
La Giornata del naso rosso promossa dai volontari di Vip – Viviamo in positivo
Un naso rosso. Per portare la “terapia del sorriso” negli ospedali e ribadire un concetto: “Viviamo in positivo”. Ed è proprio dietro l’acronimo Vip che si riuniscono i volontari dell’associazione nata a Torino nel 1999 e che oggi coordina e collega 57 associazioni Vip, sparse in tutto il territorio nazionale. A Bari, la sezione è stata concepita nel 2005 da tre giovani volontari, fino ad arrivare agli attuali 125 clown di corsia.
E si può essere “Vip” per un giorno. Il 4 giugno a Bari c’è la Giornata del naso rosso.
Si fa festa in piazza Ferrarese (dalle 9 alle 20). “Ci troverete alle prese con balli – spiegano -, truccheremo i vostri bambini, vi regaleremo un sorriso ma soprattutto ce ne regalerete tanti voi, coinvolti in una delle nostre gag o in una foto buffissima”.
Lo spirito clown – evidenziano – è questo: un donarsi reciprocamente. Un donare comprensione, vicinanza, divisione delle difficoltà in un modo un po’ diverso dal solito. Un camice colorato, un naso rosso, occhiali e vestiti colorati, la magia delle bolle di sapone, che per qualche istante fanno sparire grigie corsie di ospedali, disagio, paure e difficoltà per tirare fuori la gioia del bambino che abita i cuori. (Tutte le piazze interessate dalla GNR saranno pubblicate su www.giornatadelnasorosso.it)

L’associazione (per l’occasione è prevista una “Lotteria del Naso Rosso 2017”, info www.clownterapia-bari.org) si occupa di promuovere e divulgare valori di gioia, solidarietà e crescita attraverso “la terapia del sorriso”, la clownterapia appunto. I volontari clown di VIP Bari portano allegria, colore, sorrisi nelle corsie degli ospedali di Bari, nei reparti di Chirurgia Generale – Trambusti – Dialisi – Nefrologia – Urologia e Pronto Soccorso dell’Ospedale Giovanni XXIII, nel reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico ogni fine settimana, nella residenza per anziani “Giovanni XIII” di Bitonto.
NASO ROSSO E LA PROPOSTA DI LEGGE.
Negli anni l’associazione ha visto i suoi volontari operare missioni umanitarie in case di riposo e orfanotrofi e avvicinarsi in differenti contesti ai disabili. La clownterapia, infatti, viene considerata una sorta di “chiave universale” per riuscire ad attraversare diverse situazioni di disagio e sofferenza.

Si ride di tutto, ma non della proposta di legge regionale per la disciplina della clownterapia. L’associazione VIP critica duramente la proposta che porterebbe “all’istituzione di qualifiche professionali regionali a pagamento e all’affidamento della loro formazione ad enti regionali senza il coinvolgimento delle associazioni di volontariato”.
In sostanza, le associazioni VIP hanno rimarcato la necessità di mantenere ferma la gratuità del servizio. Ed evitare “di far nascere clown mossi dal dio denaro piuttosto che dalla sensibilità sociale”. Perché “attribuire i corsi di formazione dei clown di corsia agli enti di formazione della Regione determinerebbe inutili esborsi pubblici”. Il naso rosso, sì. Ma qui, non si scherza.