento nel mondo: secondo i dati raccolti da TooGoodToGo, oggi il 40% del cibo prodotto viene sprecato rispetto al 30% di 2 anni fa. Circa 12 miliardi di animali vengono macellati ogni anno senza essere consumati. Inoltre, lo spreco alimentare rappresenta il 10% delle emissioni di CO2: se fosse una nazione, sarebbe il terzo per emissioni dopo Cina e Stati Uniti. L’Unione Europea getta più cibo di quanto ne importi (153 tonnellate di milioni contro 138) e, sempre nel panorama europeo, il 53% dello spreco alimentare è imputabile alle abitudini degli consumatori. In Italia, infine, sono 67 i kg di cibo pro capite sprecati in un anno a livello domestico: per produrre tutto quello che non mangiamo si utilizzano, infatti, 73 m2 a testa di suolo, 2,5 m3 di acqua e 62 kg di Co2 emesse. Uno spreco che colpisce principalmente frutta, verdura e ortaggi freschi. Il valore economico dello spreco, stando ai dati dell’Osservatorio internazionale di Waste Watcher / Spreco Zero, equivale a 9,2 miliardi solo per il cibo gettato nelle case italiane, una stima che sale a 10,5 miliardi se includiamo le perdite lungo la filiera produttiva e di distribuzione. Questi dati, ahimé, crescono di anno in anno.

Ma la crisi innescata prima dal Covid, poi dalla guerra, ha cambiato le abitudini dei cittadini in termini di risparmio.

Lo conferma una ricerca di Babaco Market e BVA-Doxa: il 67% dei partecipanti al sondaggio (1000 intervistati) è, tutto sommato, consapevole del fenomeno dello spreco alimentare. Di questi, un virtuoso 30% acquista piccole quantità di cibo, adottando un menù settimanale per regolarizzare acquisti e consumi e prestando attenzione alla stagionalità e all’origine italiana dei prodotti. Il 16%, invece, cerca di risparmiare soprattutto in ottica economica. Ma c’è anche un 33% consapevole del problema ma noncurante di migliorare le proprie abitudini: queste persone si dimenticano di consumare il cibo, ne acquistano troppo o in formati troppo grandi e ne avanzano quando cucinano. Acquistano spesso e poco.

Contro lo spreco alimentare: che fare?

Non è questione di essere supereroi, ma di sapersi organizzare. Predisporre un menù settimanale e fare una lista della spesa è un primo, importante passo verso uno stile di vita più sostenibile e sensibile verso lo spreco alimentare. Una scelta può essere il surgelato, un prezioso alleato nella lotta contro lo spreco: allunga la durata di conservazione dei prodotti, permette un maggior controllo nelle porzioni e un minor consumo di acqua e di energia, perché tutti gli alimenti sono già lavati e pronti per essere consumati e i tempi di preparazione sono più brevi. E dato che, come le nonne insegnano, del cibo non si butta via niente, si possono pensare a diversi modi di riciclare il cibo avanzato. Ad esempio, con un minestrone si può realizzare una “poké anti-spreco”, aggiungendo del riso basmati cotto a parte, roselline di speck da condire con un filo d’olio ed erbe aromatiche.

SpesaSospesa.org

Ci sono poi iniziative benefiche come quella di SpesaSospesa.org, il progetto di solidarietà circolare di Fondazione Lab00 ETS, nato nel 2020 per sostenere persone in difficoltà economica e sociale anche temporanea. Grazie a questo modello, le imprese alimentari e non, possono, attraverso la piattaforma Regusto, donare i prodotti in eccedenza o in scadenza, ma anche venderli a prezzi sociali contribuendo così alla lotta allo spreco e all’impatto ambientale. Da inizio progetto sono stati raccolti più di 1,4 milioni di euro e i pasti distribuiti sono stati oltre 4,9 milioni. Un po’ come fa anche la piattaforma TooGoodToGo, che permette agli utenti di acquistare il cibo in eccedenza o in scadenza nei supermercati o nei bar/ristoranti grazie a un click. Una manna soprattutto per quei studenti o lavoratori fuori sede che non hanno tempo di cucinare o fare la spesa.

LEGGI ANCHE: 5 febbraio, Giornata nazionale contro lo spreco alimentare: parte “Pasto sospeso”

Che i dati sullo spreco alimentare crescano di anno in anno è un paradosso, oltre che immorale, vista la quantità di famiglie che versano in condizioni economiche difficili. Che possa essere questa una giornata di vera sensibilizzazione sul tema!

Articoli correlati